Confindustria torna ad attaccare, e questa volta lo fa numeri alla mano. “La stella dell’economia italiana non sta brillando” e “fatica a riprendere slancio” recita il giudizio del Centro studi degli industriali, che rivede al ribasso l’aumento del Pil: +0,9% nel 2011 e +1,1% per il prossimo anno, “due decimi in meno che a dicembre in entrambi gli anni, dopo il -5,2% del 2009 e il +1,3% del 2010”.

I dati sono contenuti nel rapporto ‘Ripresa globale: dallo slancio al consolidamento. Italia in ritardo’, presentato oggi. Secondo lo studio il recupero “avviene con variazioni annue contenute, inferiori alla media del decennio pre-crisi (+1,4% tra il 1997 e il 2007) e insufficienti ad assorbire le perdite occupazionali e di attività registrate durante la recessione che ha colpito l’Italia con intensità molto elevata”.

La caduta del Pil italiano, sottolinea ancora il rapporto, è stata la “più profonda tra i maggiori paesi europei (-6,9% tra il primo trimestre del 2008 e il secondo del 2009). E, con l’eccezione della Spagna, il rimbalzo finora è risultato il più piccolo: solo il 2,0% al primo trimestre 2011, con un tasso medio trimestrale intorno allo 0,3%. Tanto che a inizio 2011 il livello era ancora del 5,1% inferiore a quello pre-recessione. La velocità di ritorno ai valori di picco precedenti risulta nettamente inferiore anche a quelle osservate nei passati episodi di contrazione economica”.

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