I miei dieci buoni motivi per essere in piazza del Popolo, l’11 dicembre alle due di pomeriggio.

1) Perché c’ero il 13 febbraio e mi sono sentita, al di là del prevedibile, quasi perfettamente felice.

2) Perché il 13 febbraio ho manifestato per la dignità delle donne e l’11 dicembre manifesto per l’orgoglio: mai più senza di noi, mai più contro di noi.

3) Perché sono stanca di subire i guasti di una gestione della cosa pubblica a cui l’intelligenza delle donne non ha potuto partecipare. Fuori i colpevoli, entrano le innocenti.

4) Perché sono stanca di essere delusa, depressa, disincantata. Voglio la mia porzione di speranza. Voglio esserci. Voglio contare. Voglio farmi ascoltare.

5) Perché sono stanca di essere sola. Con quattro amiche al bar. Arroccata in difesa. Voglio che siamo in tante. E all’attacco.

6) Perché la crisi economica, la catastrofe politica, l’emergenza etica che stiamo attraversando non devono essere alibi per imboccare la via del sacrificio e della rassegnazione, ma occasioni di rilancio, di lotta, di palingenesi. Perchè sulle macerie del vecchio, si può costruire un ordine nuovo. Più giusto e migliore. Per esempio: una vera democrazia.

7) Perché non c’è democrazia senza spartizione delle responsabilità e dei poteri, fra donne e uomini: 50 e 50. Senza deroghe, senza paternalismi, senza quote. Né rosa, né blu.

8) Perché Berlusconi si è spostato un po’ più in là, ma il berlusconismo resta. Ed è meglio non abbassare la guardia. C’è tutto un tessuto di relazioni da ricostruire. A cominciare dalla gratuità dell’amore.

9) Perché noi che siamo più vecchie, per troppi anni abbiamo permesso alle differenze di vincere sulle affinità, ci siamo frantumate e divise, rinchiuse e ammuffite, promosse e bocciate. Murate nelle nostre appartenenze anagrafiche o ideologiche. E abbiamo lasciato le più giovani da sole. Ad affrontare condizioni di esistenza e di lavoro peggiori di quelle di 30 anni fa. E senza la gioia della politica, senza una dimensione collettiva. E’ ora di rimetterci insieme. Il 13 febbraio è successo, l’11 dicembre succederà di nuovo.

10) Perché la qualità della vita di tutti, giovani e vecchi e bambini, femmine e maschi, è la nostra specialità, la nostra priorità, il nostro talento. E’ ora che tutti lo sappiano. E che ci lascino lavorare. Perché il prodotto interno lordo di felicità, in questi anni, è andato giù di brutto.

E ritorno al punto uno: sarò in piazza del Popolo l’11 dicembre, dalle due di pomeriggio, perché la musica, l’energia, l’allegria, il darsi valore a vicenda, l’ascolto, le voci, le canzoni, perché un po’ di ottimismo strappato a questi giorni di paura, è tutto materiale prezioso, necessario, indispensabile. E’ un regalo che vogliamo fare al nostro Paese: se non le donne, chi?

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