Lula non verrà a Roma. L’ex presidente brasiliano, che si è sempre espresso contro l’estradizione di Cesare Battisti dal suo Paese, teme le contestazioni. Ancora vive in Italia dopo la decisione della scorsa settimana del Supremo tribunal federal di Brasilia di non estradare l’ex terrorista rosso italiano e scarcerarlo. Così, secondo quanto riferisce il quotidiano ‘Folha’ di San Paolo, Inacio Lula da Silva ha deciso di annullare la sua visita del 24 giugno prossimo, inizialmente prevista per sostenere il candidato brasiliano alla direzione della Fao.

“Chi ha sbagliato è solo ed esclusivamente il presidente del Brasile”, aveva detto il ministro degli Esteri Franco Frattini, poco prima dell’annuncio della cancellazione della visita di Lula. “Ha fatto un gravissimo errore”, ha ribadito il titolare della Farnesina, riferendosi al mancato via libera all’estradizione di Battisti, negato da Lula nell’ultimo giorno del suo mandato. “Posso assicurare di aver raccolto dal ministro degli Esteri italiano Franco Frattini un atteggiamento di rispetto nei confronti delle istanza giuridiche brasiliane”, aveva provato a rassicurare il suo omologo brasiliano, Antonio Patriota. Che rimarca: il caso Battisti “non minaccia i rapporti bilaterali” tra i due Paesi.

Eppure Frattini pensa già alle prossime mosse, in vista del ricorso al tribunale internazionale dell’Aja. E senza aspettare, spiega il ministro, che vengano depositate le motivazioni dei giudici brasiliani. “Ho parlato con l’ambasciatore La Francesca (ambasciatore d’Italia in Brasile, ndr) – aggiunge – e tra qualche giorno prepariamo già la domanda perchè sia nominato il Comitato di conciliazione, che è la precondizione per il ricorso all’Aja”. Un passo necessario previsto dal trattato siglato tra Italia e Brasile.

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