Una volta chiesero a Jimmy Carter, presidente degli Stati Uniti dal 1977 al 1980, perché tanti pensassero che la sua fosse stata una presidenza fallimentare. Carter non si sottrasse alla domanda, e semplicemente rispose: “Perché non sono stato rieletto”.

Lo stesso destino di Carter è stato condiviso da GH Bush (Bush padre) e Lyndon Johnson, per guardare soltanto all’ultimo mezzo secolo. Il primo si candidò e fu sconfitto alle elezioni generali. Il secondo rinunciò alla rielezione quando fu sconfitto in un paio di primarie.

La rielezione è la cifra di una presidenza. Non consegna necessariamente al successo, ma aumenta le chance. Una presidenza lunga un unico mandato è immediatamente consegnata alla storia come fallimentare.

L’anno scorso, alcuni avevano riservatamente chiesto a Barack Obama di rinunciare alla campagna elettorale del 2012 e ritirarsi alla fine del primo mandato. Non sorprendentemente, queste voci erano venute dalla comunità afro-americana, che voleva evitare che un eventuale fallimento della presidenza Obama sbarrasse per sempre la strada della presidenza a successivi candidati non bianchi.

Ora queste voci sono rientrate. Segno ulteriore che le quotazioni del presidente in carica sono in crescita.

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