Piazza Affari chiude la giornata di contrattazioni in rialzo, con guadagni superiori alle altre principali piazze europee. Il Ftse Mib ha registrato un aumento dell’1,27% a 15.950 punti, mentre l’All Share ha segnato un +1,19% a 16.722. A spingere i listini, che dopo un avvio negativo e una mattinata in altalena hanno chiuso comunque sotto i massimi toccati a metà pomeriggio, i dati macro statunitensi e l’apertura positiva di Wall Street. Bene il comparto finanziario, con l’eccezione di Unicredit; in deciso recupero l’energia, mentre sono stati contrastati gli industriali.

A Francoforte il Dax lascia sul terreno lo 0,77% a 5.948 punti, mentre a Londra l’indice principale cede lo 0,49% a 5.331. In rialzo, invece, la piazza parigina (+0,73% a 3.254), mentre Lisbona guadagna lo 0,84%. Atene chiude a 434,04 punti (-0,62%), bene Amsterdam (+0,39%).

L’apertura era stata in perdita per tutte le piazze europee, deluse dall’esito del vertice franco-tedesco di ieri. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, e la cancelliera tedesca, Angela Merkel, hanno rigettato il varo degli eurobond e un aumento del fondo salva-stati, proponendo invece una tassazione delle transazioni finanziarie. Misure che non sembrano convincere gli investitori.

Neppure i mercati americani e asiatici hanno mostrato entusiasmo per il piano franco-tedesco, con il Dow Jones che ieri ha perso lo 0,67% e le Borse asiatiche che hanno chiuso miste. Ieri hanno contribuito ai cali anche il dato sul Pil tedesco nel secondo trimestre, cresciuto meno delle attese, e dati Usa che confermano la debolezza del mercato immobiliare americano.

Tokyo chiude a -0,55% – Le borse asiatiche si muovono in ordine sparso con la maggior parte dei listini che veleggia in territorio positivo e qualche piazza finanziaria che mostra segnali di debolezza, come Tokyo, che ha chiuso la seduta in calo dello 0,55%. Nell’area dell’Asia-Pacifico hanno condizionato la seduta alcune notizie positive sul fronte societario come i risultati di China Coal Energy, balzata dell’8,8%, e gli acquisti sui titoli bancari e della grande distribuzione in Australia (Sydney avanza dell’1,3%) dopo che nel secondo trimestre si è registrata un’accelerazione dei salari. Macchia la giornata il calo di Tokyo, penalizzata dall’indebolimento dell’euro sullo yen e dal permanere di timori per l’economia dell’eurozona dopo il vertice franco-tedesco di ieri. Non a caso hanno sofferto i titoli dell’export, come Honda (-2,3%), il cui fatturato deriva per l’80% dall’estero. Di seguito l’andamento dei listini dell’area dell’Asia-Pacifico: Tokyo -0,55%, Hong Kong +0,38%, Shanghai -0,26%, Taiwan -0,73%, Seul +0,68%, Sydney +1,33%, Mumbai +0,82% (in corso), Singapore -0,15%, Bangkok +1,64%, Giakarta (chiusa).

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