“Nessuno è autorizzato a ridicolizzare l’Italia, neanche di fronte agli evidenti e imbarazzanti ritardi con cui Berlusconi affronta la crisi”.  Il premier trova in Pier Ferdinando Casini, leader dell’Udc, un insolito alleato alla reazione ilare di Merkel e Sarkozy e dei giornalisti presenti al consiglio Europeo a Bruxelles, dopo che una cronista aveva domandato ai due se “il premier italiano li avesse rassicurati sui provvedimenti del governo italiano da intraprendere per contrastare la crisi”. “Non mi è piaciuto il sorriso sarcastico di Sarkozy e – continua Casini – credo che per lui sia il momento di dimostrare equilibrio all’altezza delle sue responsabilità”.

Differente la reazione di uno degli altri leader del Terzo Polo, il futurista Italo Bocchino: “La mimica facciale e le successive parole del Presidente Sarkozy, dopo che gli è stato chiesto se si sentisse rassicurato da Berlusconi, rivelano – dice il vicepresidente di Fli -, se ancora ce ne fosse bisogno, la considerazione e il peso che ha oggi l’Italia in campo internazionale. Un governo che – continua – ‘tira a campare’, come quello di Silvio Berlusconi, non è un governo serio e responsabile e neanche questa volta, purtroppo per il Paese, riuscirà a realizzare le riforme che l’Europa ci chiede”.

Chi pure ha trovato inopportuno il sarcasmo dei due primi ministri europei è l’ex ministro Andrea Ronchi: “Il sorriso di Sarkozy offende uno Stato libero e democratico come l’Italia”. Medesima reazione arriva dal sottosegretario alla Difesa, Guido Crosetto (Pdl): ”Condivido le parole di Casini, l’Italia intera, partendo dalle istituzioni, faccia rimangiare al marito di Carla Bruni quel sorriso sarcastico ed offensivo” e aggiunge “solo una persona del livello di Bocchino può essere contento dell’atteggiamento del Presidente francese nei confronti dell’Italia”.

Intanto, a proposito di crisi, fonti interne al Pdl sentite dall’Agi, assicurano che Silvio Berlusconi, vuole stringere i tempi sul dl sviluppo ed ha intenzione di convocare un Consiglio dei Ministri fra domani pomeriggio e martedì mattina. Il provvedimento potrebbe contenere misure sulle liberalizzazioni, sulle privatizzazioni, sulla semplificazione di procedure per le imprese e sulle infrastrutture e, forse, non si esclude che si possa affrontare il nodo pensioni.

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