“I musulmani sono come i cuculi: giovani chiassosi ed arroganti, che pretendono di essere nutriti, curati e alloggiati, prendono a sassate la polizia e bruciano le sedi della Caritas”. Questo il messaggio contenuto nell’ultima teoria esposta da un consigliere della Lega Nord sull’edizione di maggio dell’informatore comunale di Mariano Comense, una cittadina industriale della Brianza guidata dal centrodestra, nel cuore pulsante del profondo nord, dove albergano i sentimenti più puri del leghismo della prima ora.

Che si tratti della segreteria nazionale o dell’ultima delle sezioni cittadine, il partito di Bossi è sempre stato molto generoso nel diffondere perle di saggezza, tanto che ormai, quasi non ci si fa più caso. La dose di razzismo quotidiano viene impartita con regolarità, come un vaccino contro l’indignazione. L’ultima è stata confezionata nel comune comasco, dove i consiglieri del Carroccio hanno affidato al giornalino comunale una profonda analisi sul fenomeno dell’immigrazione. Nel trattato leghista si affronta la questione dell’invasione dei nordafricani ai danni del nostro Paese, paragonandoli ai cuculi.

“Mi è rimasta nella memoria una delle prime lezioni di scienze naturali fatta dal maestro che ho avuto alle elementari – si legge nel “saggio” -. L’argomento verteva sul comportamento del cuculo. Come tutti sanno questo uccello mette le sue uova nel nido di altri uccelli e, quando nascono i piccoli, quelli del cuculo – più grossi, chiassosi e prepotenti – buttano letteralmente fuori dal nido i figli dei padroni di casa”. E chi sarebbero i figli dei padroni di casa? I cosiddetti cucù, un termine popolare, come spiega lo stesso autore, con il quale si apostrofano in maniera affettuosa quegli individui un po’ fresconi, che si lasciano abbindolare facilmente.

“Mi sono sempre chiesto come mai i due termini, indicanti lo stesso pennuto, avessero un significato antitetico in italiano e nella cultura popolare”, si domanda il leghista, che poi svela l’illuminazione: “Ora, alle luce di quanto succede per l’immigrazione clandestina a Lampedusa e in Italia in generale, ho capito. Il popolo dei musulmani che manda nei nostri nidi le proprie eccedenze demografiche fatte di giovani chiassosi ed arroganti, che gridano sì “libertà”, ma che pretendono anche di essere nutriti, curati e alloggiati, e se non sono assecondati a tambur battente tirano i sassi ai poliziotti e bruciano le strutture della Caritas che li sta assistendo, evidentemente è il popolo dei cuculi”. E poi continua: “Quell’altro popolo (cioè noi) che, un po’ per indole naturale, un po’ perché a catechismo da bambini gli hanno insegnato di aiutare il prossimo e di porgere l’altra guancia se venivano offesi, un po’ perché costretto dalle circostanze, sta subendo questo stato di cose. Ovviamente quest’ultimo non può essere che il popolo dei cucù (ovvero dei fresconi abbindolati, ndr)”.

Un secco e deciso “no” ai toni e ai contenuti dell’articolo leghista, è stato pronunciato da Giovanni Marchisio, portavoce del circolo cittadino del Partito democratico: “Come privati cittadini ci sentiamo indignati da questa grossolanità di analisi e ci diciamo preoccupati di essere governati da un partito che anziché dirci come governare un fenomeno inarrestabile come l’immigrazione, non fa altro che esasperare i toni verso derive indifendibili di razzismo”. Il tema verrà dibattuto anche nel prossimo consiglio comunale (16 giugno), quando verrà discussa un’interpellanza presentata dall’opposizione all’indirizzo del sindaco leghista Alessandro Turati e degli assessori lumbard Cesare Pozzi e Giovanni Alberti, per conoscere la loro opinione sul contenuto dell’articolo e capire se ne condividono lo spirito.

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