La folla in piazza del Quirinale

Roma, dodici novembre 2011, ore 21.42, palazzo del Quirinale: Silvio Berlusconi non è più il presidente del Consiglio. Ha consegnato le sue dimissioni nelle mani del capo dello Stato, Giorgio Napolitano. Un atto formale che segna al tempo stesso la fine del berlusconismo (18 anni), dell’esperienza governativa più longeva dal secondo dopoguerra ad oggi (1284 giorni) e, soprattutto, della Seconda Repubblica. Al Colle si lavora in silenzio. Fuori è il tripudio.

Migliaia di persone hanno atteso la notizia per ore, festeggiando e contestando al tempo stesso. Lo aspettano. Lui non potrà vedere. E’ andato via da un’uscita secondaria per evitare la folla: più che un addio, una fuga. Al suo arrivo, del resto, gli hanno urlato di tutto (“buffone”, “ladro”, “in galera”) e qualcuno gli ha tirato centesimi di euro: una scena che non può non riportare alla memoria il 30 aprile del 1993, quando l’uscita di scena di Bettino Craxi fu accompagnata dallo stesso gesto, monetine fuori dall’hotel Raphael di Roma all’indirizzo del leader socialista. La delusione dura un attimo. Bandiere, spumante e cori: quella della gente è una festa popolare. In piazza si alza il motivetto che nel 2006 ha accompagnato la vittoria della nazionale di calcio ai mondiali di Germania. Po-popo-popopo-po. Berlusconi è già a Palazzo Grazioli. Anche lì è giubilo, così come di fronte a Palazzo Chigi e in piazza Colonna, i luoghi del potere.

Dodici novembre 2011: una data storica. E’ finita un’era durata 18 anni. Domani sarà il giorno di Mario Monti, i prossimi mesi quelli dei sacrifici per uscire dalla crisi. Il passo indietro del Cavaliere, comunque, è arrivato al termine di una giornata contrassegnata da tutta una serie di tappe d’avvicinamento, prima fra tutte il faccia a faccia con il suo probabilissimo successore. Una colazione di lavoro a Palazzo Chigi che, secondo quanto riportato dall’Ansa, sarebbe stato una sorta di tira e molla. L’ex commissario Ue ha opposto molti niet alle richieste del Cavaliere, ma qualcosa ha dovuto cedere. A parte l’ipotetico ingresso nell’esecutivo di Gianni Letta – Berlusconi lo vuole vicepremier, Monti non ci sta, Napolitano starebbe mediando, il sottosegretario a sera si tira indietro -, l’ex rettore della Bocconi si è fermamente opposto alle garanzie sulla giustizia chieste dal leader del Pdl, che per il ruolo di Guardasigilli avrebbe proposto alcuni nomi, tra cui il magistrato Iannini, moglie di Bruno Vespa. Monti, però, ha confermato che nel suo governo ci saranno esclusivamente tecnici. Berlusconi, invece, si sarebbe consolato con due concessioni, non di poco conto: nessuna riforma della legge elettorale e di quella sulle Telecomunicazioni. Se le indiscrezioni dell’Ansa venissero confermate, le televisioni e il porcellum sarebbero salvi. Almeno per ora.

Tra la trattativa e le dimissioni, lo spartiacque della giornata è stata la votazione alla Camera del ddl Stabilità, approvato senza problemi con 380 voti favorevoli. A Montecitorio, scene da fine regime. Il premier accolto da un’ovazione al suo ingresso in aula, contestazioni verbali per Scilipoti e il ‘traditore’ Antonione, dichiarazioni di voto incendiarie a tracciare il bilancio di una legislatura iniziata tre anni fa, dopo una vittoria schiacciante alle urne e una maggioranza a prova di bomba. Nulla, all’epoca, poteva far pensare che oggi la gente sarebbe scesa in strada per festeggiarne la fine. Perché così è stato. Dopo che il ddl stabilità è diventato legge, infatti, è iniziato il pellegrinaggio degli italiani sotto le stanze del potere. Palazzo Grazioli, Palazzo Chigi, Montecitorio, Quirinale: decine, centinaia, migliaia di persone ad aspettare la fine ufficiale dell’era Berlusconi.

Nella folla, le auto blu di ministri ed esponenti di maggioranza hanno fatto non poca fatica a spostarsi per raggiungere le sedi di cdm, uffici di presidenza e vertici vari (gli ultimi del quarto governo Berlusconi). La politica della crisi ha lasciato il passo (e il campo) a chi la crisi l’ha subìta. In tale contesto, però, da registrare due voci fuori dal coro: quella degli ottanta esponenti di Forza Nuova che hanno contestato Mario Monti e quella dei mille del teatro Manzoni a Milano, dove Giuliano Ferrara, Alessandro Sallusti e Vittorio Feltri hanno organizzato una manifestazione contro il governo tecnico e a favore del voto anticipato. Anche questo rimarrà nella storia dell’ultima giornata del governo che ha rischiato di far sprofondare il Paese nel baratro.

Da domani si cambia. Registro e facce. Giorgio Napolitano alle nove darà il via alle consultazioni ed entro sera dovrebbe assegnare all’ex commissario dell’Ue (che in mattinata ha ricevuto la visita del presidente Bce Mario Draghi) il compito di formare il nuovo esecutivo. Che sarà tecnico e non istituzionale o politico. Lo dicono le indiscrezioni sui nomi che circolano nel totoministri. L’argomento, però, alla gente interessa fino a un certo punto. E’ la notte della festa, dei raduni organizzati grazie al tam tam sui social network. E anche questo è il sintomo che un’era sembra davvero esser finita: il popolo della Rete si ritrova in piazza per festeggiare l’addio del re delle televisioni.

LA CRONACA DELLA GIORNATA

22.59 – Formigoni si scusa per il “dito medio”. “Ho reagito con un gesto ad una sola persona che mi insultava pesantemente e personalmente. Ho sbagliato, non avrei dovuto farlo”: così il presidente di Regione Lombardia, Roberto Formigoni, ha commentato l’episodio del suo gesto ad un manifestante.

22.47 – Ancora monetine davanti a palazzo Grazioli. Anche davanti a palazzo Grazioli c’è qualcuno che decide di lanciare monetine. Si ripete quello che è già accaduto in piazza del Quirinale, mentre continuano i cori della gente assiepata davanti alla residenza romana del presidente del Consiglio dimissionario.

22.46 – Gianni Letta: “Esco di scena”. Ho fatto il mio percorso, in tutti questi anni ho servito il Paese, ora tocca ai giovani, con questa esperienza ho concluso. Secondo quanto apprende l’Agi da fonti ministeriali, è stato questo il discorso di Gianni Letta in Consiglio dei Ministri. Agli esponenti del Governo è sembrato un vero e proprio commiato, un ragionamento di chi ha servito l’Italia e ora non vuole essere tirato in diatribe politiche.  Io e anche voi – ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio – abbiamo la coscienza a posto, ora il futuro è dei giovani, io ho dato tutto quello che potevo dare. Ai presenti nella riunione a Palazzo Chigi, Letta è apparso stanco, quasi con l’intenzione di voler uscire dalla politica.

22.29 – Bersani: “Oggi giorno di liberazione”. “Oggi è una giornata di liberazione dell’Italia”. Così Pier Luigi Bersani ha salutato la folla riunita davanti alla sede del Pd di via dei Giubbonari a Roma. “Abbiamo smacchiato la coda – ha aggiunto citando una celebre battuta di Maurizio Crozza – ma adesso si apre una fase di battaglia. Vedremo quanto sara’ lunga la coda del giaguaro, ci vorranno anni”. Questo, ha aggiunto, “e’ il battesimo del Pd”.

22.22 – Festa davanti a Palazzo Grazioli. Tifo da stadio e caroselli davanti aPalazzo Grazioli dopo le dimissioni da premier di Silvio Berlusconi, dove molte persone, cittadini a piedi, in auto ed in motorino stanno festeggiando le dimissioni come se fosse la vittoria di un mondiale di calcio: sventolando bandiere e suonando i clacson. A Palazzo Grazioli, dove il premier è da poco rientrato, ad accezione dell’entrata e di due stanze, sono state spente tutte le luci. Mentre fuori in tanti cantano in coro l’inno di Mameli alternato a cori: “Galera, Galera” e “Mafioso, mafioso”, “Berlusconi a San Vittore” ed ancora urlano: “Restituiteci la fermata dell’autobus”, quella di via del Plebiscito, soppressa fra le polemiche al suo arrivo a Palazzo Grazioli. Le persone che sostano davanti all’edificio sono oltre 200 e stanno aumentando man man che scendono da piazza del Quirinale.

