Miss Italia 2010 Francesca Testasecca nello studio di Porta a Porta

da Montecatini – Olgettine o anti-Olgettine? Miss Italia 2011 è comunque un flop. Con il 16,20 per cento di share (2.853.000 telespettatori) la prima serata della finale è andata decisamente di traverso alla Miren, la società guidata da Patrizia Mirigliani che gestisce il concorso di bellezza. Non è bastato accorciare a due puntate un evento che fino all’anno scorso si distribuiva su quattro. Gli italiani comunque hanno scelto altri programmi.

“Manca l’investimento da parte della Rai – ha esordito la Mirigliani in conferenza stampa prima dell’arrivo di Fabrizio Frizzi, conduttore della trasmissione su Raiuno dopo 9 anni di assenza – Noi consegnamo un prodotto che piace alla gente, ma poi il servizio pubblico non è capace di tradurre questo prodotto in qualcosa di più”. E ancora (sempre prima dell’arrivo del conduttore): “Possibile che a poche ore dalla finalissima noi della Miren non possiamo sapere quale sarà il nome del presidente di giuria?”. Insomma, secondo Patrizia Mirigliani se gli ascolti vanno male  non è colpa della “qualità delle ragazze” o del fatto che “il programma sia ormai superato”, ma della “mancanza di grandi personaggi capaci di attrarre l’interesse del pubblico”. 
La polemica Miren versus Rai dura solo qualche minuto, il tempo di far arrivare Frizzi e gli autori del programma. Anche per loro di “colpe” non ce ne sono. Innanzitutto perché “Canale5 ha fatto meno di noi (il 13 per cento)” e poi soprattutto “perché con il satellite a noi rimane il 60 per cento della torta: se corri da solo vinci, se corri con gli altri puoi perdere”.

Ma su cosa hanno puntato quest’anno gli autori della 72esima edizione di Miss Italia? “Pudore, educazione, decoro”. E ancora, “sobrietà ed eleganza”. Persino “moralità”. Con queste parole d’ordine il concorso è approdato per la prima volta a Montecatini Terme dopo 40 anni di permanenza in un’altra località termale, Salsomaggiore. “Ragazze spontanee e dirette”, le ha definite Frizzi. Sessanta ragazze che durante la prima serata della finale su Raiuno (questa sera la finalissima con 30 di loro) per tre ore consecutive ce l’hanno messa tutta per dare l’idea di essere “quelle della porta accanto”.

Che quest’anno tirasse un’aria diversa lo si era capito con l’introduzione del decalogo da parte della patrona dell’evento, Patrizia Mirigliani. Niente tacchi, niente piercing, no tatuaggi in evidenza, stop persino a unghie finte, capelli tinti ed extension. Per non parlare dei ritocchi chirurgici assolutamente banditi con tanto di controllo da parte di un’equipe di medici esperti. Persino il regolamento del concorso ha subito modifiche sostanziali che hanno escluso dalla competizione tre finaliste: Alice Bellotto (Miss Wella Veneto), Raffaella Modugno ( Miss Curve d’Italia Elena Mirò Lazio 2011) e Tiziana Piergianni (Miss Liguria) sono state eliminate proprio per aver violato l’articolo 8 che al comma “f” chiede alle concorrenti di “non essere mai state ritratte in pose di nudo o sconvenienti”. Fa niente se l’edizione 2010 è stata vinta da Francesca Testasecca che di tatuaggi e  orecchini faceva un punto d’onore.

Del resto, sempre l’anno scorso una delle prove finali era stato il “test di seduzione” con le miss in reggicalze e grepiere, una mise che aveva messo in imbarazzo anche la madrina Sofia Loren: “Dovrebbero coprirsi un po’ di più”, aveva detto l’attrice sorridendo. Ma nell’arco di 12 mesi è cambiato tutto. Non tanto il concorso in sé quanto il clima circostante. Le cronache di Ruby Rubacuori, partita ancora minorenne da un concorso di bellezza in Sicilia (“Una ragazza per il cinema”) e approdata alla corte di Arcore; o la storia di Roberta Bonasia, finalista a Miss Italia 2010 e diventata protagonista, travestita da infermiera, delle notti del bunga bunga hanno lasciato un segno pesante. Così pesante che nel tentativo di fare qualcosa di completamente diverso, la Miren ha ecceduto sull’altro versante. Facendo diventare le 60 finaliste ‘madonne’ poco credibili.

“Ho voglia di maternità“, scandisce una delle partecipanti durante ‘Misspresento’, la clip in cui ciascuna miss si è brevemente raccontata durante la prima serata; “faccio catechismo e amo i bambini”, dice un’altra; “il mio primo pensiero è la famiglia“, spiega ancora la successiva. E poi: “Mando un saluto ai miei genitori“; “amo il mio fidanzato“; “Il mio forte? Cucinare“. Insomma, le Miss Italia del 2011 sono donne ‘casa e Chiesa’, altro che bunga bunga. E ogni momento della trasmissione è un’occasione per rimarcarlo. Sono studiose, sportive, alcune anche mamme. Belle ma – ripetono a ogni passo – “con la testa”. Vogliono fare le manager, le imprenditrici, le giornaliste, una persino il magistrato. Anche se in fondo, il sogno di quasi tutte è conquistare un posto nel mondo dello spettacolo: “Vorrei diventare cantante ma ce ne sono troppe”, ammette Miss Sicilia Vanessa Cozza. “Vorrei fare l’attrice”, confessa Miss Cinema Puglia Mary Falconieri: “Il mio sogno? Sfondare nel cinema”, dice Miss Cinema Abruzzo Alessia Tedeschi.

Il membro della giuria Enrico Vanzina (figlio di Steno e fratello del regista Carlo) le ha chiamate le “anti-Olgettine”: ”Le abbiamo viste in modo veloce, ma così, in gruppo, appaiono molto per bene, non certe come queste ragazze di cui leggiamo sui giornali”, ha spiegato intervistato dalla Nazione.

“Alle Miss è stato fatto anche un test (di Proust, ndr) di 20 domande, per dare loro la possibilità di descriversi abbastanza spontaneamente a partire da domande generiche, del tipo ‘cosa non sopporti’?”, ha spiegato la psicologa del concorso Maria Rita Parsi. Alla domanda ‘cosa non faresti mai?’, 54 su 60 hanno dato queste risposte: ”Mai vendermi per avere successo, mai mercificare la mia bellezza, mai fare compromessi per affermarmi, mai essere fuori posto con la mia coscienza”. Altro punto fisso: ”Non farò mai la mantenuta”. ”Siamo rimasti colpiti da queste risposte – ha spiegato la psicologa – perché che sia vero o no quello che hanno dichiarato, il test non pone domande che possono indurre a trattare un tema piuttosto che un altro, ha solo domande generiche che puntano a stimolare una risposta originale”. Che sia vero o no.

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