C’è anche Ivano Dionigi, rettore dell’Università di Bologna, tra i dieci nuovi membri accademici del Consiglio degli Istituti Confucio (Hanban). È il primo italiano a ricoprire questa carica. Il consiglio si è insediato ufficialmente a Pechino, in occasione della V Assemblea plenaria. Gli altri nove membri provengono dalle università di tutto il mondo: Australia, Corea, Kenya, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti e Turchia.

Il Consiglio, fondato nel 2002, governa e pianifica le strategie dei circa 400 Istituti Confucio distribuiti in moltissimi Paesi. Ed è composto dai rappresentanti delle principali università che sono sede di un Istituto e da rappresentanti politico-istituzionali del Governo cinese, tra cui ministri e sottosegretari.

Inaugurato due anni fa, quello bolognese è il quinto Istituto confucio in Italia e il numero 271 nel mondo. Intitolato al grande pensatore dell’antica Cina, l’istituto nasce grazie alla cooperazione tra Università di Bologna e l’Università Renmin di Pechino per promuovere la diffusione della lingua e della cultura cinese.

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