Penso che un’autorità morale quale dovrebbe essere il Magistero della Chiesa cattolica vada ascoltata sempre con attenzione perchè l’etica è materia di rilevanza civile e non solo o non sempre religiosa. Premesso questo e premesso pure che trovo altrettanto insopportabile quell’anticlericalismo che, con malcelato rancore, propone soluzioni stupide del tipo “confischiamo i beni ecclesistici invece di tassare i cittadini” (sulla stessa linea, chi non ama il calcio potrebbe suggerire di confiscare i beni dei giocatori, anzi loro stessi, visto quanto valgono!) mi sembra che il clericalismo in Italia ieri abbia colmato la misura.

Mi riferisco ai giudizi della Conferenza Episcopale Italiana sul tema della manovra “salva Italia” del governo Monti. Trattandosi di misure tecniche di un governo tecnico composto da un gran numero di “professori”, ritengo l’opinione della Cei autorevole quanto la mia, che non mi sono però preoccupato di comunicarla ai media. C’è forse tra i componenti di quell’assise un economista, uno studioso di scienza delle finanze, un manager pubblico il cui cv e i cui trascorsi professionali, prima dell’ordinazione religiosa, mi siano sfuggiti? Non mi pare e, di certo, non consulterei un teologo per riformare le pensioni o per ritoccare l’Iva.

Se proprio vogliamo dirla tutta, più pertinente allo scopo della manovra sarebbe stato affrontare, sotto il profilo della dottrina della giustizia sociale della Chiesa, il tema dell’opportunità e della liceità o meno dello speciale regime di esenzione da imposte di attività commerciali facenti capo ad enti ecclesistici. Alla domanda se fosse giusto o meno pagare un tributo, mostrando l’effigie e l’iscrizione di una moneta e domandando di chi fossero, il fondatore della Chiesa affermò il principio: “Date a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio”.

Ma la Cei è una specie di consiglio dei ministri della Chiesa italiana, no? Perchè allora il Governo Monti non ricambia, almeno in una seduta di Consiglio dei ministri, l’attenzione ricevuta prendendo in considerazione i dati ed esprimendo il proprio giudizio sull’andamento delle vocazioni in Italia, sul tasso di partecipazione ai sacramenti, sulla raccolta delle elemosine, ecc.?

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