Il 24 agosto il portale italiano UniversiNet.it ha pubblicato un’indagine condotta su 16128 ragazzi di tutta Italia che si stanno preparando ai test di ammissione all’Università. Emerge che il 57 per cento delle ragazze e il 39 degli uomini sarebbero disposti a offrire prestazioni sessuali ai professori per superare gli esami. Alla domanda: “Secondo te è più importante studiare o trovare una raccomandazione?” solo il 12 per cento, contro l’86, risponde studiare.

I dati non sono statisticamente corretti (campione non idoneo) e sono viziati dalla voglia dei giovani di fare i cinici o di spararla grossa. Rimane però il dubbio: l’ideologia del Bunga Bunga si è ormai imposta nell’immaginario collettivo?

Questa idea del mondo afferma che non ha senso voler proclamare le proprie convinzioni morali o etiche perché “così fan tutti”. Tutti cioè sono deboli e, in certe condizioni, accettano qualsiasi compromesso e se per caso si ribellano è perché sono stupidi. Le donne devono vendere la loro avvenenza e sessualità al migliore offerente e gli uomini cercare di ingraziarsi o circuire il potente di turno.

Chi la propugna è portatore di una visione negativa dei propri valori di vita (bassa autostima) che compensa col pensiero inconscio: “Anche gli altri in fondo sono come me! Mal comune mezzo gaudio”. Il confine fra lecito e illecito, fra legale o illegale, fra morale e immorale sparisce per offrire un momento di disinibizione in cui si può fare tutto. Anzi “si deve” provare tutto. Tutte le esperienze sessuali sono lecite o addirittura si devono praticare. Se c’è un limite morale, legale o religioso deve essere infranto. La ricerca di una sessualità che, per queste caratteristiche, possiamo definire come perversa è attivamente ricercata. Alla base scopriamo una mancanza della vera gioia che la vita intima e la sessualità matura possono donare.

Nella professione di medico psicoanalista sono spesso venuto a contatto con le brutture dell’essere umano per poi, immancabilmente, scoprire come nella stessa persona alberghino spinte ideali e desideri altruistici profondi. L’uomo ha una sua irrinunciabile complessità: per usare una metafora fisica potremmo dire che è vero che tutti fanno la cacca ma, allo stesso tempo, tutti hanno la capacità di sorridere.

La civiltà consiste nel mettere fra parentesi le parti egoiste, avide e rabbiose del nostro io tenendole confinate entro dei limiti decisi dalla collettività e fare emergere le componenti ideali, altruiste e generose.

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