E’ iniziata all’Unione Industriale di Torino la trattativa tra Fiat e sindacati metalmeccanici. Al tavolo non c’è la Fiom che ha lasciato un osservatore. Il segretario Maurizio Landini ha infatti abbandonato il tavolo tra sindacato e Fiat: “Siamo ad una situazione paradossale – ha detto Landini lasciando i locali – la delegazione della Fiom non può entrare, per questo anch’io esco sperando di poter rientrare poi con la mia delegazione. In ogni caso abbiamo lasciato un osservatore al tavolo di trattativa. La Fiat – ha concluso Landini – sta perdendo la testa ancora prima di cominciare, non mi era mai capitato di essere invitato ad una trattativa e a non poter entrare. Se l’azienda voleva dare un segnale, ci è riuscita”. Per parte sua la Fiat si è detta “dispiaciuta che la trattativa sia iniziata senza la presenza di Maurizio Landini”.

A causare l’incidente, che potrebbe avere pesanti ripercussioni sull’andamento della trattativa, il mancato ingresso di una parte della delegazione del sindacato dei metalmeccanici della Cgil. L’ingresso è stato infatti bloccato perché anche le Rsu dei Cobas voleva entrare nella saletta sindacale.

Fuori dalla sede, intanto, continua il presidio dei lavoratori. “In meno di un anno hanno cancellato 50 anni di lotte. Anche noi abbiamo le nostre colpe, perché abbiamo accettato di barattare i diritti. Ma i diritti non vanno barattati, vanno difesi”. A parlare sono alcuni degli operai Iveco che, con le bandiere della Fiom, protestano davanti alla palazzina degli industriali. Poco prima dell’avvio del tavolo, un corteo di lavoratori di Iveco e delle meccaniche di Mirafiori che questa mattina hanno scioperato, è arrivato in via Vela. “Non mi aspetto molto da quest’incontro – dice un lavoratore -ma siamo qui per dare un segnale: devono capire che non cederemo a ricatti e siamo pronti a lottare”. “Questo Governo – afferma un altro operaio – dovrebbe avere il pugno duro, dovrebbe chiamare Marchionne e chiedergli quali sono i piani”.

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