Osama bin Laden in un messaggio video trasmesso da al-Jazeera il 30 ottobre 2004

Registrazioni video e audio erano lo stumento con cui Osama Bin Laden indirizzava le sue minacce al mondo, attaccava i leader occidentali e inviava messaggi ai musulmani di tutto il mondo invitandoli al jihad. L’ultimo messaggio audio dello ‘sceicco del terrore’ risale al 21 gennaio scorso, ed era rivolto alla Francia. Nella registrazione il terrorista saudita si rivolgeva al presidente Nicolas Sarkozy e al popolo francese, affermando: “Pagherete cara la vostra presenza in Afghanistan”. E poi minacciava: “La liberazione dei vostri ostaggi dalle mani dei nostri è condizionata dall’uscita dei vostri soldati dai nostri paesi”. Un riferimento ai cinque francesi catturati in Niger a settembre dello scorso anno. Altri due francesi sono stati e rapiti e uccisi, sempre in Niger, all’inizio del 2011. A ottobre, in un altro audio, aveva commentato proprio la cattura dei francesi: “Il loro rapimento è una risposta alla tirannia della Francia nei confronti dei musulmani”. Il messaggio conteneva anche un riferimento all’attualità francese: “Se ritenete che sia vostro diritto vietare alla nostre donne di usare il velo non pensate che sia nostro diritto cacciare i vostri invasori dai nostri paesi?”.

La strategia comunicativa post 11/9 di Bin Laden è iniziata il 7 ottobre 2001, quando il leader di al-Qaeda apparve su al-Jazeera, subito dopo l’inizio dell’attacco americano in Afghanistan. “Giuro – affermò il terrorista – che né l’America né coloro che vi abitano vivranno sicuri prima che sia data sicurezza in Palestina e prima che tutte le forze straniere se ne siano andate dalla penisola di Maometto”.

Altri due messaggi di un Osama chiaramente in fuga sotto l’attacco americano furono trasmessi da al-Jazeera il 3 novembre e il 26 dicembre 2001. Due i messaggi trasmessi l’anno dopo, un audio del 9 settembre 2002 in cui Bin Laden si compiaceva degli ultimi attentati (minacciando per la prima volta anche gli alleati degli Stati Uniti, tra cui anche l’Italia), mentre nel secondo – diffuso il 12 novembre 2002, dopo l’attentato a Bali in cui morirono 202 persone – Bin Laden elogiava gli attacchi alla petroliera francese ‘Limburg’ (che il 6 ottobre causarono un morto) e ai marines in Kuwait (un altro morto l’8 ottobre). Anche il 2003 è stato segnato da diversi messaggi attribuiti a Bin Laden: nel primo, apparso l’11 febbraio 2003, Osama chiede in un audio agli iracheni di condurre attacchi suicidi contro le forze americane. Il secondo è invece un video diffuso il 10 settembre 2003, alla vigilia del secondo anniversario degli attentati dell’11 settembre, e mostra immagini inedite di Bin Laden che cammina su un terreno di montagna in compagnia di al Zawahiri. Nel nastro il leader di al Qaeda elogia gli attentati delle Torri Gemelle e del Pentagono. Nel terzo, un video del 18 ottobre 2003, il leader di Al Qaeda, rivolgendosi al popolo iracheno, invoca il jihad contro “i crociati americani”, ammonendo che chi partecipa “a questa guerra ingiusta” finirà nel mirino dei kamikaze. Con l’intensificarsi della guerriglia irachena, nel 2004 si moltiplicano i messaggi di Osama, a iniziare da quello audio del 4 gennaio 2004 in cui Bin Laden chiede ai musulmani di continuare il jihad, criticando i governi arabi del Golfo per il loro sostegno agli Usa. Il 15 aprile del 2004, in un secondo audio trasmesso dall’emittente al Arabiya, una voce attribuita a Bin Laden offre una tregua ai Paesi europei in cambio del ritiro delle loro truppe dall’Iraq. Nuovo messaggio audio il 7 maggio, in cui si offre una ricompensa di 10 kg di oro a chi uccida Paul Bremer, governatore americano in Iraq, o l’allora segretario generale dell’Onu, Kofi Annan. Il 29 ottobre, alla vigilia delle presidenziali Usa, per la prima volta in un messaggio video Osama ammette la responsabilità degli attacchi dell’11 settembre, minacciando nuovi attentati. Il 27 dicembre 2004, sempre su al-Jazeera, viene trasmesso un messaggio audio di Bin Laden nel quale lo sceicco del terrore incorona Abu Musab al Zarqawi come emiro della sua organizzazione in Iraq. Il leader di Al Qaeda si scaglia contro le elezioni irachene previste per il 30 gennaio 2005, definendo “infedeli” tutti coloro che vi avrebbero preso parte. Undici giorni prima era apparso su un sito internet un file audio dello ‘sceicco del terrore’ nel quale incitava i suoi sostenitori ad attaccare le installazioni petrolifere in Iraq e nel Golfo.

