A poco più di una settimana dallo scandalo tangenti, Parma si prepara a vivere un’altra giornata di proteste, forse quella decisiva, contro l’amministrazione comunale. Un paio di giorni fa, infatti, il Popolo Viola ha lanciato un appello su Facebook, invitando la gente a radunarsi oggi pomeriggio in piazza Garibaldi per chiedere le dimissioni del sindaco Pietro Vignali e dell’intera giunta. Un invito a cui, solo online, hanno già risposto 250 persone.

Quello di oggi potrebbe essere solo l’ultimo episodio di un risveglio popolare, che vede protagonisti i cittadini di Parma fin dal giorno degli arresti, quando una folla composta da persone di ogni età si presentò davanti al palazzo del Comune, chiedendo la testa del primo cittadino tra urla e lanci di monetine. Oggi, a circa dieci giorni di distanza l’indignazione è rimasta la stessa, e la piazza è pronta a tornare sotto i portici del Grano per ottenere le dimissioni di Vignali e della sua squadra.

“È bene ricordare – si legge nell’appello diffuso online – che gli 11 arresti per corruzione sono solo l’ultimo di una serie di eventi che da mesi sconvolgono l’amministrazione della assopita Parma: dal caso Bonsu allo scandalo STT, siamo stanchi, avviliti ed esasperati dal continuo sperpero di denaro pubblico e dall’atmosfera di diffusa corruzione. Gli arresti della settimana scorsa coinvolgono molte personalità di spicco vicine all’attuale Sindaco, tanto vicine che è quasi impossibile credere che non sapesse niente”.

Gli organizzatori, tra cui compaiono anche diverse associazioni come Liberacittadinanza, Insurgencity e Niente Voragini, promettono parecchie sorprese: “Porteremo tutti pentole, fischietti o comunque qualsiasi cosa che aiuti a far rumore – spiega Enrico Arillo, portavoce del Popolo Viola di Parma – ma ci saranno anche iniziative che ora non anticipiamo. La cosa che ci rende più felici è che si è creata una collaborazione stretta e con pari dignità tra un centinaio di associazioni parmigiane e liberi cittadini. È veramente la cittadinanza che, autoconvocandosi, scende in piazza mossa dall’indignazione”.

L’appuntamento è fissato per le 17, in Piazza Garibaldi. Il presidio di oggi farà da anteprima a una fiaccolata di protesta organizzata per giovedì sera, quando decine di cittadini partiranno da Piazzale Santa Croce e sfileranno per le vie della città al grido di “Corrotti”. Presente anche il coordinamento di Libera Parma, che in seguito agli arresti ha deciso di interrompere qualunque forma di collaborazione con il Comune, compreso il lavoro che avrebbe dovuto portare all’apertura della Bottega dei Sapori e dei Saperi. “Non essendoci più gli elementi necessari e fondamentali per una testimonianza pubblica di legalità – ha detto Giuseppe La Pietra, referente di libera Parma – abbiamo deciso di sospendere il percorso avviato in questi mesi, almeno fino alla chiusura dell’intera vicenda”.

Condotta dalla guardia di finanza di Parma, l’operazione Green Money ha portato alla luce una rete di società fittizie che prestavano servizi in cambio di soldi vere e una serie di fatture gonfiate a dismisura su opere pubbliche, in un contesto di tangenti, corruzione, vendita di informazioni e favoritismi personali. Undici le persone finite in manette, tra cui anche Giovanni Maria Jacobazzi, comandante dei vigili, Carlo Iacovini, dirigente comunale nel settore del marketing e della comunicazione ed ex capo dello staff del sindaco e direttore di Infomobility, Manuele Moruzzi, del settore ambiente del Comune di Parma, Mauro Bertoli, direttore generale dell’Iren ed Ernesto Balisciano, presidente di Engioi (società per azioni di cui il Comune detiene la maggioranza).

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