A causa dell’uscita accelerata dal nucleare decisa dal governo tedesco della cancelliera Angela Merkel dopo la tragedia di Fukushima, le multinazionali dell’energia E.on, Rwe, Vattenfall e Enbw intendono tagliare nei prossimi anni fino a 20 mila posti, diecimila dei quali in Germania. Lo scrive oggi il quotidiano Sueddeutsche Zeitung citando fonti anonime del settore.

La riduzione di personale più significativa sarà portata avanti da E.on, che già ieri ha annunciato il taglio di 11mila posti, seimila dei quali in Germania, su un totale di 80mila dipendenti a livello internazionale.

Merkel contesta che la ‘svolta energetica’ tedesca, come è stato ribattezzato l’abbandono del nucleare in Germania, sia la causa dell’annunciata riduzione del personale. Dopo un incontro con i leader sindacali, a Berlino, la cancelliera ha detto oggi che si tratta di un’“evoluzione a lungo termine e che non dipende da una sola causa”. Secondo Merkel, al contrario, “la nuova politica energetica creerà più posti di lavoro di quanti non ne farà perdere”.

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