Lavoratori in agitazione alla Mandarina Duck a Cadriano di Granarolo, nel Bolognese, dopo la notizia dello stallo delle trattative con il fondo inglese Emerisque che avrebbe garantito la necessaria ricapitalizzazione. Sono 150 i dipendenti che rischiano il posto di lavoro e la parlamentare Rita Ghedini annuncia che presto presenterà, insieme ai colleghi parlamentari del Pd, un’interrogazione al ministro delle attività produttive Paolo Romani.

Sono passati poco più di due anni dall’esordio dei primi effetti della crisi economica mondiale e oggi a trovarsi travolta nell’effetto della sfavorevole congiuntura economica sono anche realtà imprenditoriali che si pensavano essere inespugnabili, per quanto solide. È il caso delle Mandarina Duck, che dà lavoro a 150 dipendenti fatturando circa 50 milioni di euro e le cui difficoltà iniziali hanno cominciato a manifestarsi già nei mesi scorsi, conseguentemente al fallimento di uno dei maggiori colossi della moda italiana, Mariella Burani, che controlla Antichi Pellettieri, proprietari del 42% di Mosaicon, di cui fa parte la Mandarina Duck (il restante 58% è del fondo inglese 3I).

I sindacati, dunque, oggi scendono sul piede di guerra e questa mattina hanno dato vita ad uno sciopero con presidio di due ore (dalle 9 alle 11) davanti ai cancelli aziendali di Cadriano.

A fornire il proprio apporto anche la parlamentare e responsabile del lavoro del Partito Democratico, Rita Ghedini, dopo aver incontrato, presso la sede della Mandarina Duck i lavoratori in stato agitazione sindacale.

“A Cadriano – dice la Ghedini – risiede la testa del marchio e la perdita di questa specificità creativa sarebbe grave per il nostro territorio, così come l’obiettivo della salvaguardia dell’occupazione dei circa 150 addetti è significativo non solo per ragioni sociali, ma proprio perché si occupano prevalentemente di progettazione e gestione, oltre che della rete commerciale, e sono quindi espressione di quell’occupazione di qualità dalla quale non può prescindere la ripresa economica del nostro territorio”.

La vertenza si è aggravato quando si è appreso della notizia dello stallo delle trattative con un fondo inglese, l’Emerisque, che avrebbe dovuto garantire la necessaria ricapitalizzazione della società. All’arenarsi della trattativa, dunque, l’allarme da parte di lavoratori e sindacati è scattato. Da qui l’iniziativa di lotta.

“Lo stop all’entrata di Emerisque mette – secondo la Filctem/Cgil bolognese che segue la vertenza sindacale – a forte rischio il futuro dell’azienda ed è avvenuto per cause non del tutto chiare”. La richiesta delle organizzazioni, dunque, è precisa: chiarezza. “Perché la situazione – dicono – sta provocando pesanti ripercussioni sull’attività, che sono ancora più gravi, se si considera il mercato del settore pelletteria nel quale i tempi di consegna ai clienti decidono della vita e della morte delle aziende”.

“Attualmente – incalza la Ghedini – il calo degli ordinativi e del fatturato, legato alla crisi, e le difficoltà finanziarie collegate nello specifico alla crisi della Mariella Burani, rischiano di lasciare senza ossigeno l’attività della Mandarina Duck e di frenare possibili avvicendamenti nella proprietà. Questi ultimi invece, sarebbero utili a rimettere benzina nel motore produttivo di un marchio di qualità e successo mondiale”. Impegnandosi ad attivare amministratori locali e regionali, la Ghedini, inoltre, comunica che i parlamentari del Pd presto presenteranno un’interrogazione al ministero della Attività produttive.

Felicia Buonomo

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