Manifesto PdL’orribile manifesto del Pd contro la Lega è sui muri già da un paio di settimane. Poco prima di scrivere questo post ho fatto una ricerca in rete per capire se qualcuno l’avesse già criticato. Pare di no: tutto normale, nell’Italia del “la Lega ce l’ha duro” e delle barzellette sessiste quotidiane di Berlusconi. Nel manifesto, che accusa la Lega per il voto al processo breve salva-Silvio, lo spadone di Alberto da Giussano si ammoscia perché la Lega non è abbastanza dura con i criminali e si occupa invece di salvare Berlusconi. A me (e non credo serva un esperto di comunicazione) il messaggio sembra chiaro: la Lega non ce l’ha più duro, anzi piuttosto moscio e inadatto all’uso. Se ce l’avesse davvero duro, picchierebbe molto più forte sui criminali. Grasse risate.
E sui siti del PD profluvio di commenti in stile “Bravi! Finalmente un messaggio diretto!” Triste è il destino di un paese in cui il principale partito di centrosinistra usa dei messaggi così schifosamente maschilisti per attaccare un avversario politico e in cui nessuno, nemmeno le donne e le femministe del partito, dicono nulla. Questo manifesto dimostra quanto la cultura del nostro paese sia intrisa di maschilismo da due lire e priva del rispetto per norme elementari di correttezza politica. Si salvano davvero in pochi, anzi in poche. E mi chiedo: se anche il PD adotta questo linguaggio, quando mai riusciremo a cambiare le cose?

Mi piacerebbe essere smentito, però anche qui sul Fatto mi aspetto molti commenti a favore del manifesto. Per questo vi chiedo, prima di commentare, di guardarlo cinque secondi e chiedervi sul serio se quel messaggio non fa parte dello stesso calderone che contiene barzellette di Berlusconi, celodurismi di Bossi, immagine della donna svalutata e ridotta a oggetto, e maschilismo da caserma che ha ormai contagiato palazzi, televisioni, famiglie e luoghi di lavoro. Proprio quel maschilismo contro il quale, lo scorso 13 febbraio, siamo scese e scesi in piazza a decine di migliaia, no?

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