21.58 – Il comunicato della Presidenza della Repubblica. L’Ufficio Stampa del Quirinale comunica il calendario delle consultazioni del Presidente della Repubblica a seguito delle dimissioni del Governo Berlusconi. Giornata di domenica 13 novembre 2011, ore 9,00: presidente del Senato della Repubblica, Senatore Avv. Renato Schifani; ore 9,30 Presidente della Camera dei Deputati: On. Dott. Gianfranco Fini; ore 10,00 rappresentanza parlamentare Union Valdotaine; ore 10,15 Rappresentanza parlamentare Sud Tiroler Volkspartei; ore 10,30 Rappresentanza parlamentare MPA-Movimento per le Autonomie-Alleati per il Sud; ore 10,40 Rappresentanza parlamentare Fareitalia per la Costituente Popolare (Gruppo Misto della Camera); ore 10,50 Rappresentanza parlamentare Liberal Democratici-MAIE (Gruppo Misto della Camera); ore 11,00 Rappresentanza parlamentare Repubblicani-Azionisti (Gruppo Misto della Camera); ore 11,10 Rappresentanza parlamentare Noi per il Partito del Sud Lega Sud Ausonia (Grande Sud) (Gruppo Misto della Camera); ore 11,20 Rappresentanza parlamentare Socialista nell’ambito del Gruppo UDC-SVP-AUT:UV-MAIE-VN-MRE-PLI-PSI (Gruppo al Senato); ore 11,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Italia dei Valori; ore 12,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Coesione Nazionale – Io Sud- Forza del Sud (Gruppo al Senato)Rappresentanza del Gruppo parlamentare Popolo e Territorio (Noi Sud- Liberta’ ed Autonomia, Popolari d’Italia Domani-Pid, Movimento di Responsabilita’ Nazionale – Mrn, Azione Popolare, Alleanza di Centro – Adc, La Discussione) (Gruppo alla Camera); ore 12,20 Rappresentanza parlamentare Liberali per l’Italia – PLI (Gruppo Misto della Camera); ore 12,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Lega Nord Padania; ore 13,00 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Unione di Centro, SVP e Autonomie (Union Valdotaine, MAIE, VersoNord, Movimento Repubblicani Europei, Partito Liberale Italiano, Partito Socialista Italiano) (Gruppo al Senato)Rappresentanza del Gruppo parlamentare Unione di Centro per il Terzo Polo (Gruppo alla Camera)Rappresentanza del Gruppo parlamentare Per il Terzo Polo (ApI-FLI) (Gruppo al Senato)Rappresentanza del Gruppo parlamentare Futuro e Liberta’ per il Terzo Polo (Gruppo alla Camera)Rappresentanza parlamentare Alleanza per l’Italia (Gruppo Misto della Camera); ore 16,30 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Partito Democratico; ore 17,15 Rappresentanza del Gruppo parlamentare Il Popolo della Liberta’ Nel corso della giornata saranno consultati i Presidenti Emeriti della Repubblica.

21.53 – Domani il via alle consultazioni di Napolitano. Domani mattina, alle 9, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano inizierà le consultazioni delle forze parlamentari, dopo di che incaricherà Mario Monti di formare il nuovo governo. Alle 16.30 sarà ricevuta la delegazione del Partito Democratico; alle 17.17 toccherà al Pdl. Alle 18 è prevista la chiusura delle consultazioni.

21.43 – La reazione di Bersani. Pier Luigi Bersani scherza sulle imminenti dimissioni di Silvio Berlusconi. “In questo momento sto smacchiando la coda…”, ha scritto il segretario del Pd su Twitter. Bersani e’ atteso alla storica sezione Pd di via dei Giubbonari, a Roma, da qualche centinaio di persone per la festa dell’uscita di Berlusconi da Palazzo Chigi. Molte le bandiere del Pd e le urla: “Te ne vai o noi, te ne vai si’ o no”.

21.42 – Silvio Berlusconi si è dimesso. Silvio Berlusconi ha lasciato il Quirinale dopo aver rassegnato le dimissioni nelle mani del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Il presidente del Consiglio ha lasciato il Colle da una uscita secondaria, al suo fianco il sottosegretario Gianni Letta. Ora è diretto a Palazzo Grazioli.

21.40 – Il gestaccio di Formigoni. Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, lasciando palazzo Grazioli in auto, di fronte ad alcune persone in attesa che contestavano, ha risposto facendo il gesto delle corna e del dito medio ai manifestanti.

21.38 – Tensione a Palazzo Grazioli. Qualche attimo di tensione accanto a palazzo Grazioli quando un gruppo di 3 giovani ragazze è entrato in contatto casuale con due ragazzi più grandi. Lo scambio di parole di troppo dopo essere entrati casualmente in contatto ha prodotto un alterco tra i due gruppi una ragazza è finita a terra ma ad evitare il peggio, l’intervento delle forze dell’ordine che li ha separati. L’episodio non sembra avere avuto altre conseguenze dopo che le ragazze si sono allontanate.

21.27 – Obama: “Positivi cambi di governo in Grecia e Italia. “I cambiamenti nei governi greco e italiano sono positivi. I nuovi governi in Italia e in Grecia attueranno le riforme necessarie”. Lo ha detto il presidente americano Barack Obama all’Apec.

21.21 – Via libera del Pdl a governo tecnico guidato da Mario Monti.”L’ufficio di Presidenza ha approvato la proposta del presidente, Silvio Berlusconi, e del segretario politico, Angelino Alfano, di dichiarare al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la disponibilità al conferimento dell’incarico al senatore Mario Monti per la formazione di in governo tecnico”. E’ quanto si legge nella nota al termine della riunione. L’Ufficio di Presidenza, conclude lanota del Pdl, “sarà riconvocato dopo l’incontro tra il Presidente incaricato e la delegazione del Pdl, così da consentire la verifica circa l’esito di un confronto in merito alla composizione dell’esecutivo, al programma proposto e ai tempi del mandato”.

21.18 – Piazza del Quirinale occupata. Piazza del Quirinale è occupata da migliaia di cittadini che attendono la notizia delle dimissioni del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che da pochi minuti è a colloquio con il Capo dello Stato. “Mafioso, mafioso”, ha gridato la folla contro il corteo delle auto del presidente del Consiglio che ha raggiunto il palazzo da Via del Quirinale e non da via XXIV maggio come ci si aspettava. Ora la situazione in piazza è più calma, anche se la tensione resta alta.

21.14 – Al Jazeera segue in diretta la giornata italiana e paragona l’uscita di scena di Berlusconi a quella di Craxi.

21.10 – Monetine in piazza del Quirinale. Lancio di monete in piazza del Quirinale, monete da 10 e 20 centesimi. Il presidente del Consiglio è appena arrivato al Colle e c’è molta gente in piazza. La gente urla slogan diversi, sventola bandiere tricolori e mette in bella mostra manifesti. “E’ arrivata la tua ultima orgia” recita uno di questi. C’e’ chi grida: “Fuori la mafia dallo Stato”.

20.57 – Berlusconi arriva al Quirinale: sta per dimettersi. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è arrivato al Quirinale. Il corteo di auto del premier è entrato a fatica nella piazza del Quirinale perchè una folla di persone l’ha occupata urlando contro il Cavaliere ‘buffone, buffone’ e ‘in galera’.

20.50 – Berlusconi esce da Palazzo Grazioli tra i fischi. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è uscito dalla sua residenza romana accompagnato dai fischi e dalle urla della gente (“Buffone, buffone” gridano). E’ diretto al Colle dove consegnerà nelle mani di Napolitano le sue dimissioni.

20.48 – La richiesta del Pdl: “Letta vicepremier”. Gianni Letta vicepremier. E’ una delle richieste che esce dell’Ufficio di Presidenza del Pdl con Silvio Berlusconi e alla quale il partito condiziona il si al governo Monti, che appoggerà solo con un programma che rispetti i parametri della lettera inviata all’Ue.

20.37 – Berlusconi a Pdl: “Stacchiamo la spina al governo Monti quando vogliamo”. “Siamo in grado di staccare la spina quando vogliamo”. Lo ha detto il premier Silvio Berlusconi a quanto raccontano alcuni presenti nel corso dell’Ufficio di Presidenza del Pdl a proposito dell’appoggio del partito a un governo tecnico.

20.22 – Stracquadanio lascia Palazzo Grazioli. Il deputato del Pdl Giorgio Stracquadanio ha appena lasciato Palazzo Grazioli dove è in corso l’ufficio di presidenza del Pdl. Appena il deputato ha varcato il portone di via del Plebiscito, dalla folla assiepata da diverse ore a Palazzo Grazioli sono partiti alcuni cori: “vergogna, vergogna. Buffone vai a casa”.

20.21 – Berlusconi a Pdl: “Sì a Monti solo per lettera Ue”. Si’ a Monti ma su un programma ricalcato sulla lettera inviata alla Bce. E’ questo – a quanto si apprende da partecipanti all’ufficio di presidenza Pdl a Palazzo Grazioli con Silvio Berlusconi – l’esito della riunione che vede unito il partito. Il premier sta per lasciare Palazzo Grazioli per rassegnare le dimissioni al Quirinale.

20.20 – Berlusconi: “Difficile avere sottosegretari nel nuovo governo”. “E’ difficile che nel nuovo governo ci possano essere sottosegretari del Pdl”. E quanto avrebbe detto il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, nel corso dell’Ufficio di Presidenza a palazzo Grazioli. ”E’ qualcosa che mi amareggia profondamente”. Così il premier, contestato dopo il Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi e prima dell’ufficio di presidenza a Palazzo Grazioli, si rivolge ad alcuni esponenti del partito durante l’ufficio di presidenza e prima di salire al Colle per rassegnare le dimissioni.

20.18 – Castelli: “Rispetteremo alleanza Pdl-Lega”. “Non darò la posizione ufficiale della Lega. Il nostro segretario s’è già espresso più volte la Lega ha una posizione chiarissima. Sappiamo che c’è un’alleanza Lega-Pdl e per rispetto della democrazia degli elettori si deve stare in quell’ambito. Se questa maggioranza, ancora solida al Senato, finirà, si dovrà tornare alle urne”. Lo dice il viceministro Roberto Castelli a Tgcom24.

20.12 – La Russa: “Fa ridere chi festeggia nemico di classe. Con Monti i poteri forti e le banche”. “Mi verrebbe da ridere e in realtà ho riso, vedendo i manifestanti che in odio a Berlusconi festeggiavano la vittoria del loro teorico nemico di classe: Mario Monti. E con lui la finanza, le banche, il capitale, i padroni, i poteri forti e ogni altro stereotipo delle battaglie della sinistra. Scusate se è poco!”. Lo dichiara il ministro della Difesa Ignazio La Russa.

20.00 – Napolitano promulga legge stabilità. A quanto si apprende, il Presidente della Repubblica ha promulgato la legge di stabilità 2012 e il Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2012 e il Bilancio pluriennale per il triennio 2012-2014.

19.59 – Studenti davanti a Quirinale: “Pronti con lo spumante”. Sono pronti a festeggiare le ‘dimissioni di Silvio Berlusconi’ e hanno portato in piazza diverse bottiglie di spumante. Questo l’intento di alcuni studenti di Ingegneria della Sapienza accorsi davanti al Quirinale per “la fine di Silvio”. “Questa bottiglia di spumante è due anni che aspetta – dice Roberto Forte, uno degli studenti – ma l’apriremo soltanto a dimissioni sicure, perchè ancora non ci crediamo”.

