”Sono venuto a Lampedusa per incrociare il vostro sguardo e per dirvi grazie: la vostra accoglienza fatta di gesti semplici è un esempio per quanti parlano molto e fanno poco”. Lo ha detto il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, in quella che sembra essere anche una critica dell’operato del governo e di Silvio Berlusconi. Visto che a fronte delle promesse fatte, l’emergenza non è mai stata risolta.

Nella sua omelia ai lampedusani, Bagnasco ha più volte ringraziato la comunità di Lampedusa esortandola a continuare a essere un esempio per tutto il Paese. “Accompagnati nelle vostre legittime necessità personali e sociali”, ha sottolineato però il porporato con riferimento alle richieste di sostegno e di attenzione che arrivano da Lampedusa, dove le attività economiche rischiano di subire il contraccolpo dell’ondata di sbarchi avvenuta nelle scorse settimane.

Le situazioni gravi come l’emergenza immigrazione rappresentano, secondo Bagnasco, “un appuntamento al quale la storia chiama l’Europa, per misurare se stessa, per verificare le proprie intenzioni, per costruire il suo volto nel mondo. L’Europa ha una grande opportunità di essere sulla via della vera unità, che è più profonda della via dell’unificazione: quella tocca le giuste procedure, questa plasma l’anima dei popoli”. Poi l’appello: ”L’Italia e l’Europa non dimentichino Lampedusa”.

”Preghiamo per chi giunge da lontano”, ha detto il presidente della Cei, facendo riferimento anche alle parole del Papa sulla necessità di fermare il conflitto in Libia. La speranza è “che tacciano le armi e si riprenda la via della riconciliazione e della pace”.

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