L’anno seguente vede un totale silenzio di Bin Laden che dà credito alle voci su una sua presunta morte. Ma Osama riappare con un messaggio audio il 19 gennaio 2006 per minacciare nuovi attentati ma anche offrire agli Usa una tregua in caso di ritiro da Afghanistan e Iraq. Il 24 aprile viene quindi distribuito un nuovo messaggio audio, che al-Jazeera attribuisce a Bin Laden: in esso, per la prima volta si parla del conflitto in Darfur e del nuovo governo palestinese guidato da Hamas. Il 24 maggio 2006 un nuovo breve messaggio audio in cui il capo di Al Qaeda ‘scagionà Zacarias Moussaoui – sotto processo negli Usa – dall’accusa di coinvolgimento negli attacchi dell’11/9.

Il 30 giugno 2006, Osama diffonde un messaggio audio per ricordare Abu Musab al Zarqawi, capo di Al Qaeda in Iraq, ucciso il 7 giugno da un raid americano. Il 7 settembre un nuovo video, in cui Obama appare insieme a due degli attentatori dell’11/9. Si tratta evidentemente di un video girato prima dell’attacco, diffuso a pochi giorni dal suo quinto anniversario. Per gli Usa è un segnale ai sostenitori di al-Qaeda, perchè si attivino per nuovi attacchi. I messaggi del 2007 sono ben sette. Il primo risale al 14 luglio, pochi giorni dopo l’assedio alla Moschea Rossa da parte delle truppe pachistane. Si tratta di un video in cui Bin Laden appare affaticato e invecchiato. Il nastro è privo di data e per molti esperti si tratta di vecchie registrazioni oggetto di un nuovo montaggio. Il video del 7 settembre, invece, è considerato da molti la prima vera apparizione del leader di al-Qaeda in tre anni, anche se quando fa riferimento a fatti di stretta attualità appare sempre una sua immagine fissa. Bin Laden non parla di atti di terrorismo contro gli Usa, ma attacca le multinazionali, il Congresso americano e il governo britannico. Invita alla conversione all’Islam e fa riferimento a Nicolas Sarkozy, da poco insediatosi come presidente francese. Per la prima volta, nel video intitolato ‘La soluzione’, accenna al cambiamento climatico. Pochi giorni dopo, l’11 settembre, appare un video in cui Osama loda Waleed al-Shehri, uno dei dirottatori dell 11/9. Nel video appare solo un’immagine fissa dello sceicco del terrore.

