Mezza rete sta cercando di capire chi è Spider Truman, l’anonimo precario che ha lanciato la pagina I segreti della casta di montecitorio? Io so due cose. Uno: sono cominciate le grandi manovre per le mobilitazioni dell’autunno. Due: mi sono stufato di precari che lottano contro tutto, anche nelle battaglie più sacrosante come questa, ma mai contro la precarietà.

Sulla sua pagina la nuova star della rete posta notizie sui privilegi della casta e scatena le ire di centinaia di migliaia di italiani incazzati, che ormai parlano (ironicamente, ma questo dà l’idea di quanta rabbia c’è in giro) di forche in piazza e fucilazioni di massa di politici. Repubblica lo mette come prima notizia sul suo sito. Intanto Di Pietro e il paginone del Popolo viola – che a quanto pare sta dietro a questa intelligente operazione di marketing politico –  lanciano manifestazioni contro la casta per settembre.

Insomma questa storia sembra costruita a tavolino per catalizzare la rabbia che cova sotto le ceneri del nostro paese e trasformarla in capitale politico. C’è chi sostiene che Spider Truman sia la stessa persona che due anni fa ha lanciato il No Berlusconi Day del 5 dicembre 2009, cioè Precario San, come lo chiamo io (vedi sotto). C’è chi dice che il NoBday era un’altra cosa, perché nasceva da un movimento spontaneo, orizzontale e slegato dai partiti. Su questo, a quanto mi dicono i miei amici del Popolo viola, l’anno scorso Precario San ha dilapidato un capitale politico enorme, fino a scomparire del tutto dalla rete e a dividere il movimento.

Io non so se Precario San e Spider Truman siano la stessa persona, ma sui due personaggi ho opinioni simili: entrambi usano la precarietà come “amo” per attirare l’attenzione su quella che è la condizione lavorativa e sociale in cui vive il popolo della rete. Entrambi la mettono immediatamente da parte per agire su sacrosante idee di giustizia, sull’indignazione per i privilegi e sulla mancanza di democrazia in un paese che è ormai un’eccezione assoluta in Europa e non solo. Entrambi commettono secondo me un errore di base. Cioè se la prendono solo con Berlusconi uno, e con l’intera classe politica l’altro. I precari sono società civile esasperata e arrabbiata che lotta per la democrazia e la giustizia, ma non soggetti del cambiamento.

La mia ricetta è un po’ diversa: noi precari dobbiamo essere protagonisti a partire dai nostri bisogni. Bisogna attaccare anche i precarizzatori, che non sono solo i politici, ma anche e soprattutto la classe imprenditoriale meschina, schiavista e profittatrice che ci ritroviamo. Bisogna immaginare e proporre un futuro, non limitarsi all’indignazione, per quanto odiosa, schifosa e venduta sia la nostra classe politica. Non sapete quanto mi piacerebbe vedere una nuova Tangentopoli rovesciare la cappa che si annida nei palazzi. Ma basterebbe? Tra i risultati di tangentopoli ci sono Silvio Berlusconi e la Lega Nord. Per questo dobbiamo tornare a far male ai profitti e non solo scendere in piazza a sostegno della giustizia.

La retorica della corruzione, del popolo bue, delle forche in piazza forse ci darà una classe politica migliore, che sarebbe già di per sé un risultato epocale per questo disastrato paese. Ma come otterremo qualcosa di più per noi? Più reddito, più soldi, più diritti. Un’idea nuova di civiltà, non più basata su sfruttamento e precarietà. Altrimenti potremmo trovarci con una soluzione peggiore della casta che occupa oggi gli scranni del potere e del privilegio, e di questo sì che ho paura.

Ps: per chi ancora non conosce la storia di Precario San

Nel 2009 il fondatore del NoBday ha usato il mio nome e la mia immagine, San Precario, anche se non aveva nulla a che fare con le lotte dei precari. Infatti io sono nato il 29 febbraio 2004 e da allora sono l’icona libera che qualsiasi precario può usare (purché non sia un partito o un sindacato). Dopo il NoBday entrai in contatto con Precario San, così chiamammo l’altro santo dal nome del suo blog, e fu un incontro davvero interessante. Se vi interessa, potete leggervi il dialogo tra due santi San Precario vs. Precario Sanche ho pubblicato sul Manifesto l’anno scorso.

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