“Non c’è dubbio che chi prende delle decisioni oggi sulla situazione economica si prende delle responsabilità anche per domani”. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano interviene nella polemica innescata dalla bozza della manovra economica che rinvia 40 dei 47 miliardi previsti agli anni 2013 e 2014, in pratica al governo futuro. Un documento che il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, senza giri di parole, bolla come una “truffa”. Trovando d’accordo il segretario del Pd, Pierluigi Bersani. Temendo di perdere le prossime elezioni ci vogliono lasciare un regalino di 40 miliardi di euro per il 2013-1024. Vuol dire che aspettano se ne occupi qualcuno più bravo di loro”, ha detto il numero uno del Partito Democratico.

L’esecutivo licenzierà soltanto domani il testo definitivo della manovra, nel corso del Consiglio dei Ministri convocato nel primo pomeriggio. Anche il Capo dello Stato attende la versione definitiva. “Vedremo cosa arriverà dal governo”, ha detto Napolitano. Al Presidente della Repubblica è stato chiesto se bisogni avere fiducia nell’Italia. “Beh, se non avete fiducia che fate? Ve ne andate?” ha risposto Napolitano, “bisogna avere fiducia per creare le condizioni per uno sforzo necessario a costruire una manovra di rientro dal debito entro il 2014. Vedremo che cosa arriverà dal governo”.

Napolitano ha manifestato la sua sorpresa per quella che egli stesso ha definito “la sorpresa dei giornali per il fatto che ci sarà una proiezione distinta sui conti pubblici italiani per il 2013-2014”. C’è stato, ha voluto ricordare, il 7 giugno scorso “un documento molto puntuale della Commissione Europea. Esso dice che lo sforzo fatto dall’Italia rende credibile la vigilanza sui conti pubblici fino al 2012, ma occorrono misure addizionali per il 2013-2014”. Il presidente della Repubblica ha invitato a tenere conto di questa “raccomandazione”. Sulla manovra che sarà presentata domani al Consiglio dei ministri, Napolitano ha detto: “Si vedrà se sarà un provvedimento che entra già abbastanza nel merito del da farsi per raggiungere il pareggio di bilancio nel 2013-2014, o meno”.

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