Dalle rivoluzioni africane, alle infiltrazione della mafia nel nord Italia, senza dimenticare le stragi impunite che hanno insanguinato il nostro Paese. È partito mercoledì a Riccione il Premio Giornalistico Televisivo Ilaria Alpi, la rassegna organizzata dall’associazione che porta il nome della reporter del Tg3 uccisa nel 1994 a Mogadiscio insieme all’operatore Miran Hrovatin. In programma incontri, dibattiti e spettacoli che culmineranno sabato con la premiazione delle migliori inchieste televisive dell’anno.

Sullo sfondo di ogni appuntamento la ricerca della giustizia in un paese che sembra aver perso la memoria. Un “filo rosso” che da Palermo, teatro delle stragi di mafia, porta fino alla Somalia, l’ultima tappa di Ilaria e Miran. Di questi e altri delitti impuniti si è parlato ieri sera in un incontro affollato di facce giovani e meno giovani, arrivate al Palacongressi per ascoltare i magistrati Antonio Ingroia e Sergio Materia.

Dal passato al presente, con la primavera africana e la sua rivoluzione mediatica. Questa sera, sempre al Palacongressi, Marc Iannaro, corrispondente Rai da Il Cairo, Bernardo Valli, cronista de La Repubblica, e l’inviata Lucia Goracci discuteranno del ruolo ricoperto dal web e dai social network nelle ribellioni del nord Africa. “I fatti che hanno sconvolto il mondo arabo sono al centro di questa edizione del Premio – ha spiegato Andrea Vianello, volto noto di Rai 3, amico e collega di Ilaria Alpi e oggi direttore scientifico della manifestazione – è come se un altro muro di Berlino fosse caduto. È in atto una vera rivoluzione che produrrà un mondo diverso da quello che c’era prima”.

Nella maratona dedicata all’inchiesta giornalistica ci sarà spazio anche per la satira. Prima con gli aperitivi di Andrea Vianello (oggi e domani alle 19) che ospiteranno, tra gli altri, Stefania Petyx di Striscia la notizia, Enrico Lucci delle Iene e Giuseppe Cruciani di Radio 24, e poi, a fine giornata, con Diego Bianchi, in arte Zoro, accompagnato da Sandro Ruotolo.

In programma anche una due giorni di workshop sulle infiltrazione della organizzazioni criminali promossa dal Progetto Est, insieme a Libera e Flare Network, il braccio europeo dell’associazione creata da don Ciotti. Incontri che faranno da apripista alla consegna del Best organised crime report, il riconoscimento europeo che premia l’impegno del giornalismo contro le criminalità internazionale. Demetrio Volcic, lo storico corrispondente Rai da Mosca, sarà invece il protagonista di un incontro tra giovani e “vecchi” del mestiere, dove cercherà di spiegare come si fa e, soprattutto, come non si fa informazione.

Il gran finale è atteso per sabato con la serata condotta da Tiziana Ferrario, in cui sarà presentato il video in omaggio a Giorgio Alpi realizzato da Ferdinando Vicentini Orgnani (già autore del film Ilaria Alpi, il più crudele dei giorni), e durante la quale saranno proclamati i vincitori della questa edizione del Premio. Otto le categorie del concorso. In gara reportage, servizi tv e documentari inediti realizzati da giornalisti professionisti, freelance e giovani autori di network nazionali, internazionali, locali, di web-tv e di scuole di giornalismo.

Saranno anche consegnati il premio speciale a Roberto Saviano e quello alla carriera a Bernardo Valli. Un riconoscimento andrà infine a una giornalista straniera che si è distinta per il valore e per il coraggio. Quest’anno la vincitrice si chiama Agnes Taile, ed è una giovane reporter camerunense minacciata di morte e aggredita per aver denunciato la corruzione del suo governo.

Articolo Precedente

Reggio Emilia: “Scorporare acqua da Iren? Impossibile”. I Comitati: “Riandremo a votare”

next
Articolo Successivo

La truffa del Civis: accusa di frode a Irisbus (Fiat) e al colosso Ccc

next