”E’ finita in questo modo perché ci sono state le indagini di cui io non ho responsabilità personali. Oggettivamente però non era più possibile andare avanti, non c’erano nemmeno i numeri per farlo”. Il giorno dopo la presentazione ufficiale delle proprie dimissioni, Pietro Vignali ha parlato per la prima volta con i giornalisti. Lo ha fatto mentre stava ritornando in Comune per, ha detto, vedere i contratti in scadenza che si debbono rinnovare.

“Come sto? Sono sereno e tranquillo – ha risposto l’ormai ex primo cittadino di Parma – Ci sono ancora venti giorni di lavoro e sono qui”. Sulle proprie responsabilità politiche poi ha replicato: “La mia colpa forse è quella di avere scelto persone sbagliate, che non andavano bene. Non ci sono responsabilità personali perché, ad esempio, quanto successo lunedì all’assessore Bernini (arrestato nell’ambito della vicenda ‘Easy Money’ per gli appalti alle scuole dell’infanzia ndr) non potevo nemmeno immaginarlo”.

Sempre su Bernini, Vignali ha detto ancora: “E’ stato un assessore che, sia quando aveva la delega al Personale sia quendo aveva quella ai Servizi educativi ha fatto, almeno dal punto di vista politico, un buon lavoro. Poi ci sono stati questi fatti che sono stati rilevati e condannati. Sarà lui a dover dimostrare che la cosa è vera o non è vera”.

Sulla mancata presenza in Consiglio comunale ieri ha risposto con un semplice “non c’era bisogno, bastava inviare una lettera al segretario generale ed ai consiglieri”, ma all’attività politica non ha chiuso definitivamente la porta: “Ora mi riposerò perchè ne ho bisogno. Poi vedremo…”.

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