“Ci siamo rivisti in faccia e questa è l’iniezione di energia più potente che possa esistere. Ci riconosciamo in un cammino comune e vederci ci rende invincibili”, dice Antonio con voce tremante dalle onde di Sol Agora, la radio che trasmette nelle ultime ore dalla Puerta del Sol di Madrid. L’emozione condivisa di Antonio arriva dopo un mese di attesa. Insieme ad altri circa 500 indignados, ha partecipato alle carovane che a piedi sono partite da venti angoli della Spagna per confluire tutti insieme la sera del sabato 23 luglio nella Capitale. “In una cinquantina siamo partiti da Valladolid con un unico obiettivo: camminare lentamente per incontrare e ascoltare le persone che avremmo trovato sul nostro percorso. Abbiamo trovato tanta gente generosa che ci portava da mangiare, che ci faceva vedere la propria stanchezza nel cercare di guadagnare una miseria. C’è chi ci ha mostrato posti bellissimi messi a rischio dalla speculazione edilizia, fiumi talmente inquinati da diventare gialli e poi completamente neri”.

Questa è solo una delle mille fotografie che i partecipanti al movimento del 15-M hanno raccolto in un mese di viaggio verso Madrid: “Vogliamo conoscere il Paese e quello che non ci viene raccontato dai media – aggiunge Pedro, camminante di Barcellona – come il problema di tutte queste persone che rischiano di perdere la casa perché non possono pagare il mutuo. Banche e immobiliari non aspettano altro… Dobbiamo fermarli, come stiamo cercando di fare. Arrivare a Madrid tutti insieme è stato incredibile. Non più baschi, catalani, gallegos, siamo tutti solamente indignados”.

La Puerta del Sol è invasa da sabato notte di migliaia di persone, che in un clima di festa hanno accolto le sei colonne di carovane e gli oltre trenta autobus di partecipanti alle iniziative del week end di Madrid “contro il sistema”. Manifestazioni, incontri, dibattiti che hanno già un sapore di vittoria per un movimento che si da appuntamento a fine luglio, quando è la vacanza al centro dei pensieri della maggior parte delle persone. “Ci prepariamo per questo autunno – dice Ana, studentessa di Madrid – saranno mesi ben più caldi di quelli estivi. Dobbiamo arrivare ben preparati allo sciopero generale del 15 ottobre”. Questa determinazione degli indignados ha provocato già non pochi malumori all’interno dei sindacati spagnoli, che più volte hanno ribadito che è loro responsabilità indire gli scioperi. “Creeremo dei ponti di dialogo – aggiunge Ana – ma non possiamo più permetterci di stare fermi. Proprio come dicono quei cartelli!” e Ana indica le scritte che emergono dalla piazza: “Disoccupato, muoviti!” e “Stavamo dormendo..svegliamoci!”

(video di Alessandro Madron)

Tra le mobilitazioni e l’organizzazione della Puerta del Sol di nuovo nelle mani del movimento, le commissioni raccolgono i cahiers de doléances, patrimonio prezioso delle carovane arrivate da est, ovest, nord e sud a Madrid. Denunce che hanno già indotto i militanti ad aumentare le iniziative in difesa del territorio come: “Toma la playa /Toma la montaña”, cioè iniziative contro le speculazioni da svolgersi in pieno agosto nelle spiagge di Cadiz e sulle montagne della regione di Léon. Tutte mobilitazioni che si sommano al lavoro che in questi mesi prosegue nei quartieri in particolare per bloccare le requisizioni delle case ai cittadini in difficoltà finanziarie.

“Abbiamo riconquistato la Puerta del Sol – dice una cittadina – stiamo dimostrando che possiamo lasciarla e tornare ancora più numerosi. Benvenuta dignità!”.

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