19.56 – Berlusconi a Pdl: “No della sinistra a Gianni Letta nel governo”. “La sinistra non vuole che Gianni Letta faccia parte del nuovo governo”. Lo ha detto Silvio Berlusconi, a quanto raccontano, nel corso dell’ufficio di presidenza del Pdl, parlando dell’ipotesi che l’attuale sottosegretario faccia parte di un esecutivo tecnico guidato da Monti.

19.42 – Il testo integrale comunicato del Consiglio dei Ministri. La Presidenza del Consiglio dei Ministri comunica: Il Consiglio dei Ministri si e’ riunito oggi, alle ore 18,10 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente, Silvio Berlusconi. Segretario, il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Gianni Letta. Il Consiglio dei Ministri, con riferimento a quanto annunciato dal comunicato emesso dalla Presidenza della Repubblica il 9 novembre 2011, a seguito dell’approvazione della legge di stabilita’ ha valutato la situazione che si e’ determinata; il Presidente Berlusconi ha quindi preannunciato che si rechera’ al Palazzo del Quirinale per rassegnare le dimissioni dall’incarico. Il Presidente Berlusconi ha poi ringraziato sentitamente i colleghi di Governo per il proficuo ed intenso lavoro compiuto ed ha rivolto un ringraziamento particolare al Sottosegretario dott. Gianni Letta. La riunione ha avuto termine alle ore 18,45.

19.40 – Berlusconi conferma sue dimissioni al cdm. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha preannunciato al Consiglio dei Ministri che si recherà al Palazzo del Quirinale per rassegnare le dimissioni dall’incarico. Berlusconi, inoltre, ha ringraziato sentitamente i colleghi di Governo per il proficuo ed intenso lavoro compiuto ed ha rivolto un ringraziamento particolare al sottosegretario Gianni Letta. Lo si legge nel comunicato ufficiale del Cdm.

19.38 – Ansa: il contenuto dell’incontro tra Berlusconi e Monti. Due ore di colloquio intense, durantele quali Mario Monti si è trovato di fronte ad una serie di richieste da parte del suo ospite, il premier Silvio Berlusconi, al quale avrebbe opposto – raccontano finti di maggioranza – molti no. Il primo sull’ingresso di Gianni Letta. Un nodo che resta da sciogliere e sul quale però, in queste ultime ore, starebbe mediando anche il Capo dello Stato Giorgio Napolitano, essendo questa una delle urgenze più forti del Cavaliere, anche per non rompere del tutto con la Lega. Nel colloquio tra il premier dimissionario e il neo senatore a vita, anche la pressante richiesta da parte di Berlusconi di votare la fiducia su un programma ben dettagliato, nei contenuti e se possibile anche nei tempi dell’azione di governo. Berlusconi avrebbe chiesto garanzie (non ottenute) sulla giustizia, facendo anche nomi di candidati Guardasigilli (tra questi il magistrato Iannini, moglie del direttore Bruno Vespa). Ma Monti ha opposto un fermo prendere o lasciare: tutti i ministri e tutti i viceministri o sottosegretari dovranno essere tecnici sui quali il presidente della Bocconi vuole decidere senza influenze della politica. Berlusconi avrebbe invece ottenuto che tra le materie sulle quali dovrà legiferare il governo Monti non ci sarà la legge elettorale nè le Telecomunicazioni. La lista dei ministri non sarebbe ancora del tutto definita (ancora sarebbero allo studio profili di ‘tecnici’donne), mentre Silvio Berlusconi ha riunito l’ufficio di presidenza del partito dopo un consiglio dei ministri durante il quale ha confermato l’intenzione di salire al Colle alle 20,30 per rassegnare le dimissioni.

19.29 – Carfagna risponde ai contestatori: “Stiamo andando a casa”. Il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, entrando poco fa a palazzo Grazioli, risponde con un sguardo di sfida al grido “era ora, vai a casa”. Il ministro aveva risposto diplomaticamente scendendo dall’auto: “stiamo andando a casa”.

19.28 – Contestato il ministro Meloni. Urla e fischi dalla folla accalcata davanti a Palazzo Chigi, contro il ministro per le Politiche alla gioventù Giorgia Meloni. Il ministro è uscito tra la folla a Piazza Colonna ed è stata aggredita verbalmente dai cittadini, molti dei quali urlavano “vai a fare anche tu il bunga bunga”.

19.25 – Dito medio di Sacconi ai contestatori. Il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, entrando nella residenza romana di Silvio Berlusconi, ha risposto al coro ‘buffone, te ne devi andare’ alzando il dito medio.

19.22 – Di Pietro: “Festeggiamo caduta Berlusconi”. ”L’Italia dei Valori festeggia la caduta del regime e chiede che si ritorni presto alle urne”. Lo ha detto il leader dell’Idv Antonio Di Pietro, davanti Palazzo Chigi. “Abbiamo per questo insistito – ha proseguito – affinchè il candidato premier Monti, con un gesto di responsabilità, non si attorni di gerarchi limiti a un periodo breve il suo mandato e consenta che si voti una nuova legge elettorale con la quale si torni presto alle urne. L’intero Paese che chiedeva di liberare le istituzioni – ha concluso – da un abusivo che si ha pensato agli affari suoi”. “Oggi – ha concluso Di Pietro – è il giorno della liberazione nazionale da parte dei cittadini di un governo piduista che ha indebolito la democrazia e reso poco credibile il nostro Paese a livello internazionale”.

19.20 – Aumenta la folla al Quirinale. C’è grande attesa davanti al Quirinale per l’arrivo di Silvio Berlusconi. Nella piazza si sono riunite centinaia di persone che si sono date appuntamento tramite un tam tam di sms e messaggi su facebook, per “festeggiare” quella che definicono una “liberazione”. In piazza c’è un’orchestrina che si sta preparando ad accogliere Berlusconi eseguendo l’alleluia di Hendel. “Siamo qui per festeggiare – dicono Camillo D’Angelo e Maria Luisa, venuti appositamente da Pescara – la liberazione da Berlusconi. Questo è un momento storico, non potevano mancare”. Dello stesso parere Leonardo Di Conzo, che aggiunge: “anch’io sono qui per la festa. Oggi è il giorno della nostra liberazione”.

19.13 – Nitto Palma: “Monti? Deciderà l’ufficio di Presidenza”. “Decideremo all’Ufficio di Presidenza del Pdl”. Così il Guardasigilli Francesco Nitto Palma, lasciando Palazzo Chigi, ai giornalisti che gli chiedono se il Pdl appoggerà un Governo tecnico guidato da Mario Monti.

19.10 – Berlusconi al Quirinale per le dimissioni alle 20.30. Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha informato il Quirinale che salirà alle ore 20,30 per rassegnare le sue dimissioni.

19.08 – Monti incontra Casini. Giornata di colloqui con i vertici della politica italiana, per il senatore Mario Monti. Oltre al premier Silvio Berlusconi e al segretario del Pd Pier Luigi Bersani, secondo quanto si apprende, Monti avrebbe incontrato il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini, anche se dall’Udc non ci sono conferme.

19.06 – Berlusconi lascia palazzo Chigi tra le urla della gente e arriva a Palazzo Grazioli, sempre contestato. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha appena lasciato Palazzo Chigi, dall’entrata posteriore. L’uscita del presidente del Consiglio è stata accolta da urla della folla, che gridava ‘Vattene, vattene ladro’. Tante le persone corse dietro alle auto di scorta del premier a piedi, che si sono riversate su via del Corso. Poi ha raggiunto Palazzo Grazioli ed è stato pesantemente contestato dalla folla che urlava ‘buffone, buffone’ al passaggio della sua automobile.

19.01 – Folla, contestazioni e polemiche davanti a Palazzo Grazioli. Centinaia di persone sono assiepate davanti a Palazzo Grazioli in attesa dell’arrivo di Silvio Berlusconi, atteso dopo il Consiglio dei ministri durante la quale il premier dovrebbe decidere le dimissioni. Tra la folla ci sono molti contestatori, con cartelloni contro il Cavaliere: una selva di fischi è partita all’indirizzo dell’auto a bordo della quale erano Maurizio Lupi, Fabrizio Cicchitto e Raffaele Fitto. Via del Plebiscito è stata chiusa al traffico, presa d’assalto da giornalisti e curiosi. Un gruppo di esponenti del PopoloViola con bandiere tricolori e cartelli con scritto ’12 novembre festa della Liberazione’, hanno provato ad avvicinarsi a palazzo Grazioli, ma un cordone di polizia li ha fermati all’altezza di piazza Venezia impedendo loro di passare. Ne è nata una discussione con la polizia, con i ‘Viola’ che sottolineavano come già ai piedi della residenza del premier Berlusconi potessero liberamente circolare altri cittadini e dunque fosse ingiusto che a loro non fosse consentito di transitare. “Questa – ha detto Gianfranco Mascia al megafono – non è casa di Berlusconi, ma è roba nostra, è di tutti: facciamo azioni di disobbedienza civile”.

18.52 – Forza Nuova a Piazza Colonna contesta Monti. Sale la tensione a Piazza Colonna. Un gruppo di ragazzi di Forza Nuova si è inserito tra la folla di cittadini che davanti alla sede del Governo aspetta notizie sulle dimissioni del presidente Berlusconi. “Monti bastardo, l’Italia non si vende” hanno scandito i manifestanti di destra subito ammutoliti dai fischi degli altri manifestanti. Alcuni hanno anche intonato “Bella ciao”. Per il momento comunque non si registrano scontri. I contestatori scandiscono anche a gran voce: “Noi che siamo italiani abbiamo un sogno nel cuore: Berlusca a San Vittore”.

18.50 – Terminato ultimo consiglio dei ministri dell’era Berlusconi a Palazzo Chigi. E’ terminato alle 18.45 il Cdm presieduto da Silvio Berlusconi a palazzo Chigi.

