Perdite d’acqua sono state rilevate nella centrale nucleare di Onagawa (prefettura di Miyagi) a seguito del terremoto di ieri (Leggi la cronaca). Lo ha detto la tv pubblica Nhk che, citando il gestore Tohoku Electric, ha precisato che non c’è stato alcun cambiamento nei livelli di radiazioni all’esterno dell’impianto. Le perdite d’acqua finora rilevate sarebbero 8-9, in prevalenza generate dalle vasche di raffreddamento del combustibile spento dei reattori 1 e 2, con un potenziale quindi di radioattività. Nessuna anomalia registrata invece nelle centrali di Fukushima 1 e 2, distanti tra loro 11 chilometri. Qualche problema a Miyagi e Aomori, dove il blackout a impianti ha attivato i generatori di riserva.

Ancora scosse nella notte, aumenta il numero delle vittime. E’ salito intanto ad almeno quattro morti accertati e 132 feriti il bilancio della scossa sismica con magnitudo 7.1 – e non 7.4 come stimato all’inizio – che ieri ha investito il Giappone nord-orientale. Lo hanno reso noto fonti della Protezione Civile nipponica. Una 63enne è morta nella prefettura di Yamagata a causa dello spegnimento del respiratore artificiale che le immetteva ossigeno nei polmoni. Il sisma ha provocato un’improvvisa caduta della corrente elettrica e la macchina si è spenta. Le altre tre vittime si sono invece registrate nella prefettura di Myagi, la più colpita dal terremoto dello scorso 11 marzo: si tratta di due uomini di 85 e 79 anni e una donna di 83. Secondo gli esperti, ieri si è assistito a una scossa di assestamento, seguita nella notte da numerose altre di minore intensità. Come quella di magnitud0 5 registrata questa mattina a largo della costa giapponese di Honshu. Un fenomeno non inatteso, spiegano gli studiosi, e che potrebbe ripetersi.

Governo revocherà alcuni limiti su alimenti. Malgrado non sia ancora rientrato l’allarme a Fukushima, il governo giapponese ha anticipato che saranno revocate una parte delle restrizioni sul commercio dei prodotti agricoli provenienti da zone vicine all’impianto. In particolare cadono i divieti sul latte crudo prodotto in sette municipalità della prefettura di Fukushima e quelle riguardanti gli spinaci e la ‘kakina’ – un tipo di verdura locale a foglia lunga simile alla bietola e molto popolare tra i nipponici – coltivati nella prefettura di Gunma. “Il governo”, ha spiegato il ministro portavoce Yukio Edano, “ha ricevuto molte richieste di revoca e ritiene che questi prodotti soddisfino le condizioni necessarie”. Soprattutto all’estero continua però ad essere proibita la diffusione o l’importazione di determinati generi alimentari, nel timore che siano stati contaminati da radiazioni superiori ai livelli consentiti dalle leggi in materia di sicurezza alimentare.

Premier giapponese restituisce donazione straniera. Ma neanche l’emergenza terremoto può giustificare donazioni straniere ai politici giapponesi. Così il premier Naoto Kan, nel timore di perdere il posto, ha riconsegnato una consistente offerta fatta da un cittadino straniero residente in Giappone. A sostenerlo è l’agenzia di stampa Kyodo che, citando “fonti vicine al premier”, riferisce della restituzione di una donazione da oltre un milione di yen, pari a poco più di 8mila euro, effettuata da un sudcoreano. Una situazione pericolosa per Kan che, proprio poche ore prima del devastante terremoto dell’11 marzo scorso, era stato accusato di aver ricevuto 12.500 dollari da un coreano, un fatto vietato dalla legge. In quell’occasione, il premier giapponese si era difeso di fronte a una commissione parlamentare sostenendo che pensava di avere a che fare con un cittadino nipponico, “dal momento che aveva un nome giapponese”. Un fatto simile, pochi giorni prima, aveva costretto alle dimissioni il ministro degli Esteri Seiji Maehara, al centro di uno scandalo per aver accettato 440 euro da una sudcoreana residente nel Paese del Sol Levante.

Articolo Precedente

Libia e Italia, l’umanità dei mediterranei

next
Articolo Successivo

‘Fuoco amico’, segretario Nato si scusa
Il capo dei ribelli libici martedì a Roma

next