“Hanno lanciato 50 candelotti di fila su 600 persone. Mi sembra un po’ difficile fare resistenza passiva in queste condizioni”. Così i manifestanti No Tav descrivono gli scontri con le forze dell’ordine a Maddalena di Chiomonte. Fin dalle prime ore della mattina la polizia tenta di sfondare il presidio, tra le urla dei manifestanti. “Vergogna”, “Giù le mani dalla Val Susa” gridano. Insulti, spintoni, feriti da entrambe le parti. Qualcuno scappa da una tenda del presidio che ha preso fuoco perché colpita da un candelotto. “C’è un’ordinanza del prefetto che requisisce la strada – spiega un militante No Tav -, ma quest’area è stata affittata dalla Comunità montana e non interferisce con i lavori cantiere”. Eppure le forze dell’ordine la militarizzano. “Un’operazione sciagurata che viola tutte le regole”, aggiunge un altro manifestante. “Non sono ancora scaduti i termini di esproprio dell’area – spiega -, quest’azione è illegale: chiederemo un sequestro del cantiere” di Lorenzo Galeazzi e Cosimo Caridi

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