18.47 – Tensione tra Forza Nuova e manifestanti davanti a palazzo Chigi. Momenti di tensione in via del Corso, a pochi metri dall’ingresso principale di palazzo Chigi dove si sta svolgendo il Cdm presieduto da Silvio Berlusconi. Alcuni militanti di Forza nuova sventolando bandiere si sono inseriti nel gruppo di persone che stanno manifestando da ore in piazza Colonna per protestare contro l’esecutivo Berlusconi. Subito parte un ‘duello verbale’ sotto gli occhi delle forze di polizia che presiedono tutta l’area. Nel frattempo, mentre è in corso a Palazzo Chigi la riunione del Consiglio dei Ministri, l’ultima presieduta dal premier Silvio Berlusconi che in serata rassegnerà le sue dimissioni al capo dello Stato, la folla assiepata fuori Piazza Colonna, interamente off-limits se non per giornalisti e cameramen, grida ‘Berlusconi, vai a casa, fuori la mafia dallo Stato’. Qualche attimo di tensione si registra quando arrivano militanti di Forza Nuova con alcune bandiere, la maggior parte delle persone gli urla ‘Scemi, scemi’, iniziando a cantare ‘Bella ciao’.

18.35 – Linee bus deviate in Via del Corso a Roma. L’Agenzia per la Mobilità di Roma informa che, a causa di un elevato numero di persone presenti in largo Chigi davanti al palazzo del Governo, via del Corso è stata chiusa.

18.29 – Hallelujah in piazza per le dimissioni di Berlusconi. ”E’ arrivato il momento di cantare esuonare l’Hallelujah! Anche se le dimissioni non sono state ancora ufficializzate abbiamo deciso, per una volta, di dare fiducia al premier e di presenziare quindi alle dimissioni preannunciate”. Così in un comunicato diffuso anche su Internet, il gruppo ‘Resistenza musicale permanente’. Gli organizzatori hanno dato appuntamento di fronte al Quirinale “vestiti di nero, se possibile”. “Vi ricordiamo – scrivono gli organizzatori – che tutti gli strumenti sono possibili. Tutti quelli che lo desiderano possono venire a sostenere, anche se non sono cantanti o strumentisti”.

18.10 – Iniziato Consiglio dei ministri.

18.03 – Bossi: “Faremo opposizione a governo Monti”. “Andremo all’opposizione. Come si faa sostenere un governo che farà portare via tutto, che privatizzerà le municipalizzate”. Lo afferma il leader della lega Nord, Umberto Bossi, lasciando Montecitorio. “Come si fa a sostenere un governo – prosegue – che farà portare via tutto e privatizzare le municipalizzate?”. ”Rompere con Berlusconi? Vedremo” ha detto il leader della Lega nord.

18.01 – Bersani con Di Pietro e capigruppo riunito alla Camera. I leader di Pd e Idv, Pier Luigi Bersani e Antonio Di Pietro, si sono riuniti, subito dopo il voto alla legge di stabilità, in una saletta della Camera dei Deputati. Con loro si stanno incontrando anche il capogruppo Pd, Dario Franceschini e quelli Idv di Camera e Senato, Massimo Donadi e Felice Belisario.

17.57 – Folla a Piazza Colonna urla: “Dimissioni”. E’ aumentato il numero dei cittadini e dei curiosi che si assiepano davanti alle transenne poste ai margini di Piazza Colonna, completamente chiusa al passaggio pedonale. La folla innalza cartelli contro il governo Berlusconi e, ripetutamente, si levano cori che gridano alla volta di Palazzo Chigi: “Dimissioni, dimissioni”. Ma anche: “Vergogna, vergogna”. Intanto i ministri lasciano alla spicciolata la Camera, dove e’ appena stato approvato il Ddl Stabilita’, e si recano a Palazzo Chigi per il Consiglio dei ministri.

17.57 – Berlusconi alla Lega: “Appoggiate anche voi Monti”. Altro passo di Silvio Berlusconi verso l’appoggio al governo Monti. Fonti ministeriali riferiscono che il premier, al termine dell’incontro con il presidente della Bocconi, avrebbe chiesto al Carroccio di valutare insieme cosa fare, in modo che l’alleanza venga preservata. Il premier, durante i suoi ragionamenti nella sala del governo di Montecitorio, ha chiesto al partito di Bellerio di considerare l’eventualita’ di appoggiare l’esecutivo guidato dall’economista. Un’altra questione aperta per il Cavaliere riguarda l’area ex An del Pdl che avrebbe invitato il presidente del Consiglio a dare un appoggio a Monti ma limitato per un arco temporale. Ovvero, questa la richiesta, dovrebbe gia’ adesso essere decisa in qualche modo la data delle elezioni.

17.54 – Tremonti: “Ok a pareggio, buono per l’Italia”. Oggi il governo ha fatto e il Parlamento ha votato il pareggio di bilancio. La parità tra entrate e uscite. Non è una cosa facile. La prima volta è avvenuto 125 anni fa. E’ una cosa molto buona per l’Italia”. Lo ha detto il ministro Giulio Tremonti dopo l’ok alla legge di stabilità.

17.53 – Berlusconi lascia Camera per andare al Cdm di Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, SilvioBerlusconi, ha lasciato l’Aula di Montecitorio subito dopo il voto sulla legge di stabilità e si è diretto a palazzo Chigi dove è in programma il Consiglio dei Ministri. Il premier è accompagnato dal ministro Renato Brunetta.

17.51 – Scilipoti contro Fini: “Vergogna”. Show di Domenico Scilipoti nell’Auladella Camera, con un duro attacco al presidente Gianfranco Fini. Il deputato che il 14 dicembre scorso ha lasciato l’Idv per sostenere la maggioranza, ribadisce di essere convinto “del fatto di aver compiuto allora la scelta giusta. Oggi siamo davanti ad un colpo di stato. Da domani saremo commissariati da un personaggio che rappresenta la lobby delle banche, indicato non per risolvere i problemi dell’Italia ma per garantire un gruppo di mercenari e delinquenti”, dice. Il presidente Fini lo ferma anche perchè-spiega- il suo tempo per intervenire è scaduto. Ma Scilipoti, anche a microfono spento continua. E urla “Si vergogni!”. Continua a gridare, fino a quando, alzando un cartello scritto con l’evidenziatore, espone la scritta: “Fini vergogna!”. Il presidente della Camera lo richiama all’ordine per due volte fino a quando il cartello non viene ritirato.

17.47 – Traditore: è questo il coro in Aula per Antonione. E’ una giornata in cui la tensione si taglia con il coltello, alla Camera e lo dimostrano i cori in Aula che segnano approvazione o disapprovazione tra maggioranza e opposizione attuali. A Roberto Antonione tocca un “traditore” quando prende la parola per replicare ‘per fatto personale’ al medesimo epiteto che gli e’ arrivato addosso da Silvio Berlusconi, alla sua uscita dal gruppo.

17.38 – Ddl Stabilità approvato con 380 voti favorevoli: è legge

17.34 – Bossi a colloquio con due parlamentari Pd. Mentre Maurizio Fugatti tiene nell’Aula della Camera la dichiarazione di voto per la Lega sulla legge di Stabilità, Umberto Bossi non lo ascolta, si alza dal banco del governo ed accompagnato dal capogruppo Marco Reguzzoni si avvicina ai banchi del Pd per una lunga chiacchierata con Daniele Marantelli e con Silvia Velo. Solo quando Fugatti termina e inizia a parlare Dario Franceschini il Senatur lascia i banchi del Pd e torna al suo posto da ministro.

17.29 – Rutelli: “Governo tecnico nostra scelta da inizio”. “La situazione credo stia pendendo interamente verso un governo interamente tecnico, verso un governo Monti. Noi siamo disponibili a sostenerlo, è la scelta che abbiamo fatto dall’inizio. Del governo del Presidente io ho parlato addirittura due anni fa”: lo ha detto Francesco Rutelli (API) nel corso dello Speciale TGLA7 di questo pomeriggio. “La crisi del bipolarismo – ha poi detto – è talmente evidente che le due coalizioni sono condizionate a sinistra da Di Pietro, che credo alla fine sosterrà il governo, e a destra dalla Lega, che non lo sosterrà. Questo è il problema”. Infine, sul terzo polo: “Siamo ormai più di 100 parlamentari, abbiamo avuto anche l’adesione di Santo Versace”.

17.28 – Berlusconi entra in aula e scatta il coro “Silvio, Silvio”. Il presidente de Consiglio Silvio Berlusconi è entrato nell’Aula della Camera dove sta per essere votata la legge di stabilità. Al suo ingresso è stato accolto dall’applauso dei deputati del Pdl che tutti in piedi gli hanno gridato in coro “Silvio, Silvio”. Mentre i deputati urlavano, il presidente del Consiglio si è alzato in piedi ringraziando vistosamente i suoi deputati.

17.25 – Concluso vertice Berlusconi – Calderoli- Maroni. Si è concluso il vertice tra Silvio Berlusconi e i leghisti Roberto Maroni e Roberto Calderoli nella Sala del Governo a Montecitorio. I due ministri del Carroccio e il premier sono poi entrati in Aula, dove si sta votando il Ddl stabilità.

17.24 – Franceschini: “Chiusa era Berlusconi, ora pagina nuova”. “Domani entriamo in un tempo nuovo. Berlusconi ha fatto nascere il bipolarismo e poi lo ha inquinato. Ora quella stagione è finita e tutti siamo chiamati a ricostruire sulle macerie”. Lo ha detto in aula alla Camera Dario Franceschini, capogruppo del Pd.