In un audio del 20 settembre, Bin Laden invita i pakistani a rovesciare il presidente Pervez Musharraf, in segno di vendetta per l’assedio alla Moschea Rossa. Il 22 ottobre, sempre con un audio, invita i guppi di insorti iracheni a unirsi e il 29 novembre, sempre con un audio, chiede ai paesi europei di ritirare le loro truppe dall’Afghanistan. Una registrazione audio del 29 dicembre promette “sangue per sangue, distruzione per distruzione” a Israele e condanna i sunniti iracheni che combattono contro al-Qaeda. Quattro i messaggi del 2008, tutti audio. Il 19 marzo Bin Laden minaccia i paesi europei a causa della ristampa delle famigerate vignette satiriche su Maometto disegnate da un vignettista danese. Il giorno dopo, un nuovo audio invita i palestinesi a unirsi al jihad iracheno. Il messaggio del 16 maggio è dedicato al 60esimo anniversario della fondazione “dello stato occupante di Israele”. Immagini d’archivio accompagnano l’audio. Nel messaggio del 18 maggio Bin Laden rivolge un appello ai musulmani perché contribuiscano a “togliere il blocco” imposto da Israele a Gaza e inveisce contro i leader arabi che “hanno sacrificato” i palestinesi e contro il “regime pro israeliano” dell’Anp di Abu Mazen. Bin Laden si manifesta solo con messaggi audio anche nel 2009. Il 14 gennaio parla dell’attacco israeliano a Gaza, chiedendo un nuovo jihad. Si riferisce inoltre alla crisi finanziaria in corso, che dimostrerebbe quanto sia dannosa l’influenza Usa nel mondo. Il 3 giugno il leader di al-Qaeda attacca il nuovo presidente Usa Barack Obama, accusandolo di portare avanti la stessa politica del suo predecessore, George W. Bush.

Il 13 settembre ancora un messaggio per gli Usa. Da una parte il “popolo americano” è messo in guardia contro Israele e i neo-con che continuano a contare alla Casa Bianca grazie a un presidente “senza potere”, dall’altra si prospetta l’ipotesi che il conflitto tra al-Qaeda e Usa possa terminare. “Il tempo è venuto per voi di liberarvi dalla paura e dal terrorismo ideologico dei neo-conservatori e della lobby israeliana”, dice. L’ultimo messaggio del 2009 risale al 25 settembre. Si tratta di un “messaggio al popolo europeo”, in cui si chiede ancora una volta il ritiro delle truppe straniere dall’Afghanistan. Nel primo messaggio dello scorso anno, risalente al 24 gennaio 2010, Bin Laden rivendica il fallito attentato di Natale su un volo Amsterdam-Detroit, dando credito all’ipotesi di un radicamento di al-Qaeda in Yemen, dove era stato l’attentatore appena prima dell’attacco. Il secondo è del 29 gennaio ed è dedicato, per la seconda volta, ai cambiamenti climatici. Ancora dito puntato contro gli Usa, i cui prodotti, secondo Bin Laden, dovrebbero essere boicottati. In un messaggio datato 25 marzo si rivolge sempre agli Usa: “Uccideremo gli americani che cadranno nelle nostre mani se verranno giustiziati Khaled Sheikh Mahammed e i suoi compagni”. Mohammed è considerato il regista degli attentati dell’11 settembre ed è sotto processo negli Stati Uniti. “Risponderemo con un’azione analoga, uccidendo qualsiasi prigioniero americano si trovi nelle nostre mani”, minaccia Bin Laden.

Il 15 giugno il leader di al-Qaeda si fa vivo minacciando gli Stati Uniti, e in particolare il presidente Barack Obama, con un messaggio audio diffuso nei forum jihadisti. Nella registrazione Bin Laden si rivolge al popolo americano e afferma: “Il vostro amico alla Casa Bianca continua a comportarsi in modo sbagliato”. Il primo ottobre, in una registrazione audio di 11 minuti prodotta dalla sigla ‘al-Sahab’, parla dell’importanza delle attività di soccorso alle popolazioni alluvionate o vittime di calamità naturali, partendo dall’esempio delle drammatiche inondaizoni in Pakistan. Il terrorista chiede ai governi di intervenire con maggiore forza proponendo la nascita di un programma di aiuti per soccorrere le popolazioni colpite. A meno di 24 ore, un nuovo messaggio, in cui esorta i musulmani nel mondo ad aiutare la popolazione del Pakistan e accusa i leader dei paesi musulmani di scarsa solidarietà. Anche questo audio è realizzato dalla casa di produzione ‘al-Shabab’. L’ultimo messaggio, come detto, è di gennaio 2011 e prende di mira la Francia.

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