Per evitare il disastro, il governatore campano Stefano Caldoro ha firmato un’ordinanza che consente di superare, nel breve periodo, la gestione provinciale dei rifiuti. La spazzatura prodotta a Napoli, già dalla scorsa notte, viene smaltita in siti fuori provincia. Le temperature sfiorano i 40 gradi, le proteste dei cittadini, a volte frutto della disperazione, altre volte organizzate con finalità tutte da chiarire (indaga la Procura di Napoli), sfociano in veri e propri blocchi stradali.

Il governatore Caldoro, in attesa dei primi viaggi fuori regione, ha disposto con apposita ordinanza la possibilità di conferire rifiuti, in uscita dagli Stir (Giugliano, Tufino e Battipaglia, oggi in funzione), nelle discariche delle altre province: San Tammaro, situata a Caserta, Savignano Irpino, ad Avellino e, infine, Sant’Arcangelo Trimonte, a Benevento. In questo modo, gli Stir, svuotati della frazione umida stoccata, possono ricevere i rifiuti provenienti dalla raccolta stradale a Napoli. Le province, dopo le prime 600 tonnellate smaltite ieri notte, sono sul piede di guerra perché temono che questa scelta possa rompere l’equilibrio precario dei loro sistemi di gestione.

Oggi sarà presentato dagli enti provinciali un ricorso al Tar contro l’ordinanza. Un’ordinanza che prevede un flusso di rifiuti pari a 800 tonnellate al giorno verso i due impianti di San Tammaro e Savignano e 100 tonnellate verso Sant’Arcangelo Trimonte. Provvedimento a tempo, recita l’ordinanza, “ fino alle ore 24.00 del 13 luglio 2011, per il ripristino delle condizioni di regolare funzionamento degli impianti siti nella provincia di Napoli e di Salerno”. Ma le province sono irremovibili. A Benevento, la discarica è quasi esaurita con un solo lotto aperto, il resto dell’invaso è sotto sequestro e per evitare un disastro ambientale è pronto un piano di messa in sicurezza. Il presidente della provincia di Benevento, Aniello Cimitile, oltre al ricorso al Tar, intende anche bloccare i conferimenti di rifiuti provenienti da fuori provincia allo Stir di Casalduni per il pre-trattamento. “ Adottiamo questo provvedimento – conferma l’assessore provinciale di Benevento Gianluca Aceto – per scongiurare la chiusura anticipata della discarica di Sant’Arcangelo che significherebbe la crisi di sistema anche nella nostra provincia. Noi abbiamo rispettato l’accordo del gennaio scorso offrendo sempre la nostra solidarietà”.

Situazione analoga anche ad Avellino dove la provincia teme l’esaurimento del sito. Proteste alle quali Caldoro replica: “Con i no e con i veti, l’emergenza rifiuti non si risolve”. Un provvedimento a tempo in attesa di portare i rifiuti fuori regione, il primo sì è dell’Emilia Romagna che ha dato disponibilità per lo smaltimento di 200 tonnellate al giorno, per un totale di 5 mila. La situazione a Napoli resta critica. Ieri mattina erano tra le 1650 e 1700 le tonnellate a terra, la previsione, fanno sapere dalla società comunale Asia, per oggi è di un leggero miglioramento. In provincia la situazione è disastrosa, con centinaia di metri di strada, svincoli e arterie stradali trasformate in discariche a cielo aperto e roghi di rifiuti, anche speciali, in pieno giorno.

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