C’è un nuovo incubo nella mente di Silvio Berlusconi. E questo non è il “trono” perduto. Né lo spettro che Mario Monti, in barba ai suoi numerosi avvertimenti, lanciati dalle colonne del Corriere della Sera, ormai eletto a Talmud della nuova fase della politica italiana, possa decidere di mettere mano anche al cambio di legge elettorale, così da infrangere nuovamente il bipolarismo e regalare a Pier Ferdinando Casini la golden share della maggioranza nel Senato che verrà.

L’incubo ricorrente di Berlusconi, da quando si è formato il nuovo governo, si chiama Corrado Passera. E l’ex ad di Intesa, infatti, è l’uomo che le forze politiche di centrosinistra, dopo la “tregua” Monti, investiranno del compito di aprire le porte della Terza Repubblica. Come prossimo presidente del Consiglio dei Ministri, ovviamente. E questo, ovviamente, lo ha capito perfettamente anche il Cavaliere.

Berlusconi, dunque, teme Passera più della peste. Ora, con il ruolo di ministro dello Sviluppo Economico con in mano le deleghe per la Comunicazione e una prossima asta delle frequenze tv che potrà decidere molto del prossimo panorama televisivo italiano. Domani, come temibile avversario in una campagna elettorale dove Berlusconi, nonostante la decantazione che regalerà l’era Monti, partirà sempre in netto svantaggio.

Passera è il nuovo che avanza, Silvio è ormai l’ancien régime. E lo sarà sempre di più se il governo Monti, grazie anche all’azione che Passera potrebbe imprimere al suo Ministero per rilanciare il Paese invertendo la tendenza del Pil, porterà a casa risultati nei prossimi mesi, mettendo in luce il nulla fatto dal precedente esecutivo. Ecco perché il Cavaliere freme. L’altro giorno, in un’intervista rilasciata sempre al Corriere da Pier Silvio Berlusconi, si è avuto conferma del perché Berlusconi ha lasciato, quasi docilmente, Palazzo Chigi accettando che Monti gli succedesse senza scosse.

“Monti fa comodo anche a Mediaset, ha chiarito l’erede della dinastia di Arcore, sottolineando che il clima di risentimento contro Berlusconi stava creando problemi seri al gioiello mediatico di famiglia, dunque era meglio lasciare il campo per un po’. Poi è arrivato direttamente il Cavaliere – ancora dalle colonne del Corriere della Sera – a ribadire  che in questo momento sta bene che ci stia un altro a capo del governo, anche senza vincoli temporali di mandato.

Per far capire di essere tutt’altro che interessato a fare il nonno della sua numerosa progenie, Berlusconi ha lanciato alcuni avvertimenti, degni del suo stile, intimando a Monti di non mettere le mani sopra la legge elettorale, di lasciar perdere anche la patrimoniale, perché il centrodestra non la lascerà passare mai, e ricordando alla fine che l’asse con la Lega sarà conservato, costi quel che costi. In caso di disobbedienza, Berlusconi ha comunque fatto capire di essere pronto a compiere quel gesto, “staccare la spina”, che tanto ha irritato Monti nelle minacce immediatamente precedenti alla fuga tra i fischi da palazzo Chigi.

Ma non è l’azione di Monti che potrebbe indurre il Cavaliere a rendere più breve la permanenza del professore della Bocconi al governo del Paese, è la crescita politica e mediatica di Corrado Passera. C’è poco da stupirsi se uscendo l’altro giorno dalla Camera, dopo il voto di fiducia “bulgaro” tributato a Monti, Berlusconi se ne sia uscito con uno dei suoi più stretti gendarmi con una frase che dice tutto: “Non è lui (Monti,ndr) a preoccuparmi, è quell’altro…”. Stava parlando di Passera, ovviamente. Che il Cavaliere vive anche come uomo ombra di De Benedetti per essere stato a lungo a capo del gruppo l’Espresso; il braccio destro del nemico di sempre.

Cosa ha in mente di fare Berlusconi nei prossimi mesi non è dato sapere, a parte il tentativo di costruire davvero un partito che non c’è mai stato, come il Pdl, tentando di dargli anche quella credibilità mediatica che fino a questo momento è mancata, anche se Berlusconi sa che uno come Angelino Alfano non potrà mai competere, sul fronte elettorale, con uno come Passera.

“L’unica speranza
– ragionava ad alta voce un berlusconiano doc – è che sia la stessa sinistra a bruciarlo perché troppo autonomo rispetto all’apparato del gotha del Pd, ma intanto speriamo che qualcosa sbagli da solo”. Insomma, il prossimo match della politica italiana si giocherà intorno a Passera e alle sue capacità di leadership che accarezza da qualche anno, con il centrodestra che farà di tutto per logorarne ascesa e immagine. E la macchina mediatica del Cavaliere, quando si mette in moto, di rado sbaglia colpi facendo prigionieri.

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