Evviva, evviva, la commissione di vigilanza ha finalmente approvato il nuovo regolamento per la campagna referendaria! Lo ha fatto, anzi lo ha dovuto fare, perchè almeno in questa occasione, si sono saldate insieme le positive azioni del presidente Zavoli, delle opposizioni, dei comitati referendari e delle associazioni che hanno protestato  per ore e ore davanti alla sede della commissione.

Sarà bene, tuttavia, ricordare a noi stessi che era  in discussione un diritto, non un favore, che la maggioranza voleva oscurare i quesiti e comunque è riuscita a ritardare l’approvazione, fornendo un alibi a chi ha già indossato i panni del servo di casata. Non la medesima maggioranza, ora vorrebbe imporre, quasi fosse uno scambio alla pari, il regolamento bavaglio sull’informazione predisposto  dal senatore Butti, quello che voleva i conduttori a giorni alterni, la par condicio nella satira, e persino una nuova norma che potremmo chiamare “chi prima arriva bene alloggia”, e cioè chi tratta per primo un tema si becca l’esclusiva per la settimana. Dal momento  che, per primo, arriva Vespa il lunedì, a SantoroFlorisVianello e compagnia resterà la seconda scelta, gli scarti di giornata. In qualsiasi altro paese dell’Unione Europea il tutto sarebbe liquidato con una risata, qui invece  sarà bene prendere sul serio la bozza di Butti, perché questa maggioranza ormai può osare di tutto e di più.

Per queste ragioni dopo aver incassato il regolamento “dovuto” sui referendum, sarà il caso di non mollare la presa e di darsi, da subito, un nuovo appuntamento per il giorno 17 maggio quando ci riproveranno, quando tenteranno di imbavagliare l’informazione e la satira per altra via, quando riprenderanno la caccia a tutte le trasmissioni che non sono gradite al capo supremo. Spetterà di nuovo a noi il compito di contrastarli, di denunciare l’imbroglio, e di annunciare che qualsiasi giornalista dovrà sempre e comunque anteporre l’articolo 21 della Costituzione a qualsiasi regolamento, bavaglio o manetta che sia o sarà.

Ci auguriamo che anche la nuova direttrice della Rai, signora Lei, voglia far sentire la sua voce a tutela dell’autonomia editoriale del servizio pubblico. Approvare il regolamento sui referendum era un dovere costituzionale, respingere il regolamento bavaglio sarà, allo stesso modo, un dovere costituzionale, nè più, nè meno.

Ps: A costo di scontentare qualche amico vogliamo, infine, esprimere la nostra solidarietà almeno per una volta, a Silvio Berlusconi: Umberto Bossi, infatti, dopo il voto sulla Libia, ha dichiarato: Ha vinto la Lega perchè ce l’ha duro… L’elegante commento, purtroppo, fa intendere che il suo antagonista, invece, lo avrebbe mollo. Se fossimo nei panni del vecchio Silvio, almeno su questo punto, non esiteremmo a fare la crisi di governo, oppure potrebbe chiedere alla Nato un giurì d’onore, tanto quelli stanno ancora ridendo per l’ordine del giorno sulla Libia…

PERCHÉ NO

di Marco Travaglio e Silvia Truzzi 12€ Acquista
Articolo Precedente

Dal gruppo d’ascolto alla Social tv
Nuove frontiere del tubo catodico

next
Articolo Successivo

Assange: “Facebook è il più grande strumento di spionaggio al mondo”

next