Trecento lavoratori della Tnt di Piacenza, una delle aziende leader nel mondo per la logistica e trasporti, si sono fermati davanti ai cancelli del polo di smistamento nord-sud rifiutandosi di entrare perché non più disposti “a essere trattati come bestie“.

I turnisti, per la maggior parte egiziani, tunisini e marocchini, si sono quindi radunati all’entrata dell’enorme polo di smistamento della Tnt con bandiere italiane ed egiziane per protestare contro le cooperative che si occupano dell’assunzione dei dipendenti della Tnt.

Alma e Stella, questi i nomi delle due cooperative, sono in sostanza dei contenitori che ciclicamente cambiano nome e struttura per il reclutamento dei turnisti. Ma perché 500 dipendenti tengono in scacco il più grande polo di smistamento del nord Italia?

“La ragione è semplice – sostiene Aldo Milani del sindacato intercategoriale Cobas – qui ci sono contratti nazionali firmati da Cgil, Cisl e Uil che non valgono. Queste persone, per la maggior parte, sono assunte a tempo indeterminato, ma la sera devono presentarsi qui alle 18.30 per lavorare e non tutti vengono fatti entrare”. Una specie di capolarato mascherato “con il ricatto che se qualcuno dice qualcosa, minacciano di stracciare il contratto e renderli illegali per la giustizia italiana e quindi a rischio espatrio”.

Ogni sera quindi, circa il 40% di questi lavoratori rimane in strada senza percepire lo stipendio nonostante la forza di un contratto a tempo indeterminato e chi entra è costretto a fare turni fino a 16 ore continuative.

Da qui, la rabbia dei turnisti che hanno occupato i cancelli della Tnt impedendo l’entrata e l’uscita dei tir, che sono incolonnati per chilometri lungo il perimetro del polo logistico piacentino e le operazioni di in e out completamente bloccate: Poste italiane, parte dei trasporti esteri e i collegamenti tra i poli nord-sud sono quindi congelate fino alla fine della protesta che potrebbe anche terminare lunedì, visto che proprio quel giorno e’ stato gia’ calendarizzato un incontro tra l’azienda e i Cobas per chiedere l’applicazione del contratto nazionale.

Alla protesta davanti ai cancelli della Tnt si sono aggiunti anche molti turnisti di altre aziende di logistica e trasporti, come Gls e AF di Lodi perché le condizioni di lavoro all’interno della Tnt non sembrano essere un solo episodio isolato.

Articolo Precedente

Elio e le storie tese suonano a Piacenza: “Una canzone sulla norma salva Fininvest”

next
Articolo Successivo

Bologna: la grande truffa dei falsi pass invalidi. Non solo calciatori nell’inchiesta

next