Da una parte le lobby delle categorie, a cui a quanto pare non basta una cartolina da “paese dei balocchi” perché, in fondo, “nei prossimi 30 giorni c’è un vuoto di eventi preoccupante tutto da colmare”. Dall’altra le istituzioni, che denunciano “cali di tensione” da parte degli operatori locali e accusano sponsorizzazioni che si contano “sulle dita di una mano”, anche se nomi come Martini o Costa Crociere non sono mancati. Calato il sipario sul weekend della Notte Rosa 2011, la riviera torna a spaccarsi.

La kermesse  agli enti pubblici è costata oltre un milione di euro, con la Provincia di Rimini che da sola ne ha sborsati 450 mila (i Comuni non hanno ancora diffuso i propri conti) contro i 560 mila euro di due anni fa. In ogni caso, non bastano i numeri da record anche quest’anno, con performance – secondo gli organizzatori – come i “due milioni di presenze” sulla costa  oppure i “360 mila pernottamenti” tra venerdì e domenica. Il dilemma resta lo stesso: per il pubblico il bicchiere è quasi tutto pieno, per i privati spesso è mezzo vuoto. Addirittura, tra questi ultimi c’è chi ha bollato la Notte Rosa come “un divertimento per ragazzini che mette in fuga i turisti veri”.
Neanche il tempo di smaltire l’ultimo “Capodanno dell’estate”, insomma, che il rendiconto stilato dalle associazioni di categoria era già pronto. Il bilancio preventivo, va detto, l’aveva già preparato prima dell’avvio della Notte Rosa la Confcommercio provinciale di Rimini. L’associazione ha puntato il dito contro chi invade le strade e le piazze ‘rosa’ illegalmente come gli ‘spacciatori’ di birra e cocktail alla meno peggio: “Si tratta di vere e proprie organizzazioni, non si tratta di qualche venditore isolato e improvvisato. Noi siamo disposti ad offrire la nostra collaborazione agli enti locali solo a condizione che si combatta questo fenomeno, e in particolar modo mi riferisco al Comune”, ha tuonato il presidente dei commercianti Richard Di Angelo nonostante il neo sindaco riminese Andrea Gnassi, che la Notte Rosa l’ha inventata quando era assessore provinciale nel 2006, abbia garantito 50 agenti di Polizia municipale e 40 volontari ad hoc.

A conti fatti, comunque, non si può negare che il problema abusivismo anche quest’anno non abbia colpito. Così come hanno lasciato a desiderare, per usare un eufemismo, i treni stipati che sono partiti dalla riviera per portare a casa gli esausti turisti dopo la sbornia.
I colleghi di Di Angelo, in ogni caso, hanno rinfocolato i malumori proprio in queste ore. La presidente degli albergatori Aia, Patrizia Rinaldis, suona la carica: “Ma insomma, in luglio non possiamo andare avanti con il turismo sociale per gli anziani. Puntiamo sugli stessi elementi fondanti della Notte Rosa, come euforia, divertimento e libertà, per far ricredere chi da tempo a Rimini preferisce Ibiza, ad esempio”.

Anche Mirco Pari, segretario provinciale di Confesercenti, sa bene che “la concorrenza in giro per il mondo è spietata: comunque non dobbiamo rilanciare solo luglio, ma tutta la stagione estiva”. In sostanza, dice Pari, “nessuno disconosce gli sforzi dell’amministrazione pubblica, ma tre giorni non bastano di certo. Il rischio è quello di rimanere una bella cartolina, ma con poche prospettive davvero efficaci”.
La sensazione, anche se le associazioni per ora vogliono rimanere prudenti, è che la riviera soffrirà questo luglio 2011 alla pari di quanto accusato negli ultimi due-tre anni, quelli del post-crisi. In ogni caso, mai come quest’anno le categorie economiche si erano precipitate ad emettere la propria sentenza. Una ‘fuga in avanti’, questa, che non è piaciuta per niente alla Provincia di Rimini, l’ente che si è caricata le maggiori responsabilità sulla partita della Notte Rosa. Appena letta la rassegna del lunedì, il presidente della Provincia, Stefano Vitali, non c’ha più visto e ha spedito il proprio assessore al Turismo, Fabio Galli, tra le braccia dei giornalisti. Il messaggio è uno: riviera, sprovincializzati e smettila di dividerti.
“Crediamo che questo territorio – ha detto Galli in conferenza stampa – possa e debba fare molto di più a livello di sponsorizzazioni: finora  i partner si sono contati sulle dita di una mano. Non dimentichiamo che più privati ci sono, meno spendono i cittadini”.

Ma è vero che luglio, “Capodanno” a parte, resta un po’ sguarnito, o no? Galli si difende: “La Notte rosa è un evento unico, irripetibile. Non se ne possono fare due o tre all’anno! Ma per favore, non ci si venga a dire che mancano gli appuntamenti di cartello”, scuote la testa l’assessore per cui “è fin troppo facile” citare tra gli altri la Moto Gp, Santarcangelo dei Teatri, il festival “Percuotere la mente” e quello di Verrucchio diretto da Ludovico Einaudi. Nel mirino resta principalmente la stessa Confcommercio, che non crede come tutti gli spettacoli del fine settimana siano stati all’altezza: “Il tavolo con categorie mi sembra funzioni. Noi ci mettiamo i soldi, che non vengono sperperati tra maxi consulenze o direzioni artistiche d’oro”, ribatte l’assessore provinciale.

Alla Provincia di corso d’Augusto, poi, sta sempre molto a cuore il tema della sobrietà. Dai 560 mila euro spesi nel 2009, per la Notte Rosa il contributo diretto si è sempre assottigliato: dai 500 mila del 2010 si è passati ai 450 mila euro stanziati quest’anno.
Insomma, è andato tutto bene? Galli si fa serio e sa dove migliorare: “Certo, la Polizia ferroviaria costretta a far scendere i turisti dai treni stipati non è stato un bel vedere, così come l’abusivismo, su cui non bisogna abbassare la guardia. Comunque, l’esame sicurezza- tira le somme l’assessore in attesa di poter disporre dei dati aggiornati- è stato superato”. Bruciano anche i bidoni di Ricky Martin a Cattolica e dei Pooh a Bellaria, però: “I Comuni sono autonomi. Abbiamo accusato il colpo, ma non capiterà più”, assicura Galli che appena qualche giorno fa ha annunciato di voler chiedere i danni ai promoter in questione.

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