Stazione Termini di Roma, ore 10,45, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano attende sul binario 1 l’arrivo del treno tricolore che ha viaggiato da Aquileia fino alla Capitale. Si celebra, infatti, il 90mo anniversario della tumulazione del Milite Ignoto e si ripercorre il viaggio della salma traslata dal Friuli a Roma. Tante le autorità presenti e le facce note. Tra questi: il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il sottosegretario alla Pcm, Gianni Letta, il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, il governatore del Lazio, Renata Polverini, Giuliano Amato, il presidente di Fs, Lamberto Cardia e alcuni onorevoli. Più defilato, tra il pubblico assiepato, si scorge anche il principe Emanuele Filiberto di Savoia.

Unico giornalista ammesso per la visita alla mostra sul Milite Ignoto allestita all’interno delle carrozze del treno è stato Bruno Vespa. Il conduttore di Porta a porta sta per realizzare uno speciale tv legato anche all’eroe morto in guerra per la patria. Intanto, a pochi metri, un gruppo di manifestanti dei wagon-lits protestano contro l’Ad delle Ferrovie, Mauro Moretti, e gridano lo slogan: “Anche noi siamo ignoti, ma licenziati”. 485 lettere di licenziamento sono state, infatti, inviate ai dipendenti della Servirail e 182 della Wasteels international Italia, aziende che curano il servizio a bordo delle carrozze cuccette e dei vagoni letto. In un volantino distribuito ai passanti, i dimostranti spiegano che dal nuovo capitolato d’appalto sono state escluse alcune corse, tra queste il Roma-Parigi, perché le linee tra Italia e Francia saranno assicurate da personale francese.

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