Due anni fa Giovanni Minoli, allora responsabile editoriale di Agrodolce, rilasciava le seguenti dichiarazioni a un giornale siciliano: “Lotterò sino alla fine perché il progetto possa ripartire, sin da subito”. La produzione si era impantanata, aveva ripreso per pochi mesi, per poi arrestarsi definitivamente. Oggi Minoli, con un passato da dirigente di viale Mazzini, invece che andare in pensione è rimasto con un sontuoso contratto da consulente all’interno della Rai.

Minoli, sa che probabilmente la Sicilia perderà 25 milioni di euro di fondi Fas destinati alla produzione della soap?
È meglio aspettare la fine della trattativa tra Regione Sicilia e Rai, qualunque cosa si dica può incidere sull’esito.
La Einstein la tira dentro in una causa legale.
La Einstein può fare quello che vuole, io ho cercato solo di far rispettare i contratti. Poi è nato un problema di rapporti tra la Einstein e la Rai sui pagamenti delle fatture, sulla mancanza di una fideiussione, non ho mai chiesto nulla che non fosse in contratto.
Lei, secondo la Einstein, a un certo punto gli consiglia di far entrare un socio nella produzione?
Mai consigliata una cosa del genere, mi facciano vedere un pezzo di carta o altro che attesti questo.
Renèe Cammarata, questa nobile che lei avrebbe segnalato alla Einstein?
La Cammarata è una dipendente che hanno assunto loro. Aveva lavorato nella mia struttura in alcuni programmi sull’arte, io l’ho segnalata perché è una nobile siciliana che conosce tutti e poteva fornire un ventaglio di posti dove girare le scene, ma non aveva responsabilità sulle trattative.
Tra questi segnala il Castello di Trabia del principe Calvello, luogo dove sono transitati anche dei boss mafiosi…
In Sicilia è ben difficile non avere a che fare con posti dove non sia passato qualcuno che non abbia avuto problemi con la giustizia, siamo andati io e Josi a vedere il castello, poi abbiamo scoperto che lì erano transitati degli uomini d’onore e abbiano pensato subito di lasciare quella location.
Chi sceglie la Einstein?
Io ho scelto la Einstein contro il parere anche dell’allora responsabile della fiction Rai, Agostino Saccà, che non li voleva perché non avevano esperienza nella lunga serialità. Credo che sia la prima volta che un dirigente ammetta di essersi sbagliato.
Perché la Rai fa un contratto biennale alla società se erano già sorti dei contrasti?
Avevo proposto un contratto annuale, è stato l’ex direttore generale Mauro Masi a decidere così, chiedete a lui. Lei ha detto a Saccà di entrare nel progetto con una sua società una volta uscito dalla Rai? Mai ho prospettato a Saccà una cosa del genere, non avevo il potere per farlo.
Sa che centinaia di persone ci hanno rimesso il posto in Sicilia?
Guardi so tutto, io so quali sono le vittime di questa situazione, io ho voluto fare questa cosa per Elvira Sellerio, ex consigliera Rai, siciliana, e io per ‘amore’ oggi soffro perché le avevo promesso di fare un miracolo ed è finita come è finita.

da Il Fatto Quotidiano del 3 dicembre 2011

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