17.18 – Lega vota sì a Stabilità e attacca euro. La Lega vota sì al ddl Stabilità, ribadisce la sua contrarietà ad un governo tecnico o di larghe intese che “tocchi l’Ici e le pensioni” e attacca l’euro, “un grande inganno per gli italiani”. “La Lega vota a favore di questo provvedimento – ha detto in aula l’esponente del Carroccio Maurizio Fugatti – che è in linea con quanto l’Europa ha chiesto al nostro paese”. Ma è contraria ad un governo che “andrà a toccare le pensioni, l’Ici sulla prima casa e che metterà la patrimoniale”. Fugatti ha aggiunto che “solo dieci anni fa Prodi e Ciampi festeggiarono l’euro come l’Eldorado e introdussero una tassa per entrare nella moneta unica: ma oggi l’euro è entrato in crisi, perché si è costruita l’Europa monetaria ma non politica. Oggi gli italiani hanno capito che la tecnocrazia europea ha costruito per loro uno dei più grandi inganni. E ci preoccupa – ha concluso – che oggi a spiegarci come difenderci dal debito siano gli eredi di coloro i quali il debito pubblico lo hanno creato, questo è scandaloso”. Dagli scranni della Lega, poi, si è levato il coro “elezioni, elezioni”.

17.15 – Incontro Berlusconi-Lega. E’ il rapporto tra Pdl e Lega al centro dei pensieri di Silvio Berlusconi che, subito dopo l’incontro con Mario Monti, ha voluto vedere Roberto Calderoli e Roberto Maroni. Al momento è in corso un incontro riservato tra i tre proprio per definire rapporti e strategie tra di due partiti della maggioranza. Il premier, riferisce un ministro, è preoccupato per il futuro dell’alleanza tra i due partiti.

17.14 – Apertura a Monti se c’è dentro Gianni Letta. Silvio Berlusconi apre al governo tecnico guidato da Mario Monti, ma a una condizione: l’ingresso nell’esecutivo di Gianni Letta. Sarebbe stato questo l’oggetto della colazione di lavoro tra il presidente del Consiglio e il suo possibile successore. Dopo il voto e il consiglio dei ministri, Berlusconi riunirà alle 18 l’ufficio di presidenza del Pdl, dove illustrerà ai suoi la squadra del governo Monti e la bozza del programma.

17.13 – Dichiarazioni di voto alla Camera.

16.51 – Scajola: “Governo nel più breve tempo possibile”. “La nuova fase che si apre deve avere come protagonista Silvio Berlusconi, che ha dimostrato grande senso di responsabilità”. Lo sottolinea Claudio Scajola. L’ex ministro dello Sviluppo aggiunge che serve un governo “nel tempo più breve, per affrontare le difficoltà che ci sono”. Scajola, che stasera parteciperà all’ufficio di presidenza del partito, non vede spaccature nel Pdl: “Non credo – dice infatti ai cronisti – il partito ha discusso, ma non vedo spaccature”.

16.50 – Tremonti arrivato alla Camera. Il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, è in Aula alla Camera, dove sono in corso le votazioni finali su ddl stabilità e ddl bilancio.

16.49 – Gasparri smentisce documento ex An. “Non c’è nessun documento di esponenti ex An sull’evoluzione della crisi politica, di cui si occuperà più tardi l’Ufficio di presidenza del Pdl. E’ invece ovvio che in questo momento tutti, nel comune spirito di appartenenza al Pdl, si stanno confrontando sulle scelte più opportune per l’Italia”. Lo dichiara il presidente dei senatori del Pdl, Maurizio Gasparri.

16.39 – Vertice di maggioranza alla Camera. Silvio Berlusconi, dopo aver incontrato Mario Monti a Palazzo Chigi, è arrivato a Montecitorio dove è in corso, nella sala del governo, un vertice di maggioranza. Sono presenti, con il premier, i ministri della Lega Roberto Maroni e Roberto Calderoli, il segretario del Pdl, Angelino Alfano, i ministri del Pdl Raffaele Fitto e Nitto Palma. Tra gli altri, anche il capogruppo del Pdl, Fabrizio Cicchitto, il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi e il coordinatore del Pdl Denis Verdini.

16.37 – Quirinale: oggi si attende solo Berlusconi, domani al via consultazioni. L’unico appuntamento di oggi al Quirinale nell’ambito della crisi di governo sarà, a quanto si apprende, quello per le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, che rimetterà il proprio mandato nelle mani del Capo dello Stato. Domani mattina Napolitano avvierà le consultazioni dei presidenti di Camera e Senato e dei gruppi parlamentari.

16.35 – Soglia (Pdl) passa al misto. Il deputato Gerardo Soglia, eletto con il Pdl e in ‘prestito’ a Popolo e territorio, è passato al gruppo misto. Lo ha annunciato Gianfranco Fini in aula alla Camera.

16.34 – Stabilità, Camera: concluse votazioni su articoli e odg. Si sono concluse nell’Aula della Camera le votazioni sugli articoli e sugli ordini del giorno al bilancio dello Stato ed alla Legge di stabilità. Ora si passa passa alle dichiarazioni di voto finali.

16.33 – Berlusconi arrivato a Montecitorio. Silvio Berlusconi dopo oltre due ore di incontro con Mario Monti è arrivato alla Camera dove è in dirittura d’arrivo il ddl stabilità. Nella sala del governo di Montecitorio, il presidente del Consiglio è a colloquio con il segretario del Pdl, Angelino Alfano e con il ministro dell’Interno Roberto Maroni.

16.30 – Ex An pensano a documento: sì a Monti, ma voto in tempi rapidi. I ministri e i parlamentari Pdl provenienti dall’anima ex Alleanza nazionale si sono riuniti (presenti tra gli altri Ignazio La Russa, Giorgia Meloni, Maurizio Gasparri). Secondo quanto si è appreso, sarebbe stato approntato un documento per un sì condizionato al governo Monti a patto che si dedichi essenzialmente all’agenda europea per poi tornare rapidamente alle urne. Chi vi ha partecipato assicura che non bisognerebbe parlare semplicemente di ‘ex An’ perchè la linea in favore delle elezioni riguarda anche esponenti come Renato Brunetta e Maurizio Sacconi. Quanti sono gli scontenti? “Con i deputati di Matteoli possiamo arrivare oltre i cinquanta”, dice qualcuno. Numero non decisivo per le sorti iniziali dell’esecutivo, ma sufficienti a formare un ‘polo’ per condizionarle in seguito.

16.29 – W.Post: “Berlusconi potrebbe non allontanarsi troppo dal potere”. “Come il suo stretto amico, il primo ministro russo Vladimir Putin, Berlusconi potrà sì lasciare le stanze del potere ma non si allontanerà troppo”. E’ quanto scrive oggi il Washington Post, ricordando che Silvio Berlusconi stia spingendo avanti il suo “successore consacrato” Angelino Alfano e “sarà sempre armato di tre popolari stazioni televisive e una manciata di giornali e riviste”.

16.23 – Terminato voto su articoli a Montecitorio. Sono terminate le votazioni degli articoli al ddl bilancio, in Aula alla Camera. L’assemblea passa al voto del ddl stabilità, al termine del quale voterà anche il via libera al bilancio.

16.21 – De Magistris: “Prima si vota meglio è”. “Di Pietro da leader del partito ha assunto la sua posizione, io pur comprendendo la possibilità che si possa avere oggi un governo tecnico e non andare a votare, ritengo però che quanto prima si va a votare meglio è”. Lo ha detto il sindaco di Napoli Luigi De Magistris.

16.18 – Santo Versace passa nell’Api di Rutelli. Santo Versace, secondo quanto si è appreso, passa dal Gruppo Misto ad Alleanza per l’Italia di Francesco Rutelli. Il suo passaggio verrà formalizzato da qui a brevissimo con una richiesta alla presidenza della Camera. Oggi dunque il parlamentare che è già transitato dal Pdl al Misto dovrebbe seguire la scelta delle opposizioni che, presenti in Aula, non partecipano al voto.

16.09 – Monti ha lasciato Palazzo Chigi. Mario Monti ha lasciato Palazzo Chigi dopo l’incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, al quale erano presenti anche Gianni Letta e Angelino Alfano. L’incontro è durato due ore.

15.50 – Stabilità, Pd in aula ma senza votare. Sulla legge di stabilità il Pd sarà in Aula, ma senza votare. E’ l’indicazione che è stata data ai deputati dal capogruppo Dario Franceschini in occasione della riunione che si è tenuta al Gruppo prima dell’inizio delle votazioni. L’Italia dei Valori, in linea con quanto fatto al Senato, voterà invece no.

15.48 – Nitto Palma: “Da Napolitano saldezza valori Costituzione”. “Una persona di grandissimo livello, che ha dimostrato saldezza nei valori costituzionali”: è il giudizio del ministro della Giustizia, Nitto Palma, sul presidente della Repubblica. “Siamo nelle sue mani”, dice il Guardasigilli a proposito del nuovo governo.

15.44 – Il tam tam sul Web: festa in strada dopo dimissioni. Caroselli di macchine per le strade, bandiere tricolore appese ai balconi. Partono sul web i preparativi per un sabato sera di festeggiamenti per le dimissioni di Silvio Berlusconi. Almeno a quanto si legge su Facebook e Twitter, dove numerosi internauti si danno appuntamento al momento in cui il premier rimetterà il suo incarico al presidente della Repubblica, per scendere in strada a ‘celebrare’ il momento. Sono diversi i gruppi su Facebook che lanciano la ‘Festa di dimissioni di Berlusconi’. Tra gli altri, uno anche in spagnolo (“Fiesta de renuncia de Berlusconi!”). Mentre su Twitter si diffonde l’idea di appendere il tricolore su finestre e balconi. Intanto, c’è chi si dà appuntamento alle 17 fuori Montecitorio, dove si voterà la legge di stabilità, per il “Bye Bye Silvio, Party?”. A organizzarlo, il blogger del Popolo viola Gianfranco Mascia, che annuncia: “Noi che per primi gli abbiamo chiesto di andarsene, accompagneremo Berlusconi a Palazzo Grazioli e al Quirinale. Oggi è il grande giorno”.

