Uomini e donne protagonisti dell’Ottocento risorgimentale in Emilia Romagna sono da oggi online all’indirizzo di www.risorgimento.regione.emilia-romagna.it. Il portale, curato e realizzato dall’Ufficio stampa della giunta regionale, dall’Istituto per i Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, in collaborazione con il Museo Civico del Risorgimento di Bologna, si inserisce tra le iniziative della Regione per i 150 anni dell’Unità d’Italia e rappresenta la prima tappa di un lavoro aperto ai contributi di cittadini, scuole e associazioni che potranno segnalare e inviare materiale per arricchire il sito.

“Per un’Italia di liberi, di felici ed eguali” è l’epigrafe del garibaldino Luigi Musini, primo deputato socialista dopo Andrea Costa, che apre la home page che nel suo corpo centrale già mette in mostra i medaglioni-link con le più riconoscibili icone dell’ottocento, ma anche di quelle più sconosciute.

Basterà cliccare sui visi dei protagonisti per accedere alle biografie: da Quirico Filopanti per poter conoscere informazioni in più sulle sue lezioni popolari in piazza Maggiore a quello di Musini per capire di più sul suo impegno sociale come medico; da quello di Don Giovanni Verità, il sacerdote di Modigliana che nascose Giuseppe Garibaldi in fuga dagli austriaci al barbuto ovale di Felice Orsini (una delle figure principali dell’ultimo straordinario film di Martone, Noi credevamo) per ricordare la rocambolesca evasione dal carcere di Mantova e sull’attentato fallito a Napoleone III che lo portò sul patibolo a Parigi nel 1858.

Tra gli altri non potevano mancare Luigi Minghetti ministro e presidente del Consiglio dell’Italia unita; Luigi Carlo Farini stretto collaboratore di Cavour, Giuseppe Compagnoni l’ “inventore” del Tricolore, Ciro Menotti uno dei protagonisti della congiura estense a Modena.

Ogni biografia è corredata da un’intervista video ad un esperto storico, una galleria di immagini, approfondimenti e audio di citazioni e letture. I contributi video, tra i professori Alberto Preti e Alberto Melloni, vedono l’apporto di uno storico d’eccezione: il professor Roberto Balzani, attuale sindaco di Forlì.

(d.t.)

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