In un mondo perfetto la giustizia non sbaglierebbe mai, i procuratori perseguirebbero i cattivi e i colpevoli sarebbero puniti. In un mondo ideale la giustizia proteggerebbe gli onesti e le vittime troverebbero sempre giustizia.

Nel mondo imperfetto nel quale viviamo, invece, la giustizia può sbagliare e quando accade si verifica che i colpevoli non pagano le proprie colpe e le vittime non trovano giustizia. Dimentichiamoci quindi per un momento del caso di Dominique Strauss-Kahn, delle sue implicazioni politiche e finanziarie, del potere, dei soldi, dei complotti reali o presunti, della ribalta mediatica, della gogna e di tutto il resto.

Io credo che nel nostro mondo imperfetto, se una percentuale di errore è ineliminabile dal sistema, è preferibile che un presunto stupratore con precedenti di molestie e notorio puttaniere finisca dietro le sbarre per un errore giudiziario piuttosto che un presunto reato di stupro rimanga per errore impunito.

Anche perché – percentualmente parlando – sono immensamente di più i casi di stupro e violenza non perseguiti (quindi di vittime che non trovano giustizia) di quanti siano i presunti stupratori finiti per sbaglio dietro le sbarre.

Il Fatto Quotidiano, 3 luglio 2011

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