15.42 – Libertà e Giustizia Roma: “Tricolore alle finestre dopo dimissioni di Berlusconi”. “Appena saranno ufficiali le dimissioni di Berlusconi, esponiamo alla finestra la bandiera italiana (o in mancanza, un panno). Sarà il segno del nostro attaccamento per la Costituzione, che ha resistito al più violento attacco mai subito da quando i nostro Padri ce l’hanno affidata. Viva l’Italia! – Viva la Democrazia! – Viva la Costituzione! Passiamo parola”. E’ liniziativa lanciata da Libertà e Giustizia di Roma.

15.38 – Raffaele Lombardo scrive a Monti: “Si ricordi del Sud”. Il presidente della Regione Sicilia, Raffaele Lombardo, ha inviato una lettera aperta al senatore a vita Mario Monti. “Il gruppo del Movimento per l’autonomia darà il suo modesto, ma convinto contributo al nuovo esecutivo – afferma – , ma mi permetto di segnalarle, come presidente di una Regione del Sud, il problema di questa difficile area del paese, che secondo me dovrebbe trovare un posto importante nella sua agenda. In controtendenza rispetto all’atteggiamento tenuto dai governi degli ultimi anni”.

15.36 – Bersani: “Idv? O si va a messa o si sta a casa”. “O si va a messa o si sta a casa”. Così Pier Luigi Bersani, secondo quanto riferiscono alcuni partecipanti, nel corso del gruppo del Partito democratico a proposito dei tentennamenti di Idv sul sostegno al governo di emergenza.

15.19 – Tosi: “Passo indietro Berlusconi arriva troppo tardi”. “Si è chiusa una fase. La Lega c’è, è determinata e adesso con un po’ più di libertà possiamo difendere la nostra gente, perché negli ultimi tempi con Berlusconi è stata un po’ dura”. Così il sindaco leghista di Verona, Flavio Tosi, parlando con i giornalisti durante l’inaugurazione di una Fiera ad Arcole (Verona), alla quale ha partecipato anche il ministro dell’Interno, Roberto Maroni.  “Il passo indietro di Berlusconi è arrivato, ma troppo tardi” ha aggiunto Tosi, che, parlando delle prossime elezioni amministrative, ha ribadito: “andare da soli non ci spaventa, lo abbiamo fatto anche nel 2007. Se Lega e Pdl si dividessero a livello nazionale, è chiaro che diventerebbe una conseguenza quasi naturale”.

15.17 – Legge Stabilità, Camera: finita la discussione: alle 16 inizia il voto. Si è conclusa nell’Aula della Camerala discussione generale congiunta del Bilancio dello Stato e della Legge di Stabilità. L’esame riprenderà dalle 16, con i voti sui testi.

14.51 – Tremonti a lavoro in via XX Settembre. Il ministro dell’Economia, nel giorno del ddl stabilità alla Camera, è al lavoro al dicastero di via XX Settembre, rimasto aperto nel sabato cruciale per la crisi di governo.

14.49 – Donadi (Idv): “Potremmo votare fiducia ma solo tecnici e no Pdl”. “Noi guardiamo con favore all’evoluzione di questi giorni. Non si deve andare a un governo Monti con all’interno politici. Se ci sarà rispetto dell’Europa ed equità sociale noi daremo fiducia, ma niente politici nel governo tecnico”. E’ la dichiarazione del capogruppo dell’Idv Massimo Donadi a Tgcom24 che conclude: “non ci sottraiamo alle nostre responsabilità ma al governo con il Pdl non ci andremo mai”.

14.40 – Maroni: “Problema è cosa succederà nell’alleanza tra Pdl e Lega”. “Il problema è che cosa succederà all’alleanza Lega-Pdl: se il Pdl vorrà sostenere un governo tecnico, mi pare che sia la fine di un ciclo, iniziato tanti anni fa”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, che ha aggiunto: “Poi bisognerà vedere nei prossimi mesi se si riuscirà a rilanciare e ricostruire questa alleanza o se ognuno se ne andrà per la sua strada”. Secondo il ministro degli Interni “ci sono tanti in giro per il mondo e per l’Europa che ci dicono cosa dobbiamo fare. Ieri addirittura il presidente dell’Ue è venuto in Italia a dire che, per gli italiani, non servono le elezioni. Non credo ci siano precedenti di qualcuno che va in uno Stato sovrano – ha chiarito – e si permetta di dire al popolo cosa deve fare. Non può venire uno da Marte e dire qui comando io. Questo – ha concluso – succedeva ai tempi che nessuno di noi vuole ritornino”.

14.28 – Franceschini: “Nessun vincolo opposizioni su voto ma ddl stabilità”. “Le opposizioni non si sono date alcun vincolo sul voto da porre oggi alla legge di stabilità”. Lo ha detto il capogruppo del Pd, Dario Franceschini, al termine della riunione tra i capigruppo della maggioranza indetta proprio per decidere se adottare una linea comune come deciso in occasione del voto su rendiconto. In ogni caso l’obiettivo è quello di “far passare la legge di stabilità anche se questo non significa votarla” ha detto Franceschini.

14.11 – Osvaldo Napoli (Pdl): “Monti premier quasi certo”. ”La candidatura di Monti alla guida del nuovo governo è quasi definitiva: stiamo andando verso un governo Monti. Credo che Berlusconi abbia analizzato profondamente la situazione; il suo è un atteggiamento di responsabilità, come ha già dimostrato nel fare un passo indietro senza essere sfiduciato”: a sostenerlo è Osvaldo Napoli (Pdl). Per Napoli, essenziale “è la presentazione del programma” del nuovo esecutivo. “Oggi, nella legge di stabilità che stiamo per varare, è contenuto il 55% di quanto richiestoci dall’Unione europea – ha concluso l’esponente del Pdl – l’ulteriore 45% dovrà essere ‘a carico’ del nuovo governo”.

14.09 – Scontenti Pdl, nasce il Pli. E’ diventato “liberali per l’Italia -Pli” il nome della nuova formazione, all’interno del gruppo misto, formata da coloro che ormai vengono chiamati gli scontenti del Pdl e che a Berlusconi hanno rivolto un appello per un governo di transizione. E’ questa infatti , secondo quanto si apprende, la dicitura che si legge nella lettera ufficiale, consegnata alla Presidenza della Camera, che contiene la richiesta di formare il nuovo gruppo. Roberto Antonione è stato nominato rappresentante della nuova componente “Liberali per l’Italia” costituita dai ‘malpancisti’ usciti dal Pdl nell’ambito del gruppo Misto. Della componente fanno parte anche Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Luciano Sardelli.

14.00 – Bocchino: “Incontro Berlusconi-Monti segna la fine della Seconda Repubblica”. “L’incontro di oggi tra Berlusconi e Monti simboleggia la fine del berlusconismo, della Seconda Repubblica, tenendosi a Palazzo Chigi e non a Palazzo Grazioli, come sarebbe invece avvenuto se in procinto di un incarico ci fossero stati Alfano, Dini o Letta. Il ritorno al rispetto delle istituzioni e dei suoi simboli dev’essere infatti uno degli obiettivi del passaggio dalla seconda alla terza Repubblica”. Lo dichiara il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino.

13.55 – Berlusconi arrivato a Palazzo Chigi. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è arrivato da poco a Palazzo Chigi dove sta per incontrare il suo probabile successore alla guida del governo, il professor Mario Monti, che a sua volta ha lasciato da poco Palazzo Giustiniani. Presenti all’incontro anche Gianni Letta e Angelino Alfano.

13.53 – La Russa: “Dopo valutazione, Pdl avrà comportamento unitario”. “La mia ipotesi è che all’Italia serva soprattutto un governo legittimato dal voto popolare. Nella necessità che serva subito un governo tecnico le due cose si possono incrociare. Non tocca a me fare nomi, spetta al presidente della Repubblica. Qualunque sarà l’esito delle valutazioni interne al Popolo della Libertà so che dopo ci sarà un comportamento unitario”. Lo ha dichiarato il Ministro della Difesa Ignazio La Russa, al termine della cerimonia per la Giornata del ricordo dei caduti nelle missioni internazionali.

13.48 – Sallusti: “Governo Monti solo se accetta condizioni Pdl”. “Se Monti accetterà le condizioni del Pdl, può darsi che ci sarà un tecnico altrimenti credo di no”. Non una chiusura totale, dunque, all’ipotesi di un esecutivo tecnico guidato da Mario Monti, da parte del direttore del Giornale, Sandro Sallusti, intervenuto questa mattina alla manifestazione al teatro Manzoni, a favore delle elezioni, insieme a Ferrara e Feltri.

13.47 – Indiscrezioni sul possibile governo Monti. Guido Tabellini, professore di economia presso l’università Bocconi al dicastero di via xx settembre, Carlo Secchi al ministero dello Sviluppo, il rettore della Cattolica, Lorenzo Ornaghi, all’Istruzione, Lanfranco Senn alle Infrastrutture, Cesare Mirabelli alla Giustizia, Giuliano Amato agli Esteri, Enzo Moavero sottosegretario alla presidenza del Consiglio: secondo quanto apprende l’Agi da fonti ben informate dovrebbero essere questi i nomi che Mario Monti vorrebbe portare al governo. Solo tecnici, nessun politico, d’accordo con il presidente della Repubblica.

13.44 – Berlusconi esce da Palazzo Grazioli per andare a Palazzo Chigi per incontrare Mario Monti. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è uscito dalla sua residenza romana per andare a Palazzo Chigi, dove incontrerà il suo probabile successore Mario Monti. L’incontro sarebbe stato richiesto dallo stesso Cavaliere.

13.42 – Ferrara: “Si usa lo spread per fermare la democrazia”. “Una volta per fermare la democrazia si usavano i carri armati, ora si usa lo spread”. Ad affermarlo è il direttore de Il Foglio, Giuliano Ferrara, durante il suo intervento al Teatro Manzoni di Milano, per l’iniziativa promossa assieme a Vittorio Feltri e Alessandro Sallusti. “Da 17 anni, da quando Berlusconi decise di entrare in politica -ha spiegato Ferrara – i governi di questo paese sono sempre stati decisi dai cittadini. Sono loro a decidere chi deve governare e chi fare l’opposizione. Nessuna soluzione è possibile -ha proseguito- senza il rispetto delle regole”.

