vernaccia di san gimignano
Vitigno Vernaccia di San Gimignano

Dopo l’anteprima di assaggio del Chianti, passiamo a raccontarvi quella di altri due celebri vini toscani: il Vino Nobile di Montepulciano e la Vernaccia di San Gimignano.

Nobile vuol dire uno dei vini più storici della Toscana, che però da anni ha smarrito la sua identità: 1300 gli ettari da cui si producono oltre 8 milioni di bottiglie, vendute perlopiù all’estero, soprattutto in Germania e Svizzera. Sono circa 1200 le persone che lavorano nel settore, e 70 le aziende associate al Consorzio: la metà di tale aziende fattura fra 500 mila euro e 1 milione di euro l’anno.

Gli assaggi di Vino Nobile 2008, ma anche di alcuni 2007 e 2007 Riserva, hanno confermato le impressioni degli ultimi anni: la maggior parte dei produttori si compiace di vini tecnici e poco rappresentativi, che è difficile riconoscere come fatti col vitigno Sangiovese, anzi Prugnolo Gentile, cioè il nome della selezione locale di Sangiovese. E difatti il disciplinare di produzione del Nobile ammette ormai un 30% di vitigni “complementari”, cioè coltivati in tutto il mondo e omologanti, da poter assemblare al Sangiovese.

È però sufficiente un 2-5% di Merlot o Cabernet per trasfigurare il profilo organolettico dei vini che dovrebbero rispecchiare il più nobile vitigno toscano. Del resto, a novembre dello scorso anno, è stato finalmente cambiato anche il disciplinare di produzione del Rosso di Montepulciano: per non rischiare di avere troppo Sangiovese in quest’ultimo, e non fare vini troppo toscani.

Tutte le valutazioni dei vini sono espresse in asterischi (*), da 1 a 5, in ordine di qualità crescente.

Vino Nobile di Montepulciano 2008: annata che presenta vini molto giovani e ancora non equilibrati, che non mancano tanto di pienezza quanto di finezza.

Le Berne**: il vino migliore e più rappresentativo del Nobile in degustazione. Possente e equilibrato, con evidente dolcezza di frutto.

Tenuta il Faggeto – Pietra del Diavolo*: cupo e balsamico, giovanissimo, possente. È ancora un poco legnoso (per scelte di maturazione) e acido nel finale.

Fattoria del cerro*: intenso e scuro al colore, è un po’ maturo al naso. Denso e rotondo alla bocca, dolce e al contempo ispido nel finale.

Nottola*: vino fatto con perizia tecnica, senza essere trasfigurato.

Vino Nobile di Montepulciano Riserva 2007: annata calda che presenta vini più equilibrati e meno spigolosi dei 2008. Dunque, oggi, più adatti al consumo.

Le Berne**: vino che sa di Sangiovese, come sa di Montepulciano. Buono.

La Vernaccia di San Gimignano

È un momento florido per questo vino bianco di Toscana, che ha trovato diversi interpreti di qualità. La Vernaccia è un vitigno alquanto neutro ma longevo, e dunque meno interessante nella sua giovinezza che nella sua maturità, quando acquista una molteplicità di aromi (grazie anche a vinificazioni in legno). Quindi volendo modellizzare la Vernaccia, o volendo semplicemente non disconoscerne le caratteristiche o la storia, sarebbe più opportuno non farla competere coi vini freschi e pronti di altre regioni: a tale fine, bisognerebbe considerare un anteprima fondata sull’assaggio dell’annata precedente a quella che è ancora in vinificazione. Per intenderci, quest’anno, sarebbe stata più opportuna la 2009 anziché che la 2010.

Del resto, gli assaggi di vini più maturi, rafforzano tale convinzione.

Vernaccia di San Gimignano 2010: annata molto difficile “la più difficile degli ultimi 12 anni” commenta il produttore Mattia Barzaghi. Un annata afflitta da piogge e malattie, in cui si è messa alla prova la pazienza e tenacia dei viticultori. I vini sono più freschi che rotondi, taluni non perfettamente maturi. I migliori produttori, però, hanno ormai l’abilità per gestire annate consimili.

Cesani 2010** (ottima la selezione Sanice 2008**)

La Lastra 2010* (ottima la Riserva 2008**)

La Marmoraia 2010 **: vino pieno e rotondo, nonostante l’annata.

Mattia Barzaghi: Impronta 2010* – Zeta 2010** (gustosa la Zeta 2009**)

Panizzi : (Santa Margherita 2009** – Evoé 2007**)

Pietrafitta: 2010* – Riserva La Costa 2009**

Poggio all’Oro: 2010* – (buona la 2009**)

San Quirico: 2010** – (ottima la Riserva I Campi Santi 2005**)

Signano: 2010** – Poggiarelli 2010** (gustosa la Poggiarelli 2009**)

Tenuta Le Calcinaie: Le Calcinaie 2010**- (ottima la Riserva Vigna Ai Sassi 2007**)

Cappella di Sant’Andrea: Prima Luce*

Articolo Precedente

Moschee e bombe
di zucchero

next
Articolo Successivo

L’export del vino italiano secondo Angelo Gaja

next