Continua a piovere incessantemente da giorni a Piacenza, dove ormai il Grande fiume è il sorvegliato speciale per l’attesa piena che potrebbe arrivare in Emilia già da domani notte. Inizialmente, infatti, la piena era prevista per martedì, ma il tasso di precipitazione ed il livello del Grande fiume ben al di sopra dello zero idrometrico, fa presagire il peggio.

Come assicurano dall’amministrazione comunale, però, “la condizione delle strade è buona” sostiene Ignazio Brambati, assessore alle Opere pubbliche e, almeno per ora, non si ritiene necessario “la chiusura di nessuna arteria viabilistica” è opinione di Pier Angelo Carbone, titolare della Viabilità.

Ma il Po continua a crescere: in una sola notte, il fiume ha raggiunto i 5 metri al di sopra dello zero idrometrico mettendo in stato di preallerta la Protezione civile, già pronta ad intervenire nel caso di emergenza.

Uno stato di emergenza attesa anche se, per ora, si pensa non risulti necessario chiudere le arterie viabilistiche attorno al Po e di collegamento tra Piacenza e San Rocco al Porto (Lodi) per la notte.

E’ comunque costante il monitoraggio del Po da parte dell’Autorità di bacino, il cui centro operativo è in costante contatto con il Piemonte e la provincia di Pavia. Sono infatti questi i primi due anelli “deboli” che, nel caso di piena, dovrebbero far scattare l’allarme anche in Emilia Romagna.

L’amministrazione provinciale e comunale di Piacenza, in ogni caso, non temono grossi danni nonostante la potenza del fiume e le continue piogge che interessnao ormai da giorni il nord Italia.

Tutto si deciderà quindi questa sera quando l’Autorità di bacino, la Protezione civile e le amministrazioni del territorio analizzeranno i dati di rilevazione provenienti dal Piemonte e cercheranno di capire quanto potrà accadere in Emilia nelle prossime 24/48 ore, momento in cui è prevista la massima portata di acqua del Po.

Se la piena è prevista per lunedì sera o, al più tardi, martedì, il livello raggiunto del Grande fiume a Piacenza è comunque ragguardevole: il livello dell’acqua sfiora infatti i collegmaneti tra Emilia e Lombardia – il cui ponte, per altro, venne distrutto nel 2009 dal connubio di mancata manutenzione da parte dell’Anas e l’ondata di piena del Po – e quello che si teme è proprio il sedimentare di arbusti e tronchi divenlti dalla potenza dell’acqua che potrebbero formare dei veri e propri “tappi” aumentando la capacità del Grande fiume nella sua potenza distruttiva.

Essendo cresciuto di 20 centimetri l’ora, il Po potrebbe riuscire ad arrivare a 6 metri oltre lo zero in nottata, il che farebbe scattare un monitoraggio più intenso e ravvicinato dell’asta del fiume. Intanto, in via precauzionale, sono stati chiusi i paratori dell’impianto idrovoro di Finarda e di Amralungua a Mortizza per la piena del fiume Nure, affluente del Po.

In provincia di Piacenza, i canali sono generalmente sotto controllo, ma è ancora presto per cantare vittoria: tutte le analisi sono rimandate a questa notte.

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