13.39 – Formigoni ribadisce il “no a un governo solo tecnico”. Roberto Formigoni ribadisce di essere contrario, in questa fase, alla formazione di un “governo solo tecnico”. Il presidente della Regione Lombardia ha affermato di schierarsi a favore di un esecutivo “con la presenza anche di politici”. Dopo aver definito “probabilissima” l’ipotesi di un incarico a Mario Monti, l’esponente del Pdl ha spiegato che ora si dovra’ decidere la “forma” di questo esecutivo, compito che spetta in primis al presidente della Repubblica e al premier. “Dopodiché il Pdl sarà in grado di indicare nomi” di politici, ha aggiunto.

13.16 – Storace: “Esecutivo Monti non ci piace”. “Il governo Monti non ci piace”. Lo ha detto intervenendo in apertura del congresso nazionale a Torino, il leader della destra Francesco Storace. “Continueremo la battaglia per creare un centrodestra piu’ sociale – in cui la Destra – sia davvero protagonista. Ma sbaglia, e profondamente, chi pensa di poter fare il ministro nel governo del bipolarismo con la stessa leggerezza con cui lo farebbe nel governo che il bipolarismo lo nega”.

13.12 – In programma incontro Monti-Berlusconi. E’ ufficiale, alle 13.45 Mario Monti incontrerà a Palazzo Chigi, Silvio Berlusconi. Ne dà notizia una nota del Senato. L’orientamento generale, condiviso da Monti dopo i colloqui di questi giorni, è per tempi strettissimi per la formazione dell’esecutivo, in caso di via libera da parte delle forze politiche e dei gruppi parlamentari. Quanto ai colloqui con i partiti, il Pd, a quanto si apprende, avrebbe manifestato il suo sì senza riserve al tentativo Monti. Nei confronti del Pdl, invece, uno dei nodi centrali sembra rappresentato dalla figura di ‘raccordo’ tra il nuovo possibile esecutivo e il Pdl. Il nome di Gianni Letta è stato avanzato più volte dal premier, ma starebbe creando qualche problema. La presenza di Letta, infatti, preluderebbe alla presenza di un ‘omologo’ per Pd e Terzo polo. Mentre sia i democratici che i centristi preferirebbero un esecutivo di soli tecnici.

13.00 – La Russa: “Possibile sintesi tra due posizioni”. In attesa della decisione dell’Ufficio di presidenza del Pdl di questa sera, per il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, è possibile una sintesi tra chi vuole andare al voto subito e chi chiede una maggioranza più ampia. “Bisogna capire – ha spiegato- cosa serve all’Italia e le valutazioni possono incrociarsi”.

12.56 – Riunione Terzo Polo. Si è riunito al Senato il Gruppo per il Terzo Polo formato dai tredici senatori di Api e Fli e presieduto da Francesco Rutelli. Nella riunione è stata unanimemente confermata la fiducia nel percorso stabilito dal Presidente della Repubblica assieme all’impegno perchè “già da questa sera possa prepararsi una nuova stagione di responsabilità nazionale, capace di dare risposte convincenti e durature nell’attuale gravissima situazione economica”.

12.51 – Cicchitto: “Una delle ipotesi è Monti”. ”Una delle ipotesi è quella di Monti, ma bisogna vedere come si colloca, il quadro politico e programmatico e le idee. Da parte nostra c’è ancora una discussione in corso su cosa succederà dopo le dimissioni del presidente del Consiglio”. Lo dice il capogruppo Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto.

12.45 – Iniziata la discussione alla Camera. E’ iniziata nell’Aula della Camera la discussione congiunta del Bilancio dello Stato e della Legge di Stabilità. I testi sono stati già approvati dal Senato. Le votazioni avranno inizio a partire dalle 16.

12.40 – Nitto Palma: “Serve ampia condivisione”. “Occorre un Governo con la più ampia condivisione ed espressione delle varie aree, che sia in grado di operare per il bene del Paese”. E’ quanto ha dichiarato il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma, durante la cerimonia del giuramento dei nuovi agenti della polizia penitenziaria. “Siamo nelle mani del presidente della Repubblica Napolitano che ha dimostrato di essere una persona di grandissimo livello ed ha dimostrato una saldezza nei valori costituzionali”.

12.33 – Folla di stampa estera per l’ultimo giorno di Berlusconi. Furgoni satellitari, fly, telecamere e microfoni dappertutto. Ogni angolo di piazza Montecitorio è punteggiato da decine di cronisti di testate nazionali e internazionali. Dalla Bbc ad Al Jazeera, dalla Zdf tedesca a Ebu, european television svizzera, da Antenna 3 spagnola, passando per Dfmtv e France 24. Dalla Nbc News americana alla Bloomberg.

12.30 – Maroni: “Sì a elezioni”. “Noi non cambiamo ogni minuto posizione. Abbiamo deciso di prendere questa decisione, dopo aver valutato la situazione. E a meno che qualcuno non ci faccia cambiare idea, la nostra posizione ufficiale è questa”. Così il ministro dell’Interno Roberto Maroni che, alla domanda dei cronisti se andare alle elezioni vista la situazione non sia un rischio, il titolare del Viminale ha spiegato che “la democrazia non è mai un esercizio inutile. Perché ci si presenta davanti agli elettori e alla loro volontà”.

12.22 – Governo, il timing della crisi. Il voto finale sulla legge di stabilità e sul bilancio dello Stato, ultimi atti del governo Berlusconi, dovrebbe tenersi nell’Aula della Camera intorno alle 18. A quel punto si riunirà il Consiglio dei ministri, al termine del quale il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, come annunciato nei giorni scorsi, si recherà al Quirinale per rassegnare le proprie dimissioni, dando subito il via al meccanismo delle consultazioni per la formazione del nuovo governo. Il Capo dello Stato potrebbe vedere oggi stesso i presidenti delle due Camere e sentire telefonicamente gli ex Capi dello Stato. Nella giornata di domani dovrebbero salire al Quirinale tutti i rappresentanti dei gruppi parlamentari di Camera e Senato.

12.18 – Enrico Letta: ” A governo Monti nessuna alternativa”. ”Non ci sono altre scelte” al governo Monti: l’Italia lunedì deve dare ai mercati e ai partner europei la notizia che c’è stato un armistizio tra le forze politiche in lotta tra loro e che nasce il governo di Mario Monti”: lo ha detto Enrico Letta, rispondendo alle domande dei giornalisti alla Camera.

12.17 – Napolitano: “Crisi è grave, occorre coesione”. ”L’attuale grave momento di crisi finanziaria ed economica, interna e internazionale, rappresenta una seria sfida per la coesione sociale del nostro Paese. La politica sia responsabile, occorre evitare facili vie d’uscita in illusori e poco lungimiranti localismi”: lo scrive il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in un messaggio di saluto inviato al 2/o congresso nazionale de La Destra che si svolge oggi e domani al Lingotto di Torino.

12.16 – Camera, scontenti Pdl fanno componente gruppo misto. Questa mattina i deputati Roberto Antonione, Giustina Destro, Fabio Gava, Giancarlo Pittelli e Sardelli hanno formalizzato la costituzione all’interno del gruppo Misto della Camera dei deputati della componente “Costituente popolare liberale-Pli”. All’iniziativa ha partecipato Enzo Scotti in rappresentanza di “Noi Sud”.

12.13 – Ferrara: “Monti è la vera antipolitica”. “Un governo deve essere scelto dai cittadini e non esistono altre possibilità”. Ne è convinto Giuliano Ferrara, che ha parlato dal Teatro Manzoni di Milano, insieme a Feltri e Sallusti per chiedere le elezioni. “Quella del governo Monti è la vera antipolitica”, ha detto senza mezzi termini Ferrara. Provocando la platea, Ferrara si spinge oltre e dice “un’eresia terribile: al limite, e vi invito a fischiarmi, una volta tenute le elezioni non importa se il governo sarà di destra o di sinistra ma deve essere il governo scelto dagli italiani”. Il problema non è per la persona in sè, in quanto “Monti è una persona anche relativamente indipendente. Il problema è un altro”. E’, secondo Ferrara, la Banca centrale. Se l’America non ha più la tripla A e i titoli sono più sani di quelli francesi è perché “c’è la Federal Reserve, c’è una banca centrale capace di fare il suo dovere. Noi, invece, non ce l’abbiamo. Abbiamo una Banca centrale che si occupa solo dell’inflazione che non c’è, che fa un mestiere che non è il suo”. Tutto questo, secondo Ferrara, si spiega col fatto che quando è stato introdotto l’euro “è stato fatto su un meccanismo cucito sugli interessi della Germania. E non è uno scandalo, perché la Germania ha un Pil importante. Ma adesso che l’euro è alla sua vera prima prova, si è visto che non funziona senza una Banca centrale”.

12.12 – Sacconi: “Contenuti tenuti fuori da confronto”. Nel “diario fazioso” di una crisi “costruita con insistenza per distruggere il berlusconismo”, i contenuti dell’azione di governo “sono tenuti accuratamente al di fuori del confronto”. Lo denuncia il ministro del lavoro, Maurizio Sacconi.

12.10 – Il timing dell’esame Stabilità alla Camera. Inizierà alle 12.30 nell’Aula della Camera la discussione generale del Bilancio dello Stato e della Legge di Stabilità. La discussione sui provvedimenti, che dovrebbero essere gli ultimi due varati dal governo Berlusconi, si protrarrà per un paio d’ore. Le votazioni avranno inizio dalle 16 e saranno 55, a meno che non venga presentato qualche ordine del giorno su cui venga chiesto il voto. La legge di Stabilità dovrebbe essere definitivamente approvata a Montecitorio entro le 18. Il bilancio dello Stato è composto da 17 articoli. Una volta approvati questi, l’Assemblea di Montecitorio sospenderà l’esame del testo e passerà ai 36 articoli che compongono la legge di stabilità. Dopo il via libera definitivo alla legge di stabilità si terrà il voto finale sul bilancio dello Stato.

