Avevo giurato che non ne avrei parlato più. E se fossi venuta meno alla mia promessa avrei piuttosto scritto di ricette di cucina. Ma non ho resistito alla tentazione. In tournée per presentare Come Pesci nella Rete (fatica mia e della mia socia Marika su delizie e dannazioni del Web) sono andata a farmi un giro tra i maestri presepai di San Gregorio Armeno.
Tra questi c’è Marco Ferrigno, terza generazione di artigiani, che da anni ha inserito fra Sacra Famiglia, pastori e re Magi personaggi che hanno conquistato la ribalta nazionale e internazionale. Ha “politicizzato” il presepe, facendolo diventare la succursale della Prima e della Seconda Repubblica.
E così tra un pulcinella e uno scartellato, un’intera bancarella è adesso dedicata all’ex premier dimissionario. Un Berlusconi con aria mesta e cupa che regge un cartello: Per la caduta del governo prezzi al 50%. Anzichè 40 euro, prezzo scontato a 20. Se la ride Ferrigno, che ha appena sfornato un Berlusconi in terracotta inginocchiato ai piedi di un altezzoso Monti.
Comunque da Ferrigno sotto la santa grotta ci passano tutti, da Passera a Sarkozy, dalla Merkel a Carlà fino a Steve Jobs con tanto di aureola. D’altronde anche nel ‘700 sul presepe ci finivano i personaggi dell’epoca. E’ la satira che fa sorridere senza troppo ferire. E a Berlusconi Ferrigno vorrebbe inviare lo “Sciò Sciò”, un pastore con tasche traboccanti di cornetti anti/jella.
di Januaria Piromallo
In alto, Monti e Berlusconi nel presepe di Marco Ferrigno. Per ingrandire clicca qui
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