Si definisco “abusivi per necessità”. Sono i protagonisti della cosiddetta “edilizia spontanea”: 70mila persone che a Bacoli (Na) hanno deciso di procurarsi un tetto sulla testa con il tacito assenso delle istituzioni. Dopo 20 anni, la Procura del capoluogo partenopeo ha rotto il silenzio e inviato le ruspe per l’abbattimento di due di queste abitazioni. Ma una volta arrivate, hanno dovuto affrontare l contestazione di una folla di tremila cittadini e soprattutto le dimissioni, per protesta, del sindaco. Un atto di solidarietà? Non solo, Bacoli infatti, è una città devastata dal cemento selvaggio. E molti di loro temono, un giorno, di vedere tornare le ruspe per la loro abitazione perché “piuttosto che prendere in fitto un appartamento abusivo – spiegano – è tanto meglio costruirsene uno…spontaneamente”.  di Katiuscia Laneri e Vincenzo Iurillo

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