12.08 – Santanché: “Non assisto a funerale berlusconismo”. “Sono berlusconiana. Non voglio assistere al funerale del berlusconismo. Non voglio rinunciare al bipolarismo”: parola del sottosegretario Daniela Santanchè.

12.06 – Rotondi: “No al golpe bianco”. Il ministro Gianfranco Rotondi conferma la sua contrarietà a un governo tecnico guidato da Mario Monti. “Dico dieci volte no al golpe bianco” ha detto, criticando anche il fatto che Monti si sia fatto nominare “senatore a vita prima di ottenere l’incarico”.

12.03 – Gasparri: “Pdl non è spaccato, discute programma”. “Il Pdl non è spaccato, stiamo discutendo del futuro dell’Italia e dei programmi che non possono che essere quelli concordati in sede Europea. Quello è il vincolo fondamentale: penso che l’agenda che l’Italia ha mostrato a Bruxelles sia il riferimento che deve continuare ad orientare l’azione del nostro Paese”: lo ha detto il capogruppo dei senatori Pdl Maurizio Gasparri, che, alla domanda sulle dichiarazioni del ministro Frattini, replica : “no comment”.

12.02 – Possibile incontro Berlusconi-Monti. Secondo quanto rivelano fonti parlamentari, ci potrebbe essere a pranzo a Palazzo Chigi una colazione di lavoro tra Silvio Berlusconi e Mario Monti. Ieri sera sono proseguite febbrili trattative per ‘sbloccare’ l’impasse sulla successione alla guida del governo. Il Pdl è ancora diviso tra chi ostruisce la strada al neosenatore a vita e chi in nome dell’interesse del Paese spinge per un via libera in tempi brevi. L’incontro tra Berlusconi e Monti, riferiscono le stesse fonti, potrebbe servire a capire quali sono i margini di trattativa a poche ore dall’Ufficio di presidenza del partito. Ieri l’intenzione del Pdl era quella di arrivare alle consultazioni con le candidature di Dini o Alfano proprio per mantenere saldo il rapporto con la Lega e salvare la coesione della maggioranza.

12.00 – Terminato incontro Draghi – Monti. E’ durato circa un’ora l’incontro tra il presidente della Bce, Mario Draghi e il senatore a vita, Mario Monti. Draghi ha lasciato ora Palazzo Giustiniani.

11.58 – Financial Time: “Italiani temono che berlusconismo sia caduto ma non finito”. Gli italiano temono che il “berlusconismo” sia caduto ma non ancora finitò: è il titolo scelto dal Financial Times per un articolo sull’attesa delle dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Gli italiani si preparano a festeggiare questa sera, si legge, ma “il suo dominio nella vita pubblica è stato tale nella maggior parte degli ultimi due decenni che i festeggiamenti verranno tacitati dal timore che non sia finita”.

11.53 – Fassino: “Monti premier? Me lo auguro”. Monti ”ha il giusto profilo di cui ha bisogno l’Italia, più di altri”. Lo ha detto il sindaco di Torino Piero Fassino a un incontro sul libro “Le riforme a costo zero” di Tito Boeri e Pietro Garibaldi. “Monti presidente del consiglio? Me lo auguro – ha affermato – perché l’Italia ha bisogno di una persona forte e capace di restituire fiducia all’interno del Paese e anche sul piano internazionale. Credo che Monti abbia questo profilo, più di altri”.

11.48 – Bonanni smentisce voci: “Resto accanto a lavoratori”. “Sarei certamente onorato di dare il mio contributo in un momento così difficile della vita del paese. Ma ho già scelto di fare la mia battaglia accanto ai lavoratori”. Lo scrive in una nota il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, smentendo così le indiscrezioni che lo davano tra i possibili componenti del prossimo esecutivo.

11.47 – Brunetta da Berlusconi a Palazzo Grazioli. Il premier Silvio Berlusconi sta ricevendo il ministro della Pubblica amministrazione Renato Brunetta, nella sua residenza romana di Palazzo Grazioli.

11.28 – Bocchino (Fli): “No a governo guidato da politico Pdl o Lega”. “La melina del Pdl sul varo del governo Monti è un atteggiamento antinazionale e le soluzioni alternative di cui si parla sono minoritarie in Parlamento e senza altro sbocco che le elezioni anticipate. Con il rischio, peraltro, che dopo il voto non emerga una maggioranza ampia nei due rami del Parlamento”. Lo dichiara il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino, che aggiunge: “Con chiarezza va detto sin d’ora che non c’è una sola ragione politica o istituzionale per cui Futuro e libertà e il Terzo polo possano sostenere un esecutivo guidato da un politico proposto dal Pdl o dalla Lega e senza il nostro consenso è evidente che questa soluzione non avrebbe i numeri in Parlamento”.

11.27 – Colloquio informale di Enrico Letta e Bersani non Monti. Pier Luigi Bersani ed Enrico Letta, segretario e vicesegretario del Pd hanno avuto un colloquio, definito informale, con il senatore a vita Mario Monti a palazzo Giustiniani.

11.17 – Ddl Stabilità: Via libera in Commissione Camera senza modifica. Via libera, senza modifiche, della commissione Bilancio della Camera al ddl stabilità. Oggi alle 12.30 il provvedimento approda in aula e il voto definitivo è previsto nel pomeriggio.

11.14 – Bersani: “Ottimista su Monti? Noi forti, è di là che dovete chiedere”. “Dovete chiedere di là, dipende da loro, noi siamo abbastanza forti”. Lo dice il segretario del Pd Pierluigi Bersani ai giornalisti davanti al Senato che gli chiedono se ci siano segnali positivi per quanto riguarda le prospettive di un governo Monti. Quel “chiedete di là” ovviamente si riferisce a Lega e Pdl.

11.01 – Draghi appena giunto a Palazzo Giustiniani da Monti. Il presidente della Bce Mario Draghi è appena giunto a Palazzo Giustiniani per essere ricevuto dal neo senatore a vita Mario Monti, il più probabile successore di Silvio Berlusconi alla presidenza del Consiglio.

10.57 – Bondi: “Pdl unito farà scelta per il bene del Paese”. “Sono certo che il nostro movimento politico, dopo il confronto che si svolgerà anche questa sera, crescerà in unità, forza e in maturità politica, qualunque decisione sarà democraticamente assunta. Sono persuaso inoltre che la scelta che compiremo sarà ispirata in primo luogo dalla considerazione degli interessi nazionali del nostro Paese, che coincidono con quelli di una grande forza politica popolare e democratica come il Pdl”: lo ha detto uno dei coordinatori del Pdl Sandro Bondi.

10.54 – Governo, Maroni: ” La Lega non farà parte del nuovo esecutivo”. “Lunedì ci sarà un nuovo governo e la Lega non ne farà parte. Nemmeno io”. Lo ha detto il ministro dell’interno Roberto Maroni partecipando al conferimento di Città al Comune di San Martino di Lupari, nel padovano.

10.46 – Lauro (Pdl): “Criminale voto anticipato, serve governo”. ”Andare alle elezioni anticipate sarebbe una condotta politicamente criminale, nonché l’ennesima conferma di una classe politica incapace, con la certezza di precipitare l’Italia nel fallimento”. Lo afferma il senatore del Pdl Raffaele Lauro.

10.35 – Saverio Romano: “Pdl fa i conti con la Lega”. “Siamo al punto di ieri, tra l’altro oggi ho saputo che Berlusconi, o meglio Alfano, riunisce l’ufficio di presidenza. Penso che quella sarà una decisione che assumeranno dentro al partito”. Lo ha detto il ministro delle Politiche agricole Saverio Romano. “Capisco il Pdl – ha continuato Romano – del resto, deve fare i conti con un alleato che è la Lega che ha detto che non vuole un governo tecnico, e nel caso non fosse d’accordo la Lega, essendo un partito che ha vinto le elezioni” questo parere “ha un peso”.

10.31 – Valducci: “Nessuna incertezza, dire sì a Monti”. ”Nessuna incertezza: dobbiamo diresì a Monti”: parola di Mario Valducci, uno dei fondatori di Forza Italia, presidente dei Club della libertà e presidente della commissione Trasporti alla Camera, in un’intervista a Il Sole 24 Ore. L’appoggio esterno e la presenza di soli tecnici nell’esecutivo vengono bollate da Valducci come “formule da vecchia politica”. Se diamo “la fiducia – ha detto – dobbiamo essere coinvolti. Abbiamo di fronte sfide importanti. Questo governo rappresenta la fine di un’epoca”.

10.27 – Pardi (Idv): Fiducia e appoggio a Monti. ”Non solo dobbiamo votare la fiducia al governo Monti, ma dobbiamo appoggiarlo. Non al buio, certo, ma votandogli almeno la fiducia”. A dirlo il senatore dell’Idv, Pancho Pardi, in un’intervista a Il Messaggero, svelando che nel partito la sua posizione è “comune a molti altri”.

10.21 – D’Alema: “Governo Alfano? Assolutamento no”. “Assolutamente no. Non credo che questa sarebbe la soluzione”. Così Massimo D’Alema boccia l’ipotesi di un governo guidato da Angelino Alfano. “Non so se un governo di questo genere avrebbe la maggioranza”, dice a margine del convegno “Le reti che fanno crescere l’Italia” di ItalianiEuropei. “E’ una situazione di grande confusione – ha aggiunto D’Alema – . E quindi noi speriamo che questa confusione non produca danni al paese più di quanto non ne siano già stati prodotti dal governo Berlusconi”.

09.40 – Monti già al lavoro. Inizia abbastanza presto la giornata del neo senatore a vita, Mario Monti, che ha lasciato l’hotel Forum, nel centro di Roma, intorno alle 9.15. Monti ha raggiunto i suoi nuovi uffici di palazzo Giustiniani, senza rilasciare nessuna dichiarazione ai cronisti che lo aspettavano.

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