Piazza Affari ha reagito male all’asta dei titoli di Stato della mattina. Il rendimento dei Btp è infatti schizzato al 6,06%, con una crescita notevole rispetto al mese di settembre, raggiungendo il livello record dal lancio dell’euro. La domanda – ha comunicato la Banca d’Italia – è invece pari a 3,793 miliardi contro i tre miliardi massimi offerti dal Tesoro. Il differenziale rispetto al rendimento dei bund tedeschi è tornato a toccare quota 383 , in aumento di venti punti rispetto ai 363 dell’apertura di giornata.

E la reazione in borsa all’asta è arrivata immediatamente: sono scesi tutti i listini del Vecchio Continente, ma mentre le altre piazze hanno resistito, conservando gli effetti positivi del vertice europeo di mercoledì, a palazzo Mezzanotte si sono registrate vendite per tutti i principali titoli. Piazza Affari è stata la maglia nera d’Europa: poco dopo le 13 il Ftse Mib segnava una perdita dell’1,51%, l’Ftse All Share un ribasso dell’1,31%.

E l’andamento al ribasso è proseguito constante nel corso del pomeriggio, nonostante la diffusione della decisione da parte dell’agenzia di rating Fitch di assegnare una tripla A all’European Financial Stability Fund, il fondo salva-stati nella versione rafforzata dopo l’intesa dei leader Ue al summit di mercoledì a Bruxelles. A Milano sono andate soprattutto le banche: la peggiore è stata Banca Popolare di Milano, pesante dall’avvio dopo l’aumento di capitale a 0,30 euro per azione, che è stata posta nuovamente in asta di volatilità ed è arrivata a perdere quasi dieci percentuali. Dopo le stime Eba sul fabbisogno di capitale aggiuntivo delle banche europee si sono dimostrate deboli anche Mediolanum (-2,32%), Banco popolare (-2,18%) e Unicredit, che cede l’1,65%. In territorio positivo solo Intesa SanPaolo, a +1,21%. Tra gli industriali ha continuato ad andare male Fiat (-5,1%). In perdita anche i titoli del comparto energetico, con A2A che ha perso l’1,58% a 0,998 euro, mentre Edison ha ceduto il 2,82% a 0,8455 euro: è la reazione del mercato alla riunione di ieri dei rappresentanti di Delmi, A2A, Iren, Mediobanca ed Edf per mandare avanti le trattative al fine di individuare una soluzione di “comune soddisfazione” per il futuro di Edison.

Quanto alle altre piazze europee, in apertura di seduta Londra segnava +0,54%, Parigi +1,13%, Francoforte +1,28%. Era positiva anche Madrid (+0,78%). Al giro di boa hanno ceduto terreno, con i future di Wall Street che preannunciavano un’apertura in negativo oltreoceano: Londra ha perso quasi mezzo punto percentuale, seguita da Parigi (-0,31%), Francoforte (-0,29%). Madrid ha lasciato sul terreno lo 0,70%.

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