Mandato avanti Monti (che a noi ci veniva da ridere) mò speriamo che ce la caviamo, ma attenzione: manco là nisciuno è fesso, e se dopo i bocconiani torniamo a nani e ballerine, allora veramente addio Belpaese.

Perchè la crisi, prima di infiammarsi nelle nostre tasche è stata a lungo incubata nelle nostre teste. Un dato su tutti: Portogallo, Irlanda, Grecia e Italia, i paesi che in Europa negli ultimi 15 anni hanno speso meno in cultura, sono gli stessi che ora si ritrovano con più pezze al culo. Veniamo allora allo zero punto uno del PIL che lo Stato Italiano riserva ai suoi Beni culturali.

Se sfogli questo giornale sei di certo uno snob, di quelli che disprezzano i film di Natale perché volgari (intanto sei stato mesi incollato al buco della serratura del lettone di Arcore), e di certo sai anche cos’è il FUS, quel Fondo Unico dello Spettacolo che finanzia anche il cinema di rilevanza culturale. Funziona così: il produttore chiede un fondo che non può superare il 50% del budget del film. Di fatto se non ha già l’altro 50% coperto da prevendite televisiva non glielo lo danno; di fatto, o sei un produttore assai potente o nisba; di fatto a decidere quando un film è, o non è, di rilevanza culturale sono Rai e/o Mediaset. E i film non telecompatibili interessano i funzionari tv come a Calderoli un gommone di migranti che affonda.

La palla passa poi a commissioni i cui membri sono scelti uno per uno dal Ministro. Tra l’incudine delle tv commerciali e il martello dalla politica… e i criteri di scelta? Le regole europee sulla concorrenza (Monti ne sa qualcosa) sarebbero chiare: gli Stati sono autorizzati a finanziare solo film di particolare interesse culturale, cioè d’autore, sulla carta i più deboli sul mercato. Vita dura per i commissari, penserete, tutti presi a spulciare copioni in cerca di qualità e necessità. Maddechè! spesso i copioni manco se li leggono: a decidere è un punteggio (reference-system) con cui registi, sceneggiatori e attori sono scelti come merci: per incassi e premi dei film fatti prima.

Come dire: a Inter, Juve e Milan che hanno vinto tanto, diamo sempre un tot di punti in più. Ma l’apoteosi del malo utilizzo di quel che resta del FUS si chiamano ristorni. Regalie milionarie ai produttori più forti, in virtù dei biglietti già staccati. Cinepanettoni e commediole per teen-agers in testa. DA1 CA770 che si piscia sul pisciato!

di Enrico Caria

Il Misfatto, inserto satirico de Il Fatto quotidiano, domenica 4 dicembre 2011

Articolo Precedente

Il lungo oddio

next
Articolo Successivo

Una lacrima sul viso

next