Il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani

Dopo 22 giorni, si è chiusa oggi alle 16.45 l’asta per l’acquisizione delle frequenze in banda 800, 1800 e 2600. L’incasso per le casse statali è stato di quasi quattro miliardi, per la precisione 3.945.295.100 euro. Un risultato che, secondo il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani “va ben oltre le aspettative” anche perché “la legge di stabilità prevedeva un introito di 2,4 miliardi di euro”.

Romani, poi, ha aggiunto che il suo dicastero è “già impegnato a programmare nel modo più efficace le risorse aggiuntive, così da generare ulteriore sviluppo nel settore delle Tlc e delle comunicazioni”. L’asta appena conclusa, per il ministro dello Sviluppo economico, “è un risultato straordinario, che pone l’Italia in una posizione d’avanguardia rispetto all’Europa. In una situazione di mercato difficile, siamo riusciti ad attrarre una mole ingente di investimenti”.

Romani, infine, ha motivato il suo entusiasmo con una considerazione: “In questi anni, con la forte riduzione del digital divide, la diffusione della tv digitale, l’arrivo della tecnologia 4G e con l’avvio del piano delle reti di nuova generazione – ha detto il ministro – abbiamo compiuto e stiamo compiendo una vera e propria rivoluzione digitale. Siamo impegnati ad andare avanti su questo fronte innovativo, generando nuove opportunità di crescita e sviluppo”.

Le frequenze di quarta generazione sono andate a tutti e quattro gli operatori mobili, vale a dire Telecom Italia, Vodafone, Wind e H3g. In particolare, secondo quanto comunicato dal ministero, nella frequenza 800 si sono aggiudicati 2 blocchi a testa Vodafone, Telecom Italia e Wind; nella frequenza 1.800, invece, 1 blocco a testa Vodafone, Telecom, H3g; nella frequenza 2.600, 4 blocchi H3g, 4 Wind, 3 Telecom, 3 Vodafone. Tutti gli operatori ammessi alla gara 4G, inoltre, possono presentare entro mezzogiorno di lunedì prossimo un’offerta per la banda 2000, che è rimasta non assegnata. Le relative offerte saranno aperte in seduta pubblica alle ore 14 dello stesso giorno presso gli uffici del Dipartimento per le comunicazioni del Ministero dello Sviluppo economico.

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