Cinquant’anni dopo, ancora in cammino per dire no a tutte le guerre. Oggi si svolge la 19° edizione della Marcia della Pace Perugia-Assisi, a 50 anni esatti dal suo debutto. A inventarla fu Aldo Capitini, il “Gandhi italiano”. Un fautore della non violenza, che raccolse attorno a sé tanti giovani (e non). Alcuni dei ragazzi d’allora marciano anche oggi, e passeranno la bandiera della pace ad altri giovani, in una consegna del testimone che sarà tra i momenti principali della manifestazione.

Alla Marcia, che è partita alle 9 dai Giardini del Frontone di Perugia per arrivare alle 15 alla Rocca Maggiore di Assisi, hanno aderito più di mille tra associazioni, enti locali e scuole. “Eppure siamo stati ignorati dalla stampa nazionale, sostiene la Tavola della Pace, che cita numeri eloquenti: “L’ingombro totale occupato dai temi della Marcia e del Meeting sta in una pagina e rappresenta lo 0,6% del totale delle pagine nazionali. Quattro pagine complessive rispetto alle 15 dedicate ad Amanda e a Raffaele Sollecito”. La cronaca nera batte nettamente la pace, insomma.

Ma la Marcia va avanti ugualmente. Con le bandiere arcobaleno, e anche con diverse bandiere palestinesi. A invocarle è Luisa Morgantini, portavoce dell’Associazione per la Pace ed ex europarlamentare: “Abbiamo chiesto di portarne tante, per ricordare che il popolo della pace non abbandona il popolo palestinese, che soffre di una occupazione militare violenta che toglie ogni libertà e resiste con una lotta popolare non violenta”.

Il Fatto Quotidiano, 25 settembre 2011

Articolo Precedente

Berlusconi e il furto dei nonni

next
Articolo Successivo

Paese lombardo nei cablo di Wikileaks
Per gli americani è un comune razzista

next