A Lampedusa è arrivata la ‘Excelsior”, della Grandi Navi Veloci, che dovrà caricare a bordo 1.600 migranti, la metà di quelli ancora presenti nell’isola.  Le operazioni d’imbarco sono in corso dal molo di Cala Pisana. Al momento sono stati trasportati a bordo circa 700 giovani. Accantonato, dunque, il cosiddetto “Piano B” pensato qualora la nave avesse avuto difficoltà ad attraccare e che prevedeva il trasbordo in rada con scialuppe: stessa operazione che era stata compiuta ieri quando i primi 500 migranti erano stati trasportati sulla San Marco con i mezzi da sbarco di cui dispone la nave militare, che ha lasciato la fonda intorno alle 2 di stanotte. Questo primo contingente di extracomunitari è partito in nottata da Lampedusa diretto a Santa Maria Capua Vetere. Intanto, in rada ci sono “La Superba” della flotta Grandi Navi Veloci, capace di trasportare oltre 2 mila persone e la “Catania”, della compagnia Grimaldi che ne può imbarcare 800. Una volta riempita la Excelsior, sarà il turno delle alte due imbarcazioni. Si dovrebbero così concludere in giornata le operazioni di svuotamento dell’isola.

Continuano anche i momenti di tensione al molo di Cala Pisana dove alcuni tunisini lamentano di non essere stati scelti per primi per le partenze previste per oggi. I poliziotti sono di nuovo in tenuta antisommossa, così come accaduto nella giornata di ieri. Qualche immigrato dà in escandescenza, ma viene subito calmato dagli altri compagni di viaggio che sperano che le operazioni si concludano velocemente potendo così lasciare Lampedusa il prima possibile.

Nonostante le operazioni d’imbarco siano in pieno svolgimento, sull’Isola siciliana continuano gli sbarchi. Nella nottata sono arrivati 346 migranti e lo stesso Silvio Berlusconi ha ammesso che, una volta concluse le operazioni d’imbarco, a Lampedusa rimarranno 2500 immigrati.

La “tregua” che dura dall’una di notte di mercoledì scorso si è insomma interrotta. Sono due i barconi arrivati sull’Isola: l’ultimo arrivo alcuni minuti fa, con un centinaio di extracomunitari a bordo; l’altro è arrivato alle 4,30 di stamane con 133 persone, tra le quali 3 donne. Un’altra imbarcazione, che era stata intercettata ieri intorno a mezzogiorno a 50 miglia da Lampedusa, probabilmente – dicono alla Capitaneria di porto dell’isola – è stata intercettata da una motovedetta tunisina in acque internazionali e riportata indietro. Intanto, stamane si è alzato in volo un aereo pattugliatore della Guardia costiera che perlustrerà il Canale di Sicilia fino a circa 80 miglia dall’isola.

Nel frattempo si è concluso nel peggiore dei modi il giallo della sparizione di uno dei due barconi che da giorni tiene in apprensione le organizzazioni internazionali e umanitarie. Davanti alle coste della Libia, nei pressi di Tripoli, sono stati recuperati una settantina di cadaveri. La notizia, che risale a giovedì scorso, è stata confermata all’ANSA da padre Joseph Cassar, responsabile del servizio dei Gesuiti per i rifugiati a Malta, che ha detto di averla appresa da alcuni profughi eritrei che si trovano ancora nel paese nordafricano. I corpi sono stati sepolti nella stessa giornata di giovedì senza che fossero stati riconosciuti.

Le vittime potrebbero far parte del gruppo di 68 migranti, in gran parte somali ed eritrei, partito dalle coste libiche e di cui non si avevano più notizie dal 25 marzo scorso.

Il secondo natante, con 335 persone a bordo, risulta invece disperso da due settimane. L’agenzia Habesha e l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati (Unhcr) anche in questo caso hanno dato l’allarme chiedendo che vengano intensificate le ricerche nel Mediterraneo.

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