Per le amministrative il Pdl in Campania promette liste pulite. Ma chi le compila è sotto inchiesta: il coordinatore regionale Nicola Cosentino, sotto processo per concorso esterno in associazione camorristica, ma anche Vincenzo Nespoli, sindaco-senatore, vice-coordinatore provinciale. Per lui il Riesame ha confermato gli arresti domiciliari, negati dal Senato.

Nelle ore della consegna delle candidature in vista delle elezioni amministrative – il termine scadeva oggi a mezzogiorno – torna di attualità il tema delle liste pulite. Dai partiti arrivano ampie rassicurazioni e per le comunali a Napoli, il candidato del Pdl Gianni Lettieri ha promesso attenzione massima: “Etica pubblica e legalità sono al centro della nostra campagna elettorale. Chiederò ad ogni lista che mi sostiene la nomina di un garante per assicurare candidati autorevoli e specchiati. Alla fine di questo percorso sarò io il responsabile per tutti. Sfido gli altri a fare lo stesso”. Un’attenzione particolare per non ripetere il caso di Roberto Conte, un passato nel centro-sinistra, che alle ultime regionali nonostante la condanna in primo grado a due anni e otto mesi per concorso esterno in associazione camorristica, si è presentato in una lista a sostegno di Caldoro. Intanto, non si arrestano le migrazioni. Alfredo Ponticelli, assessore allo sport della giunta uscente di Rosa Russo Iervolino si è dimesso e appoggia, con il suo partito (il Pri), Gianni Lettieri.

Ma in attesa di conoscere nei dettagli i candidati, non tranquillizzano certo le posizioni giudiziarie dei vertici regionali del Pdl. Lettieri è stato accompagnato da Silvio Berlusconi per l’investitura ufficiale da Nicola Cosentino, sotto processo per concorso esterno in associazione mafiosa, prossima udienza il 18 aprile. Cosentino, dimessosi da sottosegretario ma ancora coordinatore regionale, in queste settimane è impegnato in prima persona per la compilazione delle liste dopo aver scelto il candidato sindaco a Napoli e negli altri comuni al voto in Campania. Un compito non facile. Per la scelta dei candidati nei comuni della provincia, nell’area a nord di Napoli c’è un altro vertice locale del partito Vincenzo Nespoli, vice-coordinatore provinciale del Pdl (il coordinatore è Luigi Cesaro, presidente della provincia) e vice-responsabile nazionale del settore elettorale.

Nespoli è anche senatore della Repubblica e sindaco di Afragola, comune in provincia di Napoli, ma il doppio incarico è l’ultimo dei suoi problemi. Nel maggio 2010 la procura di Napoli (pm Piscitelli, Woodcock, Di Mauro) ha chiesto e ottenuto dal gip gli arresti domiciliari. Accusato di diversi reati: concorso in riciclaggio e bancarotta fraudolenta. L’autorizzazione all’esecuzione della misura cautelare, come nel caso di Nicola Cosentino, è stata però negata prima dalla giunta per l’immunità (di cui Nespoli faceva parte) e poi dal Senato, nel luglio scorso.

Nei giorni scorsi il Tribunale del riesame ha confermato la misura cautelare. Le motivazioni dell’ordinanza sono diventate un manifesto politico delle opposizioni, che da tempo per Afragola chiedono l’istituzione di una commissione di accesso da parte della prefettura. I giudici del riesame considerano «indispensabile» la misura dei domiciliari. E sull’esponente del Pdl, scrivono: «Le modalità con cui ha portato a termine il proprio intento criminoso sono certamente sintomatiche di una pericolosità in quanto denotano una scaltrezza e una spregiudicatezza, rivelatrici di professionalità nel delinquere, che lo dipingono come un soggetto di notevole spessore criminale».

Nespoli continua a negare ogni addebito, a dirsi estraneo ad ogni accusa. Tutto ruota attorno ad una vicenda di mattoni e di un istituto di vigilanza. Vincenzo Nespoli, secondo la Procura, è dal 2001 amministratore di fatto di una società di vigilanza, la Gazzella srl, fallita nel 2007 (con un passivo di 25 milioni di euro), affidata nelle mani di uomini di fiducia. Secondo l’accusa e le ricostruzioni documentali della Guardia di Finanza, dai bilanci dell’istituto sono stati distratti soldi che sarebbero confluiti nelle società immobiliari (Immobiliare San Marco e Sean spa) riconducibili al senatore, impegnate in attività di lottizzazione eseguite nel comune di Afragola, dove Nespoli è primo cittadino. Ma non solo. Nonostante le gravi condizioni economiche dell’azienda e lo stato di mobilità, furono assunte diverse persone in cambio del pagamento di 30 mila euro. Per il posto da guardia giurata: soldi e la riconoscenza alle urne.

Ora lo stato maggiore del Pdl campano è pronto a presentare i candidati puliti per le prossime amministrative.

Articolo Precedente

Piazza, fascismo e par condicio

next
Articolo Successivo

Berlusconi attacca la magistratura:
“Eversiva come nel 1993”

next