Spreco di denaro pubblico. Questa la denuncia contenuta nell’esposto presentato alla procura della Repubblica di Brescia da Cesare Giovanardi già candidato sindaco del centrosinistra. Si riapre così il caso dell’ex Oviesse, un’area che oggi è gestita dal gruppo Martini di Rovereto che l’ha attrezzata in area bar e ristorazione; area che secondo le intenzioni della giunta di centrodestra “dovrebbe rappresentare il polo dell’eccellenza alimentare e delle golosità lombarde”.

L’acquisto della Brixia Sviluppo, controllata al 100% dal Comune viene giudicato “controverso e quanto meno inconsueto” dallo stesso Giovanardi, carte alla mano, “che l’immobile sia stato acquistato a un prezzo assolutamente fuori dal valore di mercato”. Nell’esposto alla magistratura, viene documentato come il Comune di Brescia, “abbia acquistato l’immobile sito nel centro storico, della superficie di 3.601 mq pagandolo 8.770.000 euro”. Un immobile, si evidenzia nell’esposto, “a uso commerciale, da ristrutturare, da tempo abbandonato e afflitto da problemi di idoneità, pagato la bellezza di 2.436 euro al mq, una somma- che Cesare Giovanardi- valuta come abnorme, in quella posizione, anche per locali privi di qualsiasi problema”. L’ex Oviesse era chiusa da anni, in stato di abbandono proprio a due passi da piazza Loggia: il suo acquisto è stato fatto grazie a una ricapitalizzazione per 3 milioni e mezzo di euro della società Brixia Sviluppo. Per Cesare Giovanardi membro della segreteria cittadina del Pd, “in base al Bollettino della Camera di Commercio di Brescia, il valore massimo di quell’immobile é 3.600.000 euro (1.000 euro al mq) e non certo di 8.770.000 euro”.

La perizia fatta da un geometra incaricato dal Comune, aveva stimato in oltre 10.000.000 di euro il valore dello stabile, scesi poi a 8.770.000: “Un grossolano errore- denuncia Giovanardi – perché si deve tenere conto della zona in cui è lo stabile, attaccata al Carmine (un quartiere assai degradato della città), della forte crisi del mercato immobiliare, della sua distribuzione su più livelli”. Insomma, prosegue l’esposto, “praticamente si è fatta una stima che moltiplica per 2.900 euro (il valore massimo di una zona la B1 in cui non si trova l’ex Oviesse9) tutti i 3.600 mq dello stabile, compresi seminterrati e cantine”. “Una tale realtà – prosegue Giovanardi – non poteva non essere portata, anche formalmente, all’attenzione della magistratura, evidenziando quali somme siano state ricavate dalla vendita, sempre in centro storico, di immobili di ben altro pregio, come la ex caserma Gnutti, venduta a 1.310 euro al mq e non certo a 2.900 euro al mq”.

Riccardo Franceschi (in quota Lega), presidente di Brixia Sviluppo respinge al mittente ogni addebito e precisa: “C’è chi in questa città vuole solo fare della propaganda politica a buon mercato, forse in vista di elezioni che ci saranno tra due anni emezzo. La verità è che il precedente proprietario, la Sifra Immogest srl acquistò lo stabile nel 2007 per 7 milioni 441 mila euro dal fondo pubblico Consap SPA che é una società pubblica al 100%, il cui proprietario è il Ministero dell’Economia e delle Finnanze. Il 18 ottobre del 2007, Consap ha venduto a Sifra l’immobile al prezzo di 7.741.673, 96 euro. Si deve tenere conto che tale prezzo é parte di un grande lotto di più immobili, situazione che ne ha calmierato il prezzo. A ciò vanno aggiunte spese notarili, tasse, oneri finanziari e margini d’impresa. Se ne deduce-prosegue Franceschi- che la cifra pagata da Brixia Sviluppo non é assolutamente fuori mercato, come invece qualcuno vuol far credere”.

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