Cultura

Quando il diritto cessa di essere abominevole Un libro sul rapporto tra legge e omosessualità

Nelle pagine di Matteo Winkler e Gabriele Strazio, la storia di come la legislazione ha regolato, regola e dovrebbe regolare la vita di gay e lesbiche. Giovedì la presentazione alla Bocconi

di RQuotidiano
La copertina del libro di Winkler e Strazio

Anche per chi non ha una minima infarinatura di diritto non è difficile immaginare che esso serva a risolvere problemi, a regolare la nostra vita quotidiana. E’ il diritto che – quale componente di un più ampio spettro di norme (economiche, sociali, di comportamento sul piano psicologico) – ci aiuta a vivere meglio. Ma che dire del diritto “abominevole”? Quello che le vite non le assiste, ma le distrugge.

Siamo troppo abituati a pensare il diritto in senso positivo per vedere con occhi accorti quello che invece fa davvero male. E non si parla del diritto delle multe stradali, delle lungaggini amministrative e giudiziarie o del privilegi di casta. Si parla, invece, del diritto che limita la libertà fondamentale della persona di essere se stessa, che disintegra la sua dignità, che la costringe al silenzio e la priva dello spettro di possibilità elementari di vivere la propria vita come un qualsiasi altro essere umano. Il libro “L’abominevole diritto”, scritto da Matteo M. Winkler (docente alla Bocconi e avvocato) e Gabriele Strazio (militante ed esperto di cultura omosessuale) si dedica proprio a questo.

Il suo sottotitolo è illustrativo: “Gay e lesbiche, giudici e legislatori”. Uscito per ‘il Saggiatore’ con la prefazione di Stefano Rodotà, il volume si occupa dunque del modo con cui il diritto ha regolato, regola e dovrebbe regolare la vita delle persone omosessuali. Il percorso tracciato dal libro va, per così dire, dal negativo al positivo. Dal buio alla speranza, dalla privazione alle conquiste, insomma.

Si parte dall’esperienza storica delle leggi contro gli atti omosessuali (quelle che, non lo dimentichiamo, sono in vigore ancora in un centinaio di Paesi, in taluni sanzionate con la morte) passando attraverso la prassi e la discriminazione, per poi giungere a descrivere perché, anche in Italia, sia necessaria ed utile una legge contro l’omofobia. I capitoli successivi si aprono poi con temi mai dibattuti a sufficienza: matrimonio e unioni civili, omogenitorialità e adozione. Uno dei pregi di questo libro è che esso si rivolge non solo ai giuristi, ma a tutti.

“Strumento indispensabile” (come scrive Rodotà nella prefazione) per quelli che vogliono farsi davvero un’idea ragionata e argomentata delle questioni legate all’orientamento sessuale, esso getta luce sulla poca solidità e l’incapacità persuasiva di certe argomentazioni che oggi ci vengono proposte su questi temi, da quelle contro il riconoscimento delle unioni omosessuali a quelle contro il matrimonio gay, da quelle contro le leggi contro la violenza omofobica a quelle contro l’adozione per le coppie omosessuali. Lo si raccomanda caldamente soprattutto ai politici di oggi, la cui ignoranza del tema li rende forse inadatti a rappresentarci. Ma lo si raccomanda a tutti i cittadini curiosi, a coloro che non si arrendono ai messaggi della politica o della Chiesa, ma che vogliono capire il mondo che li circonda, nella speranza che sia sempre meno ingiusto, sempre meno “abominevole”.

Matteo M. Winkler e Gabriele Strazio presenteranno il loro libro all’università Bocconi giovedì 29 settembre 2011 alle ore 17 nell’edificio di via Sarfatti, Aula E. Oltre ai due autori saranno presenti Vittorio Lingiardi, psichiatra e psicanalista, docente di psicopatologia generale all’Università di Roma La Sapienza e Stefano Basaglia, docente presso SDA Bocconi. Modererà Alessandro Rimassa, scrittore, autore di “Generazione mille euro” e di “Berlino sono io”.

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