Ancora botta e risposta tra il presidente della Camera Gianfranco Fini e Silvio Berlusconi. Ieri il premier aveva definito un “cancro da estirpare” i magistrati di Milano. Oggi è arrivata la replica dell’ex alleato: “Non posso accettare che il presidente del Consiglio si scagli contro i magistrati delegittimando il corpo giudiziario”.

Fini era a Cagliari per sostenere il candidato sindaco Fli Ignazio Artizzu parlando in un albergo della città in occasione della presentazione del suo libro L’Italia che vorrei: “Chi riveste cariche istituzionali si deve rendere conto dell’errore enorme che compie ogni volta che delegittima la magistratura”, ha ricordato,  sottolineando che domani è prevista una cerimonia solenne al Quirinale, in occasione dell’anniversario della morte di Aldo Moro, per commemorare le vittime del terrorismo tra cui diversi magistrati.

Il presidente della Camera ha messo in evidenza che comunque “bisogna riformare la giustizia”, ma ha anche  rimarcato come “il simbolo della giustizia è la bilancia e quindi bisogna avere grande tensione a garantire l’equilibrio”. “Ogni cittadino – ha aggiunto il presidente della Camera – è innocente fino al Terzo Grado di giudizio ma occorre fare attenzione garantendo l’imputato e dimenticando che c’è una parte lesa”. Fini ha anche ricordato che “la parola legalità è scomparsa dal vocabolario politico del centrodestra. Legalità, ha aggiunto, è qualcosa di più impegnativo della sicurezza: è un abito mentale vuol dire rispetto per chi lavora, per la forza dell’esempio e per le istituzioni. Ogni volta che si reclama un diritto si deve anche essere pronti a un dovere”.

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