“C’è un ammanco di 4 milioni di euro e dobbiamo fatturare con Enav o con Selex”: così parlava l’attuale amministratore delegato dell’Enav, e allora direttore generale, Massimo Garbini. L’uomo nominato da Mario Monti per ripulire la società pubblica dell’assistenza del volo dopo gli arresti della scorsa settimana parlava con il suo capo di allora. Nulla di male se non fosse che il capo con il quale Garbini concordava le mosse sulle fatture in piena sintonia – al punto da leggergli nel pensiero – è Guido Pugliesi, appena arrestato dal Gip di Roma, Anna Maria Fattori.

Questa telefonata è riportata in un’informativa del Ros dei Carabinieri ai pm romani del caso Finmeccanica. “Non c’è niente di strano, parlavamo di budget”, spiega Garbini al Fatto, ma la trascrizione della telefonata fa sorgere qualche dubbio sull’opportunità della nomina di Monti. Il debutto nel mondo delle partecipazioni statali, il primo intervento del premier e ministro dell’economia nel cuore dello scandalo Finmeccanica ha lanciato un messaggio di continuità e non certo di rottura. Nonostante quello che era già emerso sulla gestione dell’Enav: appalti affidati senza gara agli amici dei politici, costi gonfiati, false fatturazioni, accuse di valigette piene di denaro, Monti ha puntato sulla soluzione interna.

Per fare pulizia su un ente che controllava anche traffici poco aerei, il premier non ha scelto un uomo nuovo ma il direttore generale della vecchia gestione. Garbini, 54 anni, è da 25 anni in Enav, dove è entrato da assistente di volo e poi ha fatto carriera nel settore tecnico. Pur non avendo nulla a che fare con i fatti criminosi, ha lavorato fianco a fianco con l’amministratore Guido Pugliesi, fino al giorno degli arresti domiciliari per le mazzette portate insieme all’imprenditore Tommaso Di Lernia nella sede dell’Udc. Un manager che aveva con Pugliesi un rapporto di fiducia, come testimonia la telefonata che pubblichiamo. Pugliesi chiama Garbini un mese e mezzo dopo il suo ingresso in Techno Sky al posto del vecchio amministratore delegato Antonio Iozzino. Scrivono i Carabinieri del Ros nella loro informativa, “I due parlavano di un ammanco di ‘quattro milioni’ dal bilancio della Techno Sky e della necessità di fatturare, entro dicembre, un importo tale da ritornare in pareggio”.

Segue il testo della telefonata: P: Pugliesi; G: Garbini.

P: ecco, su Tecnosky, una cosa volevo raccomandarti, a parte tutte queste cose che noi sappiamo e bene che stanno andando avanti, e in un certo modo un attimino farti fare un prebilancio, cioè perché ho la sensazione…”.

A questo punto Garbini anticipa Pugliesi. Perché ha già capito dove vuole arrivare.

G: mancano quattro milioni, Guido te lo dico io;

P: ecco appunto, allora per non farli tutti a dicembre …

G: fatturare, no, no ma infatti già fatto Guido, già t’ho dato tutto quanto, t’ho preparato un bel fascicoletto che quando rientri..;

P: ah…. perfetto;

G: così con calma in un week-end, qualche proposta, qualche analisi, ho già visto un pò de robettina, ne parliamo a quattrocchi con calma, però già te dico che dobbiamo fatturare circa 4 milioni per andare in pareggio, insomma ecco in maniera che già … non l’ho mandato in ferie abbiamo lavorato ieri, ci siamo rivisti un po’ tutti quanti…. ho dato tre quattro linee importanti da fare.

A questo punto i Carabinieri del Ros nella loro informativa inseriscono il carattere neretto per sottolineare l’importanza della frase di Garbini che segue:

G: me so visto i contratti che abbiamo già stipulato e come cercare da fà fatturazione un pò da noi un pò da Selex, mo aspetto che rientrano tutti là stiamo a parlà pe vedé per qualche fatturazione tra settembre e dicembre;

P: quindi vabbè ti ringrazio qualunque cosa chiamami eh?!;

“Non c’è nulla di strano. Nella telefonata con Pugliesi”, spiega Garbini al Fatto, “diciamo che mancavano 4 milioni di euro rispetto al budget programmato”. A giugno c’era stato il cambio del vertice e nel luglio 2010 era esploso con l’arresto di Lorenzo Cola lo scandalo Finmeccanica-Enav che coinvolgeva la controllata Techno Sky, dopo anni di allegre fatturazioni. “Noi avevamo bloccato tutte le attività per non rischiare. Io sono stato mandato lì per ripulire tutto e ho messo in ordine le cose come farò ora all’Enav”. Sarà vero. Resta però quella frase in cui si parla di fatturare con modalità poco in linea con una normale conduzione di un business. Sembra quasi che Enav permetta a Techno Sky di fatturarle lavori e servizi solo per chiudere in attivo il bilancio della controllata. Spiega Garbini: “C’erano dei contratti in atto che stavo analizzando poi non ricordo come abbiamo chiuso e cosa abbiamo fatturato”.

Il Fatto ha acquisito il bilancio del 2010 di Techno Sky in Camera di commercio e ha scoperto una coincidenza inquietante: i crediti di Techno Sky verso la controllante Enav (da cui proviene il 95 per cento del fatturato di 84 milioni di euro) sono aumentati da 2, 6 milioni del 2009 a 8, 1 milioni. Spiegano gli amministratori della società nella loro relazione al bilancio che l’incremento di 5 milioni e mezzo “è composto per il 70 per cento da fatture di vendita emesse a fine esercizio, non compensate con la controllante e si riferiscono alla realizzazione di reti impiantistiche e alle infrastrutture di alcuni aeroporti italiani”. Ecco come è stato possibile fare uscire i 4 milioni che servivano a Pugliesi e Garbini per permettere a Techno Sky, amministrata allora da Garbini, di chiudere con un attivo di 147 mila euro. Chissà se quelle opere fatturate in fretta e furia (a spese di Enav, cioè del Tesoro, cioè dei cittadini) per lavori non meglio precisati negli aeroporti fossero più utili per la sicurezza del volo o per la sicurezza dei manager.

da Il Fatto Quotidiano del 26 novembre 2011

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