Come ho sempre detto, il più grande obiettivo nell’ambito della mia attività parlamentare è quello di aiutare l’Europa a prendere coscienza del fenomeno mafioso e del suo peso nei 27 Stati membri, a livello economico e sociale, affinchè sia possibile affrontarlo e combatterlo efficacemente. Il 24 Settembre 2010 la Commissione europea, a una mia interrogazione relativa al danno economico delle mafie a livello Ue e ai provvedimenti legislativi per il contrasto delle relative attività illecite, rispondeva che “è consapevole del fatto che le organizzazioni di stampo mafioso basate in Italia sono coinvolte in quasi tutti i tipi di attività illegali e che, sebbene le loro roccaforti si trovino nell’Italia meridionale, esse hanno sviluppato ramificazioni in molti, se non in tutti gli Stati membri dell’Ue. Sembrava già un grande passo avanti, ma oggi sappiamo che possiamo fare molto di più.

Il 29 e 30 marzo, al Parlamento europeo a Bruxelles, si terrà un hearing, un’udienza da me organizzata, dal titolo “Verso una strategia dell’Unione Europea per il contrasto al crimine organizzato transnazionale”. L’hearing sarà un importante momento di confronto e dibattito nell’ambito della relazione del Parlamento Europeo sulla criminalità organizzata nell’Ue, di cui sarò relatrice. L’obiettivo della relazione è di spingere l’Europa a scrivere un testo legislativo antimafia comune ai 27 Stati membri, che si avvicini il più possibile alla legislazione italiana, sicuramente la più completa e all’avanguardia: fondamentale è l’introduzione del reato di associazione mafiosa in tutti i Paesi europei; di fondamentale importanza è anche una normativa comune in materia di sequestro e confisca di beni riconducibili, direttamente o indirettamente, alla mafia e/o provenienti da attività illecite condotte da organizzazioni di stampo mafioso, nonché norme per il loro riutilizzo a scopi sociali.

Durante la sessione del 29 marzo, nel pomeriggio, si confronteranno le istituzioni europee e internazionali competenti in materia di contrasto al crimine organizzato. Saranno presenti, tra gli altri, la Commissaria Malmström, il presidente di Eurojust Williams e il vicedirettore di Europol, Oerting. Invieranno i loro referenti la Presidenza ungherese del Consiglio, la Corte dei Conti Europea, l’Olaf, la Banca Europea per gli Investimenti, l’Interpol e l’Unodc.

La mattina del 30 marzo saranno analizzate alcune delle più importanti minacce per l’Ue a livello di crimine organizzato e saranno inoltre poste a confronto esperienze di contrasto da diversi paesi europei. In questa sessione, essendo buona parte della relazione dedicata alla tutela dei testimoni di giustizia, delle vittime e dei loro familiari, interverranno alcuni familiari di vittime innocenti della mafia, non solo perchè possano esternare le proprie difficoltà, ma anche affinché possano esprimere la propria opinione su una strategia di lotta al crimine organizzato. Una mini-sessione specifica verrà dedicata al tema delle ecomafie, alla confisca dei beni e al riutilizzo per scopi sociali dei patrimoni appartenuti alla criminalità organizzata.

Infine, nel pomeriggio, verrà trattata la questione della presenza delle mafie italiane oltre i confini nazionali, con particolare attenzione per le criticità esistenti nel contrasto a livello transnazionale. Tra i relatori vi saranno i magistrati Nicola Gratteri, Antonio Ingroia, Antonino Di Matteo, Roberto Scarpinato, Cataldo Motta, Franco Roberti. Interverranno inoltre i giornalisti Antonio Nicaso, Petra Reski, Nicola Biondo.

Essendo lo scopo dell’hearing quello di individuare le migliori proposte per un contrasto efficace alla criminalità organizzata transnazionale, specie di stampo mafioso, a livello Ue, parteciperanno ai lavori con interventi e domande durante le tre sessioni 40 magistrati italiani provenienti da 18 delle 26 Direzioni distrettuali antimafia.

Articolo Precedente

La fuga dei cervelli al servizio del crimine

next
Articolo Successivo

A Paralup, la Pompei partigiana

next